20. La caccia inizia

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Prima di iniziare ecco un piccolo memo:

Colori del piumaggio di un alato.

Rosso: passione. Forti emozioni.
Blu: rabbia, furia
Nero: tristezza
Giallo: gioia, tranquillità.
Viola: paura

***

☀️PIUMA'S Pov☀️

La ragazza era sconvolta dagli eventi delle ultime ore. Se chiudeva gli occhi poteva immaginarsi ancora immersa in quelle accoglienti pozze di vapore e acqua calda, a rilassarsi e al sicuro. Ma se li riapriva poteva vedere davanti a sé le griglie della gabbia in cui era stata di nuovo rinchiusa. Gli eventi del giorno prima le tornavano addosso violentemente e ripetutamente: la cena con quelle strane donne, il loro piano di rovesciare i governi umani, la donna che aveva aperto di scatto la porta della sua stanza e la figura della cacciatrice umani stagliarsi in controluce, minacciosa e pericolosa.

E l'ennesimo rapimento.

Per un attimo si era insinuato in lei un dubbio: il comportamento della donna umana era stato strano sin dall'inizio, da quando l'aveva liberata dalla presa della donna ibrida. Poteva sentire il suo umano battito cardiaco aumentare più si avvicinavano alla presunta uscita. La donna le aveva detto che stava cercando di salvarla, ma Piuma sapeva bene di non potersi fidare di un'insulsa umana. Nonostante questo, per un attimo si era persa nella speranza di potersi liberare della cacciatrice una volta che fossero uscite da quel cunicolo di tunnel sotterranei.

Ed era pronta.

Ma ecco che gli altri umani l'avevano raggiunta per aiutare la cacciatrice nel suo compito. E la ragazza aveva avuto la sua conferma: le parole dell'umana non avevano alcun fondo di verità, erano solo parte di un trucco, di un imbroglio per costringerla a fidarsi. Ma Piuma non si era lasciata ingannare, e quindi, nel fondo della sua coscienza non si era neanche sorpresa del risultato di quella strana fuga.

Adesso, ad un sole di distanza, si trovava ancora nella gabbia. Gli uomini l'avevano recuperata nella selva, insieme ad una serie di provviste che le donne ibride avevano lasciato indietro.

In quel momento con la coda dell'occhio vide una testa corvina avvicinarsi a lei. Trattenne un singulto mentre un odio feroce e bestiale iniziò a farsi strada dentro di lei. Insulsa e crudele umana. Il suo piumaggio iniziò a diffondere aloni di luce bluastra e azzurra attorno a lei, rispondendo alla rabbia che aveva iniziato a sbattere furiosamente le ali dentro di lei.

La cacciatrice l'affiancò. Parlò dopo lunghi istanti, sussurrò appena e per un attimo Piuma pensò di essersi immaginata le parole che lasciarono le sue labbra. Ma le aveva udite bene.

Una risata amara e spezzata sgorgò dalla sua gola. -"Mi dispiace"?- 

Piuma strinse poi i denti, incredula di fronte al comportamento dell'umana. A che gioco perverso stava giocando? Ci provava gusto a tormentarla?

-Cosa vuoi da me?- ringhiò stanca e arrabbiata dai suoi giochi.

La cacciatrice non rispose, ma rimase a camminare al fianco della gabbia in un muto silenzio. 

Piuma digrignò i denti e sentì la punta delle sue ali primarie cominciare a pizzicare. 

-Mi dispiace- ripeté l'umana, e stavolta con più forza nella sua voce.

Il suo tono sembrava così sincero. Ma la ragazza sapeva bene. Era una recita, come quelle che erano solite fare al suo Stormo ad ogni cambio di stagione: mettere in scena gloriose imprese del passato con gloriosi e mitici eroi. Attori e storie inventate, proprio come il ruolo della carceriera. 

-Le tue parole non hanno alcun valore- rispose Piuma alzandosi dalla sua posizione rannicchiata e stendendo per quanto possibile le sue ali. Un'aureola di luce blu si alzò dal suo piumaggio per riflettersi sul volto freddo e bugiardo della cacciatrice.

-Ti odio- disse scandendo ogni sillaba e assaporando ogni singola lettera sulla punta della sua lingua e dei suoi canini affilati.

Le sue parole sembrarono colpire fisicamente l'umana, che sotto gli occhi predatori di Piuma, barcollò e incespicò. Un sorriso viscerale e soddisfatto si aprì sul volto della fera.

Due possono giocare a questo gioco. 

Se le parole dell'umana non avevano più alcun effetto su Piuma, invece, notò con soddisfazione, che le sue sembravano avere un qualche impatto. Forse doveva iniziare a cambiare gioco, a mettere in atto una nuova tattica. Il comportamento della cacciatrice era strano, illogico e forse questo nascondeva una grande debolezza. Una debolezza che l'alata poteva sfruttare per volgere a suo favore.

Due possono giocare a questo gioco. E per la prima volta dopo giorni sentì tornare in lei un barlume di speranza. Era tempo di abbandonare la sua indole per trasformarsi nel pericoloso rapace che era. Era tempo di cacciare. 

Il Mostro e la Bestia (GirlxGirl)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora