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Sono in Italia da 3 settimane e mi sembra di essere arrivata ieri, il tempo vola.
Sto cercando di fare tutto quello che mi fa stare bene, un giorno sì e uno no mi alzo alle sei del mattino, carico Big in macchina ed andiamo a camminare in spiaggia, ci facciamo circa sei chilometri sul bagnasciuga, poi mi fermo a fare colazione in compagnia di mio fratello, lo raggiungo al suo locale, che durante il giorno è uno stabilimento balneare e la sera è ristorante.
Rimaniamo in silenzio ad ammirare il mare, i vecchietti che raccolgono le vongole, il rumore delle onde, i gabbiani, senza il trambusto dei turisti che arrivano solitamente più tardi.
Sono anche andata in azienda da mio padre, nel reparto ricerca e sviluppo, per discutere le mie idee per il contenimento dei costi degli imballi cartacei sul prodotto finito. Non è facile, ma devo farcela.
E poi finalmente ho dormito da Ginny per cinque giorni di fila, mi ha raccontato l'evoluzione della sua storia con Samu, la fatica iniziale per trovare la sintonia tanto agognata, ma parlando una soluzione si trova sempre, e loro sembrano averla trovata.
Mi ha parlato di Theo, lo vede spesso essendo il miglior amico del suo ragazzo, mi ha detto che lavora di giorno e lavora di sera per arrotondare e per pagare gli alimenti alla sua, ormai, ex moglie.
Ginny insiste a volermi portare al locale sulla spiaggia dove lavora come barista, sostiene che dobbiamo parlare, che glielo devo, io credo di non dovergli proprio nulla e finora non sono andata.
Ma stasera è sabato e siamo invitate ad una festa di compleanno che si tiene, guarda caso, proprio nel locale dove lavora Theo, non posso più rimandare, stasera lo vedrò in un modo o nell'altro.
Non ho ancora parlato a Gin di Yoongi, ho un po' paura del suo giudizio ma ho deciso che le dirò tutto, è giusto che sappia, mi fido di lei, non lo direbbe a nessuno, ne sono certa....e poi anche se lo dicesse chi ci crederebbe?
Sento che la voragine che sentivo dentro si sta chiudendo, la notte non mi sveglio più con il cuore in gola, mi sento più serena.
Sto finendo di truccarmi, il locale è in parte sulla spiaggia e in parte sulla banchina del porto, non posso indossare i tacchi, ho messo gli short di jeans, un top corto di pizzo che si allaccia con due fiocchi sulle spalle e sandali alla schiava di corda.
Quando scendo le scale mia madre mi chiede:
<Dove devi andare tesoro?>
<Esco con Gin, andiamo ad un compleanno...>
<E perché non ti sei ancora preparata?> chiede con aria distratta.
<Sono già pronta mamma!>
Mi analizza da capo a piedi con totale disapprovazione.
<Domani andiamo a fare shopping!> e se ne va scrollando la testa.
Avevo detto che mi era mancata? Beh mentivo, questa sua ossessione di dover sempre essere perfetti mi sta facendo uscire pazza.
Io e Gin parcheggiamo un po' distanti dal luogo della festa e ci incamminiamo, vedo che vuole dirmi qualcosa ma si sta trattenendo.
<Gin, sputa il rospo dai, dimmi quello che stai pensando!>
<No... volevo solo dirti di non essere troppo dura con Theo, è un periodo difficile per lui, solo questo...cerca di tenerti a freno...>
<Tranquilla, non gli caverò gli occhi con le unghie...ma da che parte stai Gin?>
<Dalla tua, sempre, e lo sai! Però penso che non sia tutto o bianco o nero come lo vedi tu, ci sono anche situazioni imperfette, ed esiste il perdono, così, solo per dire!>
Scoppiamo a ridere.
Il locale è strapieno, la gente è riversata tutta fuori, in strada e sulla banchina, salutiamo un sacco di persone che non vedo da una vita, la musica è altissima, mi fermo a parlare con due amiche, compagne di tante serate in discoteca.
Ginny mi prende per un braccio e mi trascina al bar, Theo sta parlando con due ragazze e sta sfoderando tutto il suo sex appeal, ci sta riuscendo bene, le due si stanno liquefacendo.
Theo è bravo in questo, non lo vedo da due anni ma è sempre il solito.
È alto, magro, con gli occhi grandi e marroni, ha i capelli castani rasati ai lati e un po' più lunghi sopra, assomiglia ai modelli che fanno la pubblicità dei profumi, indossa una camicia bianca che mette in risalto l'abbronzatura, tiene due bottoni aperti e si intravede il suo tatuaggio, un disegno intricato di rovi con le spine che parte dalla vita ed arriva fino al collo.
Appena mi vede il sorriso gli si spegne sulle labbra, congeda le due ragazze e mi viene incontro, si allunga sul bancone e mi abbraccia:
<Avevo perso le speranze di vederti...sei splendida Cal>
<Oh grazie! Anche tu...>
Ci prepara un cocktail molto colorato, ma io non bevo e lui lo sa.
Mi sorride e mi porge il bicchiere:
<Il tuo l'ho fatto leggerissimo, fidati, bevilo!> e alza le sopracciglia ammiccante.
<Smettila di flirtare...non attacca Theo!>
Faccio per allontanarmi ma lui mi afferra il polso:
<Non andare via Calipso, fra poco ho una pausa, aspetta!>
Mi giro dall'altra parte ma lui non molla la presa.
<Cal non andare via, hai capito? Rimani per favore!>
<Si! Ho capito, non me ne vado tranquillo!>
Io e Gin ci allontaniamo un attimo dal caos del locale e ci dirigiamo verso gli scogli, nella zona in cui la banchina si restringe e preseguiamo verso il faro.
Siamo solo io e lei, o adesso o mai più, ci fermiamo a guardare le luci delle navi che si muovono in lontananza, provo ad intavolare il discorso:
<Mmmm.... Gin?> si gira e mi guarda <ti ricordi quando l'inverno scorso mi dicevi sempre che avrei dovuto trovare qualcuno con cui uscire?> non ho cominciato bene ma non so come dirglielo.
<Si?>
<Beh...ecco... è successo qualcosa a Seoul...>
Qualcuno arriva da dietro e mi abbraccia, in una mano tiene una sigaretta elettronica.
Theo.

