☀️PIUMA'S POV☀️
Il Giardino delle Perle era in fermento. Le vigiliae stazionavano ad ogni angolo, sull'attenti e con occhi scrutatori: si respirava un'aria di trepidazione e circospezione.
Claudius le aveva bisbigliato che era prevista una visita del sovrano in compagnia di alcuni funzionari di un regno lontano. Ma questo Piuma lo sapeva già. Infatti, quella mattina si era svegliata con un biglietto infilato sotto la porta. Le sue istruzioni erano chiare e concise: doveva ascoltare eventuali conversazioni e riferire tutto quanto in un secondo momento.
Alcuni visitatori avevano ricevuto il permesso di entrare, ma il numero era stato notevolmente ridotto per questioni di sicurezza. Dalia le aveva spiegato che il re raramente si faceva vedere in pubblico da quando, un paio di mesi prima, aveva subito un attentato.
Si vocifera che dietro ci sia stata una delle famiglie più influenti, le aveva sussurrato la driade, ma poi è stato messo tutto a tacere.
-Il metalupo sembra stare peggio ogni giorno che passa- le parole dell'altra fera la distolsero dai suoi pensieri.
Dalla cima del suo albero, l'alata lanciò un'occhiata alla postazione dei due meta-animali. La driade aveva ragione: il manto del lupo era opaco e arruffato in più punti e non nascondeva alla vista l'emergere di numerose ossa spigolose. La coda era bassa e priva di ogni vitalità, le gambe posteriori tremavano leggermente e il muso era rivolto verso terra. Il metalupo era più simile a uno scheletro che a un essere vivente.
Piuma sentì un moto di compassione smuoversi verso quella possente fera, un predatore ridotto pelle e ossa solo per sfoggio. Sentì il familiare senso di disgusto iniziare a serpeggiarle dentro, offuscando la fittizia calma interiore che si era creata.
-Ma cosa sta facendo?-
Le due ragazze guardarono con orrore una vigilia dirigersi a passo sicuro verso il metalupo con un guinzaglio e una museruola in mano. L'umano diede un calcio secco alla fera che la fece barcollare e quasi cadere. Un guaito si sollevò e Piuma avvertì il suo piumaggio iniziare a formicolare mentre un alone di luce azzurra iniziò a riflettersi sulle foglie circostanti.
-Piuma- ignorò l'ammonimento di Claudius, posizionato poco distante e si costrinse a non distogliere gli occhi dalla scena.
La vigilia ora stava trascinando a forza la fera fuori dal Giardino.
-Fermatevi-
L'alata si sorprese di vedere la metacane ancora in forma umana provare a fermare la vigilia. -Lo state maltrattando!- aggiunse quasi ringhiando.
-Zitta e a cuccia- una delle altre guardie la prese per i capelli e la costrinse a indietreggiare. Seguì un coro di sghignazzi e risate. Piuma si ritrovò a stringere i denti con tutta la forza che aveva.
Guardarono impotenti mentre il metalupo veniva condotto fuori dal Giardino da una delle uscite laterali e la metacane veniva costretta a trasformarsi nella sua forma canina.
Sentì Dalia imprecare sotto di lei e sporgendosi dal suo ramo la vide fissare con disprezzo la scena.
-Tutti ai vostri posti!- urlò a quel punto una delle vigiliae.-Sua maestà, re Niclaus VII, e i suoi ospiti- terminò di declamare.
Ogni ospite del parco si fermò e si profuse in inchini profondi, mentre il sovrano in persona faceva il suo ingresso nel Giardino di Perle.
Piuma aveva già avuto occasione di vederlo una volta da distanza, quel giorno il cielo era coperto da nuvole sferzate da un vento gelido e polare, una corrente che le aveva ricordato i giorni trascorsi sui Monti Cabayan. Adesso, invece, la giornata era soleggiata e un'aria più mite impregnava di serenità il parco. Il re era un umano uguale a tutti gli altri. Non sapeva esattamente cosa si fosse aspettata, ma di certo non un essere insignificante come il sovrano. Nel suo stormo, ogni capotribù aveva degli attributi che in qualche modo testimoniassero il suo rango. Il re, invece, se non fosse stato per le sue ricche e pompose vesti sarebbe passato per una persona comune, come quelle che Piuma aveva visto elemosinare cibo quando aveva attraversato le pianure umane. Non c'era nulla di rimarchevole in lui: era di corporatura bassa e non troppo robusta, aveva un collo sottile che sorreggeva una testa senza né barba né baffi. Aveva una chioma scura con alcune striature grigie che insieme alle rughe attorno agli occhi davano prova della sua età avanzata. In cima al capo portava una piccola corona in netto contrasto, invece, con il resto della sua sfarzosa mise.
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Il Mostro e la Bestia (GirlxGirl)
FantasyDue ragazze. Due vite diverse. Non è facile la vita in un mondo in cui o si è preda o predatore. Caeleste è condannata ad un destino di morte e ha ormai accettato che il mondo non è altro che un posto crudele dove la possibilità di scegliere è solo...