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È arrivata la primavera, due settimane fa era freddissimo, ora è tutto uno sbocciare di colori ovunque.
È metà aprile, ho appuntamento con Keto al parco dell'isola di Nami per pranzo, è una giornata piena di sole e vogliamo goderci la fioritura dei Sakura, perché è breve e veramente stupenda da ammirare.
Sono tesa, ho un'idea in testa.... anzi in realtà non è più un'idea, è una decisione che ho preso e non gliene ho parlato, ma devo renderlo partecipe, e non so come la prenderà.
Mi siedo sotto un ciliegio in fiore, è come avere una nuvola di zucchero filato rosa sopra la testa, e lo aspetto.
È pieno di gente con il naso all'insù che fotografa senza sosta.
Vedo Keto arrivare con una busta contenente pollo fritto e patatine, si siede con me e mi dà un bacio sulla guancia.
È un buon periodo per lui, lo vedo sempre sorridente.
Con Chung Hee, il ballerino, è rimasto in contatto, purtroppo anche lui è partito per il tour, con la differenza che Keto ha la possibilità di chiamarlo, e si sentono spesso.
Certo, non voglio neanche paragonare la mia breve storia con Yoongi, che era senza speranza dall'inizio, con quello che potrebbe diventare la storia di Keto, Chung Hee ha detto che questo sarà il suo ultimo tour, poi lascerà il corpo di ballo dei BTS, quindi si tratta di aspettare e se son rose fioriranno.
Io ovviamente Yoongi, dopo la discussione in auto non l'ho più visto, e non mi aspettavo nulla di diverso, sto cercando di elaborare la situazione, non c'è molto da dire, lo sapevo che sarebbe andata così, ciò non toglie che mi è rimasto come un buco dentro, che non ho la più pallida idea di come colmare.
Durante il giorno mi tengo impegnata e riesco a sopportarlo, ma la notte è più difficile, mi sveglio di soprassalto con il pensiero che non lo vedrò più, che non potrò più toccarlo, che non sentirò più la sua strana risata, e vorrei urlare, è talmente insopportabile che mi si spezza il respiro.
Ma non è la prima volta che mi capita di sentirmi così e, anche se la motivazione è diversa dalle precedenti, devo provare ad essere forte e superarla in qualche modo.
Adesso comunque c'è un'altra questione che devo trattare:
<Keto, devo dirti una cosa....>
Lui mi guarda e smette di masticare, rimane con un'aletta fritta a mezz'aria.
<Quando cominci un discorso così non è mai nulla di buono!>
<Ho bisogno di tornare a casa>
<Ma se siamo appena arrivati!>
<Non a casa qui...a casa in Italia>
Keto stringe le labbra e butta con forza l'aletta dentro al sacchetto dicendo:
<Se tutte le volte che ti capita qualcosa di brutto vuoi scappare, fra qualche anno Caly il mondo sarà troppo piccolo per te, e vorrai andare sulla luna!>
<Keto, è da un anno e mezzo che non vedo la mia famiglia, non ho detto che voglio rimanerci...ho pensato di andarci quest'estate, finisco gli esami a giugno e parto, rimango luglio e agosto e torno! Anzi veramente avevo pensato che tu mi potresti raggiungere ad agosto, e dopo il mio compleanno torniamo assieme qui! Cosa ne pensi?>
Non risponde, vedo un ventaglio di espressioni sul suo volto poi mi fa una domanda strana:
<Hai pensato proprio a tutto....hai parlato con Ginny? È stata lei a convincerti?> mi guarda infastidito.
<Non ne ho parlato con nessuno, l'ho detto solo a te ora, cosa centra Ginny?>
<Ah. No niente!>
<Dimmelo!> gli afferro un braccio <Non mi piace quando vi sentite e mi tenete nascoste le cose! Cosa avrebbe dovuto dirmi?>
Lo vedo indeciso se parlare o meno, ma si è fregato da solo, e alla fine cede:
<Theo ha divorziato, da quello che ho capito non è mai andata bene, e da quando è libero parla solo di te, vorrebbe chiamarti, vorrebbe sentirti, ma ho detto a Ginny che gli dicesse di non farlo...>
Sono sorpresa, non mi aspettavo niente del genere.
