37. Tensioni

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☀️PIUMA's POV☀️

La ragazza si svegliò quando sentì due paia di braccia scuoterla delicatamente per le spalle. Fece per girarsi, allontanandosi da quella fonte di fastidio, ma una fitta di dolore la raggiunse subito all'altezza dell'ala destra.

Grugnì a spalancò a forza gli occhi. 

La prima cosa che mise a fuoco furono due pozze di cielo. La fissavano con una vena di preoccupazione. Piuma strizzò le palpebre e solo quando le riaprì si rese conto di stare guardando dritta nelle iridi della ragazza umana. 

Per uno sconosciuto motivo sentì il sangue fluirle nelle guance ed abbassò lo sguardo, in imbarazzo e intimidita. Così facendo, però, si rese conto che non aveva niente a coprirle la parte superiore del corpo. L'imbarazzo aumentò vertiginosamente. 

Un colpo di tosse le fece alzare di nuovo lo sguardo. Caeleste la stava ancora guardando negli occhi. 

-Sei ferita-

La sua voce non aveva la solita cadenza morbida e quasi ipnotizzante, ma era debole e roca. Il ricordo di ciò che era avvenuto la sera prima le tornò violentemente addosso, come una secchiata di acqua gelida. L'immagine di una rete di vene nere che si ramificavano sul volto della corvina accompagnate dai suoi sussulti le balenò davanti agli occhi. Inconsciamente abbassò lo sguardo sul braccio dove la mano di Caeleste l'aveva afferrata. Ora sulla sua pelle ambrata figuravano le impronte scure di cinque polpastrelli. 

-Mi dispiace-

Piuma alzò ancora una volta di scatto lo sguardo e l'espressione di disperazione che trasfigurava i bellissimi lineamenti dell'altra ragazza la fece perdere un battito. -Non è stata colpa tua-

Ma le sue parole non ebbero alcun effetto su Caeleste, che semplicemente scosse la testa per poi girarsi e zoppicando, allontanarsi da lei.

In silenzio, Piuma la osservò. 

-Dobbiamo rimetterci in cammino- la sentì dire prima di inoltrarsi nella vegetazione e sparire dal suo campo visivo, -Craig e i suoi uomini non devono essere lontani-

E per una seconda volta la realtà dei fatti le cascò violentemente sulle spalle. Piuma provò ad alzarsi in posizione supina e fischiò dal dolore quando sentì i muscoli della sua ala stirarsi. Ma il problema non erano i muscoli, bensì l'ossatura stessa. 

-Hai una frattura- 

La ragazza sussultò e alzò lo sguardo, incrociando quello giallo e serio del piccolo genio della lampada. Ramadeus era sospeso sopra di lei e la stava guardando con le braccia incrociate al petto. Poi scomparve.

-Lo so- Piuma provò ad alzarsi, ma invano. 

Un istante dopo Ramadeus riapparve davanti a lei con in mano una maglietta e il resto delle sue vesti adesso asciutte. Gliele porse. Era la prima volta che la trattava con gentilezza e senza aperta ostilità. Piuma ringraziò e nonostante la mobilità ridotta riuscì a indossare i propri indumenti. 

In quel momento Caeleste tornò. Aveva tra le braccia dei piccoli rami. Si avvicinò e si sedette a gambe incrociate davanti a lei. 

Piuma la guardò con curiosità, ma l'altra ragazza sfuggiva al suo sguardo.

-Dobbiamo steccarti l'ala- disse iniziando a dividere i rami in file ordinate. -Non sarà comodo, ma almeno impedirà ulteriori danni- 

L'alata si ritrovò ad annuire distrattamente. Le parole della cacciatrice un'eco lontana mentre in realtà la sua attenzione era stata catturata dai movimenti ipnotici delle sue mani. Le osservò creare con maestria una piccola struttura dai rami, legando e intrecciando il legno con piccoli legacci. In poco tempo aveva preparato una stecca adatta alla sua ala. Con cautela si sporse verso di lei, adagiandola delicatamente sull'area ferita. Piuma trattenne il fiato, mentre sentiva il fiato della corvina lasciare una traccia di umidità sul collo. Deglutì. L'istinto le stava urlando di spostarsi e azzannare il collo della cacciatrice, ma un'altra parte di lei la stava implorando di stare calma e di rilassarsi. Diede ascolto alla seconda voce.

Il Mostro e la Bestia (GirlxGirl)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora