13

263 9 0
                                    

Il viaggio di ritorno è più silenzioso di quello di andata.
Yoongi, da quel poco che ho potuto constatare, non è un gran chiacchierone, più che altro fa domande.....ma se deve rispondere lui, non risponde.
Molto probabilmente non può farlo, forse gli è proibito parlare, forse ha timore di svelare qualcosa per paura che io lo racconti a chiunque, forse non si fida.
Fatto sta che lui sa molto più di me di quanto io sappia di lui.
Nella mente mi è spuntato un pensiero che mi crea enorme disagio, e cioè che mi abbia fatto svagare perché ha provato pena per me, non mi piace che qualcuno provi questo sentimento nei miei confronti. La pena proprio no.
Stiamo rientrando a Seoul, siamo ormai arrivati a casa, così penso sia arrivato il momento di parlare:
<Mmmm.... Yoongi, io credo di doverti ringraziare per oggi, è stata una bella giornata>
<Davvero?>
<È stata la cosa più bella che qualcuno che non mi conosce abbia fatto per me!>
Silenzio, così continuo:
<E vorrei poter ricambiare il favore, ma sappiamo entrambi che non accadrà mai quindi.....beh, solo grazie!>
<Pensi che lo abbia fatto per farti un favore?>
<Non so...si, dopo tutti i miei racconti tristi avrai pensato che mi meritavo un momento di gioia!>
E sorrido, ma lui non ricambia, rimane serio.
Siamo arrivati davanti a casa, e non vorrei scendere, vorrei rimanere qui a guardarlo, anche senza dire nulla, vorrei che la giornata non finisse più.
Mi mette tra le mani la scatola con i donuts rimasti dicendo:
<Mangiali tu, io davvero non posso>
Come lo saluto? Lo ringrazio ancora? Gli dico addio come nei film in bianco e nero? Cosa si dice in questi casi?
Scelgo di non dire niente, scendo, chiudo lo sportello e mi avvio verso il cancelletto di casa.
Yoongi tira giù il finestrino, mi chiama io mi giro e lo sento dire:
<Comunque voglio che tu sappia che la zuppa di oggi l'ho davvero preparata io!> mette in moto e se ne va.

**************

Quando Keto rientra dal lavoro mi trova seduta sul divano, in pigiama, che sto mangiando le ciambelle di Yoongi con una tisana.
<Ti ho mandato dieci messaggi oggi e non hai risposto neanche a uno!! Cristo, Cal ero in pensiero!>
Appoggia le chiavi sul tavolo e si avvicina a grandi passi al divano.
<Allora? Cosa dovevi fare? Cosa è successo? Dimmi tutto, da quando hai chiuso la porta di casa fino a quando l'hai riaperta!>
<Non dovevo fare niente per lui, era lui che doveva fare qualcosa per me!>
Keto sgrana gli occhi, mi si siede di fianco ed è in attesa di sapere.
E io gli racconto tutto.
Quando finisco di parlare però non ha nessuna reazione, gioca con i miei capelli, attorcigliandoseli fra le dita e non dice niente.
<Allora? Cosa pensi?> gli chiedo.
<Io sono sconvolto Cal, non trovo le parole per dirti cosa penso, e sento come se stesse avvicinandosi qualcosa, non so cosa e ho paura, ti giuro!>
<Cioè?>
<Cioè, tu mi dici di aver parlato con Namjoon, mi dici che il rapper non era lì con voi, però è stato lui a portarti dove tu hai detto che avresti voluto essere>
<Si, è così>
<Dici che è stato molto gentile, che ti ha preso le ciambelle e ti ha preparato il pranzo con le sue mani!!>
<Questo lo dice lui, non so se è vero!>
<E pensi lo abbia fatto per pena?>
<Non vedo altri motivi sinceramente!>
<Tu pensi che lui si sia sbattuto così tanto quando non ha mai un momento libero, perché gli è dispiaciuto per te?>
<Non lo so Keto, io penso di sì>
<Vuoi sapere invece cosa penso io? Penso che il rapper abbia fatto questa pazzia perché invece di pensare con la testa, ha pensato con quella cosa che ha fra le gambe!>
Scoppio a ridere.
<No Keto sei fuori strada, non c'era nulla di malizioso in quello che è successo oggi, non ha manifestato nessun interesse in quel senso, credimi!>
<Caly come sei ingenua! Se non ti conoscessi così bene potresti quasi farmi tenerezza!>
<No sul serio Keto, te l'ho detto, abbiamo parlato dei miei studi, dell'azienda di papà, ha voluto sapere di Theo, non c'è stato nulla di romantico!>
<Oh meno male, mi consolo, speriamo che dopo averti sentito parlare di questi argomenti, tu gli abbia stracciato talmente tanto le palle da non volerti più vedere!>
Scoppiamo a ridere.
<Vado a farmi una doccia, lasciami due ciambelle per dopo> mi dà un bacio sul collo e si dirige verso il corridoio.

MANDORLADove le storie prendono vita. Scoprilo ora