<Ma davvero pensi che voglia tornare in Italia per Theo? Non lo farei mai, non lo sapevo... Ginny non me lo aveva detto!>
Un anno fa, probabilmente se avessi avuto questa notizia avrei gioito, non tanto per la possibilità di riaverlo per me, ma per il fatto che avrei pensato fosse il prezzo da pagare per la sua infedeltà, una specie di punizione divina, ma ora saperlo non mi dà nessuna emozione, sento che la ferita è guarita, ed è un enorme sollievo.
Keto interrompe i miei pensieri:
<Allora senti il bisogno di tornare in Italia perché qui pensi troppo spesso a Suga? È in America adesso, lo sai!>
No, non voglio parlare di Yoongi, non voglio sapere nulla, basterebbe guardare online e vederlo, è pieno ovunque di foto, spezzoni di concerti, video con riprese di qualsiasi momento, ma sarebbe da pazzi, non posso farlo, sarebbe come avere male ad un dito e continuare a schiacciarselo.
Guardo Keto, non trovo le parole per spiegare il mio bisogno, ma devo cambiare aria, il mio silenzio lo spinge a dire:
<Non ne vuoi mai parlare ma ti farebbe bene, io te l'ho detto cosa penso, sono sicuro che Yoongi provasse qualcosa per te e probabilmente era frustrato, avrebbe voluto fare di più senza averne la possibilità, sono certo che se avesse potuto ti avrebbe tenuto vicina...>
Non so cosa dire, così lui continua:
<Non vi siete capiti Cal, lui non intendeva dire che sei una facile a caccia di uomini, voleva solo farti capire che ci tiene a te e che non può darti quello che un ragazzo "normale" ti darebbe....>
Lo squarcio che sento nel petto mi sta facendo malissimo, devo interrompere il discorso. Immediatamente.
<Devo andare Keto...>
<Stai soffrendo tantissimo, lo so, e sinceramente non ho neanche il coraggio di dirti "te l'avevo detto", sarebbe inutile...>
Lo ascolto senza ribattere, prendo una patatina e me la porto alla bocca, lui sospira ed esclama:
<Posso chiedere a Susie se le ha chiesto di te? Magari noi facciamo mille congetture e sentendo con lei potremmo avere delle risposte....>
<No Keto! No assolutamente no!>
Susie è andata con loro in tour, ha scelto di fare parte dello staff che li seguirà per tutte le tappe, starà lontana per qualche mese, Keto invece ha declinato l'offerta, ha preferito rimanere a Seoul e ora si occupa del make-up degli attori sul set di un K- drama che dovrebbe uscire il prossimo anno.
<....e poi lo sai che....che lui....> non riesco nemmeno a dire il suo nome a voce alta <non parlerebbe di queste cose così facilmente. È  riservato e la sua bocca è muta come una tomba. Sapeva dove trovarmi, poteva cercarmi prima di partire, non so, almeno per un chiarimento, anche se sinceramente non credo che la nostra specie di storia meritasse chissà quali attenzioni. Se ha deciso così lo rispetto, ma di sicuro non voglio più alimentare nulla che lo riguardi... è troppo strano e doloroso e mi farebbe solo stare peggio>
Lui fa una faccia dispiaciuta.
<Lo so, ho capito, va bene> poi sorride e dice:
<E vada per le ferie in Italia! Sai che alla fine non è una cattiva idea?>
Ci abbracciamo e mi sento più leggera e si, all'inizio il pensiero di trascorrere l'estate a casa dei miei genitori è nato perché vivere qui a Seoul mi sembrava insopportabile, essendo la città dove lavora e vive Yoongi.
Ma in realtà è più di questo, sento il bisogno di avere i miei affetti vicino, è passato troppo tempo, ho bisogno di fare accertamenti in ospedale per tenermi monitorata a causa della malattia di mia madre. Potrei farlo qui, ma preferisco farlo in Italia, ho bisogno di ritrovarmi, di riallacciare i fili e non vedo modo migliore se non quello di tornare da dove vengo.

MANDORLADove le storie prendono vita. Scoprilo ora