****************

<Non puoi sapere quanto sono felice di vederti bimba!> e mi bacia una spalla.
<Non chiamarmi così....> gli dico.
Ginny ci lascia soli, con la scusa di dover andare improvvisamente in bagno.
Io e Theo ci sediamo sugli scogli, sono duri, irregolari e scomodi.
<Ho insistito molto con Gin per poterti vedere...ho bisogno di parlarti!> esordisce.
<Non c'è niente da dire, è passato tanto tempo....>
<Si ma tu con me non hai voluto confrontarti, non mi hai mai lasciato spiegare, non hai voluto sentire le mie motivazioni!> è combattivo e dà un tiro alla sigaretta.
<Ah, scusa...che sarebbero?> mi sta già facendo innervosire e non sono passati neanche cinque minuti.
<Dai Caly, con il problema di tua madre tu eri sempre impegnata, e quando c'eri la tua testa era altrove, eri distratta, non ti andava più di fare l'amore....io mi sentivo trascurato!>
Per la miseria, siamo entrati così dentro al problema, senza preamboli? Bene.
<Allora Theo, ascoltami perché te lo dirò una volta sola: si, hai ragione, è vero, era un momento difficile, mi dispiace, moltissimo, per averti trascurato come dici tu ma vedi.....> sto cercando di mantenere la calma ma sto facendo una fatica enorme, quindi mi alzo, mi metto davanti a lui e proseguo:
<Mia madre stava male, sembrava un pulcino appena uscito dall'uovo! La vita non è solo essere fighi e scopare! Lo sai dove sono andata appena arrivata in Italia? A fare gli esami oncologici per scongiurare la sua stessa malattia, faccio esami che una donna normale solitamente fa quando ha il doppio dei miei anni! Quindi cazzo Theo dove vivi? Hai ancora voglia di parlare?> ho alzato un po' troppo la voce.
Lui fa marcia indietro, e non perché sia pentito, ma perché vuole qualcosa e sa che se continua su questa strada non potrà ottenerlo, lo conosco bene.
Mi abbraccia i fianchi e appoggia la testa all'altezza del mio stomaco:
<Scusa, scusa, scusa...> si lagna.
Faccio un lungo sospiro, gli metto una mano sul capo e lo accarezzo:
<Theo è passato molto tempo, davvero non ha più importanza, se è il perdono che vuoi, ce l'hai, non sentirti in colpa, io sto bene!>
<Esci con me...una di queste sere...>
<Ma neanche per sogno!> lo allontano.
<Esci con me, ti devo parlare!>
<Non lo abbiamo già fatto?>
<No, devo tornare al lavoro, non volevo parlarti di questo, ti prego Cal!>
Mi guarda con quei suoi occhi seducenti....si alza e cerca di abbracciarmi ma lo allontano, ci incamminiamo verso il locale, cerco Gin con lo sguardo e la vedo vicino al tavolo del festeggiato, hanno portato la torta, mi sta chiamando.
La raggiungo e mi scruta in viso in cerca di risposte, lo so che non vede l'ora di sapere cosa ci siamo detti!
Tutti attorno a noi cantano la canzoncina degli auguri, le candele vengono spente, sto applaudendo quando sento un gelo improvviso nella schiena, qualcuno mi ha infilato un ghiacciolo nel top e lo tiene fermo con la mano, mi giro di scatto:
<Theo smettila...cretino!>
Lui scoppia a ridere.
<Esci con me la prossima settimana...lo so che sei curiosa!>
Più che altro so che non mi darà tregua finché non avrà ottenuto quello che vuole, così velocizzo la procedura e acconsento controvoglia.

MANDORLADove le storie prendono vita. Scoprilo ora