38. Incertezze

123 7 0
                                    

💀CAELESTE'S POV 💀

Dopo alcuni giorni di silenziosa marcia, interrotta solamente dalle conversazioni di Ramadeus e Piuma, giunsero finalmente ai piedi dei monti.

Avevano camminato in fretta, fermandosi solo per l'essenziale. La cacciatrice sentiva di avere continuamente qualcuno sulle loro tracce. Nonostante avessero seminato Craig e i suoi uomini non riusciva a scrollarsi la sensazione di essere costantemente osservata. La paranoia si era infiltrata sottilmente nei suoi pensieri e nelle sue azioni. Non scambiava quasi più parole con i suoi compagni di viaggio e se lo faceva era solo per lo stretto necessario, mentre invece era impegnata in numerosi giri di ricognizione ogni sera. Sapeva che Ramadeus era preoccupato per lei e questa sua preoccupazione, in realtà, non faceva che aumentare il disagio che aveva iniziato a provare da quando aveva urlato con Piuma qualche giorno prima. Non riusciva a capire il comportamento della fera, sembrava entrare continuamente in contraddizione con se stessa e questo la confondeva.

Alla fine aveva scelto di assumere un atteggiamento di apparente indifferenza verso la ragazza. Ma da un lato non riusciva, e forse non voleva, liberarsi da quella piccola infatuazione che aveva iniziato a provare nei suoi confronti. Anzi, ogni giorno che passava, la sentiva crescere dentro di lei, sgranchirsi come un animale che passato tutto l'inverno in letargo finalmente si risveglia con il ritorno nella primavera. Questa nuova sensazione la spaventava, era qualcosa di ignoto, qualcosa di destinato a soccombere e qualcosa che la faceva sentire a disagio con se stessa. Sempre più spesso la sua mente aveva iniziato a vagare verso scenari impossibili, scenari di vita e speranza. Aveva iniziato a perdere la cognizione del tempo e l'appiglio alla realtà. Si perdeva nei meandri della sua mente e neanche le parole del genio riuscivano più a darle conforto, o quantomeno a salvarla da quello stato di nebulosa incertezza.

Ora, le appendici della Catena Cabayan si estendevano davanti a loro. Assicurandosi che Piuma non la stessa guardando, si permise di lanciarle un'occhiata furtiva. L'ala della ragazza non aveva dato segni di miglioramento ma Caeleste sapeva che entro un paio di giorni avrebbe potuto togliere la steccatura e finalmente iniziare ad accelerare il processo di guarigione. Era preoccupata per la situazione dell'alata. Più volte, di soppiatto, l'aveva sorpresa con lo sguardo perso rivolto verso l'alto. Sapeva che stava soffrendo, ma nonostante questo non lo dava a vedere.

Siete più simili di quello che pensate, le aveva sussurrato una sera Ramadeus mentre entrambi guardavano la figura assopita dell'alata.

Da quando ti interessa di lei? Aveva ribattuto non senza nascondere una vena di amaro sarcasmo.

Ramadeus l'aveva guardata a lungo, prima di replicare stancamente qualcosa sui pregiudizi e la loro dannosità.

Quella era stata la loro ultima conversazione fino a quel momento.

-Il clima si farà più rigido- Ramadeus le rivolse parola. -Piuma non è vestita adeguatamente per affrontare le temperature dei monti-

Alcuni anni prima avrebbe provato gelosia di fronte alla costante preoccupazione del genio per un'altra persona che non fosse lei, ma non poteva biasimare Ramadeus: d'altronde era stata lei con il suo silenzio ad allontanarlo.

Caeleste annuì. Il genio aveva ragione.

-Non è necessario che vi preoccupiate- intervenne allora Piuma, evitando di incrociare il suo sguardo per fissarlo invece sulle cime innevate che si stagliavano davanti a loro. -Caccerò qualcosa per farmi una pelliccia- rispose stringendo le labbra.

La corvina le lanciò un'occhiata, facendo vagare involontariamente lo sguardo sulla sua ala inferma e sulla mancanza sotto la sua spalla sinistra.

-Non sono così debole come sembra- sibiló l'alata con una freddezza dolorosamente familiare.

Il Mostro e la Bestia (GirlxGirl)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora