15. Demoni

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☀️PIUMA's Pov☀️

Era accaduto tutto troppo velocemente.

Un attimo prima era ai piedi del salice, e un istante dopo era raggomitolata su se stessa all'interno di una piccola e sudicia gabbia.

Piuma era arrabbiata con se stessa mentre nella sua mente si ripetevano come all' infinito gli attimi della sua cattura. Come schegge di uno specchio che le vorticavano davanti, poteva rivedere il riflesso della rete calare dall'alto, un uomo dal volto sfregiato e due agghiaccianti occhi azzurri fissarla come se le stessero scavando nell'anima. 

E soprattutto, se chiudeva gli occhi poteva ancora sentire la voce della donna, della sua carnefice supplicarla di ucciderla. E Piuma era stata incapace di farlo.

Cosa avrebbero detto il suo Stormo, e il suo Nido? Cosa avrebbe detto suo fratello?

Se scacciava l'immagine della ragazza umana poteva vedere i loro visi guardarla con freddo disappunto.

Piuma scosse la testa, allontanando il pensiero della sua famiglia. Come poteva dirsi libera se prima non scacciava i demoni della sua mente, della sua memoria? Come poteva guardare al futuro se inevitabilmente veniva sempre imprigionata dal passato?

Libertà. Con ironia si guardò attorno: sarebbe mai stata libera?

Sentiva dolore ovunque. Le ali, i suoi arti e il suo cuore pulsavano di dolore. Un dolore fisico ed emotivo. Si sentiva svuotata: fino a qualche ora prima aveva tutto. E adesso non aveva più niente. Anche la dignità le era stata tolta. Piuma sentì le palpebre pesanti e un vortice minacciarla di risucchiarla. 

Senza rendersene conto lentamente si abbandonò alla sensazione di vuoto che si era aperta sotto i suoi piedi. Si lasciò scivolare dolcemente in quell'oblio e permise che i suoi occhi si chiudessero, proteggendola dalla realtà circostante.

***

Non appena si svegliò pensò di aver sognato. Ma poi la verità degli eventi la colpì violentemente come una sferzata di vento improvviso. Vacillò mentre i suoi occhi iniziarono ad abituarsi al buio della sera. Si trovava nella gabbia, ora illuminata tenuamente dal suo piumaggio, ma all'infuori della sua prigione non c'era altro che una brulicante oscurità.

Si stirò e trattenne una smorfia quando sentì le ferite aprirsi. A quanto pare l'umana non era più passata a medicarla. Meglio così.

Ora che era sveglia e vigile si rese conto che non era sola. Numerosi occhi la stavano guardando. Gli uomini che l'avevano catturata la fissavano dal limitare del cono di luce che le sue ali creavano. Sembravano tutti affascinanti dal suo piumaggio.

Piuma deglutì e si strinse maggiormente nelle sue piume bioluminescenti. Non le piacevano quegli sguardi, quel desiderio di avidità che vedeva ribollire sotto la superficie.

In quel momento sentì un paio di passi avvicinarsi alla gabbia e due mani entrarono nel suo campo visivo. Un vassoio venne spinto verso di lei.

-La cena per la nostra ospite-

Piuma riconobbe la voce dell'uomo sfregiato e rabbrividì. Guardò il piatto e si sorprese di trovare un pezzo di carne con delle verdure.

Alzò lo sguardo, mentre sentiva l'acquolina formarsi agli angoli della bocca. Era affamata, ma avrebbe dovuto fidarsi?

-Mostro- l'uomo la guardava con un sorriso viscido. -Ti conviene mangiare, se non vuoi che entri e ti ingozzi a forza-

Piuma resse lo sguardo. E, nonostante il suo stomaco la stesse pregando di afferrare quel piatto, allungò un piede e lo spinse fuori dalla gabbia. La portata cadde sui piedi dell'umano.

Il Mostro e la Bestia (GirlxGirl)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora