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Il tempo scorre veloce, tutto prende un suo ritmo, Keto e Susie fanno il loro lavoro, io li aiuto passando quello che mi chiedono, e mi rilasso un po'.
Non ci sono comportamenti strani, i ragazzi sono molto educati, non si lamentano, sono pazienti, non fanno strane richieste e nessun capriccio da star, si rema tutti nella stessa direzione.
Keto sta finendo di truccare gli occhi di Raggio di Sole e il Leader, che è seduto di fianco, mi chiede:
<Non ti ho mai visto prima d'ora, è la prima esperienza?>
Keto risponde al posto mio:
<Caly ci ha salvato questa mattina, sta sostituendo una nostra collega, non fa parte del nostro team ma è super fidata, in caso contrario non l'avrei portata!>
<Che strano nome "Caly"....da dove vieni?>
<Sono italiana>
<È la prima volta che conosco qualcuno con questo nome!>
<Caly è il diminutivo di Calipso, il mio nome è Calipso.>
Il Leader spalanca gli occhi e il ragazzo pallido sulla panca alza di scatto la testa, evidentemente stava ascoltando, e mi guarda dritto in faccia.
La mia prima sensazione è che mi abbiano inchiodato al pavimento, il cuore comincia a battere all'impazzata.
Due occhi a mandorla, ma molto a mandorla, sembrano gli occhi di un felino.....di una lince, mi scrutano guardinghi, ricambio lo sguardo e lui riluttante lo riabbassa sul cellulare.
Raggio di Sole, che è perfettamente truccato, si sta alzando per lasciare il posto al compagno ed esclama:
<Wow Calipso> che pronunciato da lui suona più come "Calipzo"...<sembri una fata con il nome di una Dea, geniale!> e se ne va.

**********

Il prossimo a dover prendere il posto del membro che si è appena alzato è proprio il Pallido, e solo al pensiero di doverlo toccare per mettere la crema sul suo viso comincio a sudare, se con gli altri alla fine ho vinto il mio timore, con lui non ce la posso fare, no, con lui è diverso.
Si avvicina e si siede e, grazie al cielo, Keto inizia a stendere crema e fondotinta togliendomi, senza saperlo, da un imbarazzo senza precedenti.
Ogni tanto Pallido apre gli occhi e mi fissa e mi sento davvero a disagio, ha un viso stupendo, la bocca sembra disegnata, sembrano le labbra di una bambola di porcellana, ma quello sguardo....le espressioni non le so cogliere, è indecifrabile.
Keto intanto ha ormai finito, mi prende la mano e mi mette sul palmo una scatolina:
<Tieni, mettigli le lenti a contatto, io intanto vado ad aiutare Susie a finire con il lattice, quando hai fatto vengo a completare gli occhi.>
Cos'è uno scherzo??
Guardo la scatolina e poi Pallido e, cercando di sembrare seria e professionale dico:
<Guarda, la cosa migliore è che tu te le metta da solo> e annuisco per essere ancora più convincente.
< No mettimele tu!>
Ha una voce profonda, particolare, che non ti aspetti di sentire uscire da una bocca così delicata.
Allora, io so maneggiare delle lenti a contatto, le uso anch'io, sono leggermente miope e in estate, in Italia, quando sono in spiaggia le metto sempre....ma metterle a qualcuno significa dovergli aprire l'occhio, applicarle delicatamente e, soprattutto, dovergli andare vicino, più vicino di quello che mi sento di fare.
<Ma sei proprio sicuro.....?>
<Yoongi, il mio nome è Yoongi>
<Ok...allora sei proprio sicuro Yoongi?>
<Si>
Bene, andiamo avanti, farlo fare a qualcun'altro è fuori discussione quindi apro la prima scatolina, mi metto la lente sul dito e mi avvicino.
<Mmmmm, dovresti spalancare bene l'occhio con le dita altrimenti non riesco a metterla.>
<Fallo tu.>
Ma per la miseria, sembra che si stia divertendo, anche se non ne sono sicura al cento per cento, allungo la mano e delicatamente gli spalanco la palpebra.
Ha un'occhio più grande dell'altro, uno è più aperto e rotondo, l'altro più affilato, in uno la palpebra ha una leggera piega, nell'altro la piega non c'è.
Siamo molto vicini, vedo i pori della pelle anche se levigati dallo strato di cipria che Keto gli ha applicato poco fa, sento il suo respiro sul polso mentre applico la lente e, non so perché, lo giuro, ma mi viene la pelle d'oca lungo tutte le braccia e le gambe.
La prima è andata, ora tocca all'occhio numero due, mi avvicino con la seconda lente, trattengo il respiro, vedo che Yoongi dilata impercettibilmente le narici e apre leggermente le labbra....e il desiderio di mettere le mie, di labbra, sulle sue è talmente forte e talmente improvviso, che mi allontano di scatto.
Sono in difficoltà, devo concentrarmi non posso farmi sopraffare dalle emozioni, devo assolutamente riprendere il controllo.
Apro e chiudo i pugni e provo a fare un lungo respiro.
<Scusa....io...> cosa gli dico? Mi sta guardando con aria interrogativa, ma siamo sinceri, quanto può fregargliene di come mi sento? Zero. Quindi scelgo di fare finta di nulla e dico:
<Scusa, scusa, scusami, ti metto subito anche la seconda.> oddio ma cosa mi prende?
Cerco di fare veloce, apro l'occhio e applico.
Sinceramente trovo che fossero più belli del loro colore originale, che è identico al colore di un chicco di caffè.
Yoongi mi fissa con le iridi più chiare, poi sbatte due volte le palpebre e, dall'occhio sinistro scende una piccola lacrima, allungo il dito e la tampono vicino al naso, prima che rovini il trucco.
Mi guardo la punta dell'indice bagnata e devo farmi violenza per non portarmela alle labbra, se potesse leggermi nel pensiero potrebbe denunciarmi.
Davanti a lui mi sento indifesa, mi sento come se fossi nuda tra la folla, cerco di distogliere lo sguardo, chiamo Keto e gli dico che io qui ho finito.

MANDORLADove le storie prendono vita. Scoprilo ora