29

182 5 0
                                    

Sono in fila all'areoporto di Milano per il controllo del passaporto, il cuore mi batte fortissimo, mia madre non mi ha voluto dire con chi è venuta a prendermi e sono curiosa.
È il mio turno, la guardia controlla distrattamente i miei dati e mi fa cenno di andare.
Mi dirigo verso l'uscita perché non ho nulla da ritirare, ho solo il bagaglio a mano e appena varco la porta scorrevole vedo in lontananza mia madre, che saltella da un piede all'altro per l'impazienza, mio fratello di fianco a lei e... Ginny!
Corro loro incontro, la prima ad abbracciarmi è mia madre, la stringo forte e una nuvola di ambra e patchouli mi invade le narici:
<Amore mio, non puoi immaginare la voglia che avevo di vederti!> mi dice.
Oh, come mi è mancata, non riesco a trattenere le lacrime e un po' me ne vergogno, mi tampono gli occhi.
Dopo mia madre è il turno di mio fratello, mi mette un braccio sulle spalle e mi bacia la testa dicendo:
<Bentornata scimmia!>
<Ciao Stef!>
E poi è il turno di Ginny, che mi abbraccia e mi sussurra:
<Bentornata straniera.... appena ti sarai sistemata ti voglio a dormire da me per una settimana almeno, non ci siamo dette tutto, dobbiamo metterci in pari!>
Ci avviamo verso il parcheggio, ci vogliono ancora tre ore di viaggio per arrivare a casa.
In auto piovono domande da tutti i presenti, non riesco a finire di rispondere a una che ne arriva un'altra, mia madre sta bene, è abbronzata e sorridente, e poterlo constatare di persona è meraviglioso.
Ginny si è tagliata i capelli molto corti, sono biondi e sta benissimo, lei è molto alta, almeno dieci centimetri più di me, con un fisico da modella, il suo sedere arriva al mio ombelico, ha gli occhi verdi e le labbra piene.
Sono felicissima di essere qui con loro.
Quando varchiamo il cancello di casa e percorriamo il viale alberato non riesco a contenere l'emozione.
Mio fratello lascia l'auto nello spiazzo davanti all'entrata e vedo Mr Big seduto fuori ad aspettarci.
Appena mi vede mi corre incontro e mi si tuffa in braccio, mi sbilancio all'indietro, è un labrador che pesa più di 20 kg, ha una forza immane, mi lecca tutto il viso e lo lascio fare, poi quando si è calmato lo abbraccio e affondo il naso nel suo pelo.
<Bentornata a casa tesoro!> dice mia madre.
La casa dei miei genitori è un po' distante dal mare, appena fuori il centro abitato, dove inizia la campagna.
È una casa colonica antica che è stata restaurata, la parte davanti è interamente ricoperta di edera, la parte dietro invece è occupata da un grande porticato che si affaccia sulla piscina, e tutto attorno ci sono ettari di giardino, che termina con un piccolo boschetto. È una profusione di verde ovunque, ed è un paradiso in cui vivere.
Il sole sta tramontando, la luce è arancione.
Entro in casa e mi sembra di essere stata via quindici anni, il profumo che sento nell'aria non è più familiare eppure è sempre lo stesso.
Vado di sopra nella mia camera, faccio una doccia e mi cambio, a cena mio padre mi stringe talmente forte a lui da farmi male.
Sono stanchissima ma non riesco a dormire, il fuso orario mi darà un po' di problemi per qualche giorno.
Sono le undici di sera, esco fuori e carico Mr Big nell'auto di mia madre, ho voglia di guidare, non lo faccio da un anno e mezzo, ho voglia di andare in giro senza una meta.
Metto in moto e mi dirigo verso il lungomare, ma invece di andare nella zona più turistica del centro mi dirigo verso la fine dei lidi, dove c'è un piccolo molo che divide le spiagge di levante da quelle di ponente.
È una zona meno trafficata, che conosco bene.
Scendo con il cane e mi avvio sulla passerella di cemento.
Da piccola ero terrorizzata dai moli, l'acqua che scorre al loro interno è scura, quasi nera, e non sapere quanto era alta e cosa c'era sotto mi spaventava moltissimo.
Arrivo fino alla fine della banchina, davanti a me c'è il mare aperto, non c'è anima viva in giro, si sente in lontananza qualcuno ridere.
Mi siedo a terra, chiudo gli occhi, inalo lo iodio nell'aria, ascolto lo sciabordio delle onde.
<Cosa ne pensi Big? Riuscirò a dimenticarlo? Non credo che basti allontanarmi.... perché vedi, lui è sempre qui con me...>
Le lacrime scendono senza che io possa farci niente, Big mi lecca le guance e mi guarda con quei suoi occhi dolci, come se mi volesse dire di non preoccuparmi...

MANDORLADove le storie prendono vita. Scoprilo ora