Ed è arrivata anche la sera della cena al castello, oggi è il 20 agosto, giorno del mio compleanno.
Credo di aver capito cosa ha in mente Keto, i miei genitori sono usciti poco fa con la scusa di dover andare ad una cena di lavoro, ma io credo fosse un bluff, sono certa che li vedrò più tardi.
Keto ha sicuramente organizzato una rimpatriata con tutte le persone a noi care e vuole farmi una sorpresa!
È venuto qui da me perché ha insistito nel volermi truccare e pettinare, mi sta facendo delle trecce che spero mi tiri su perché altrimenti sembro Pippi Calzelunghe.
Mi sto osservando allo specchio, Keto ha fatto un ottimo lavoro con il makeup, sono truccata ma sembra che non lo sia, e per fortuna perché fino a ieri ero devastata.
A Ferragosto siamo andati tutti in discoteca, poi verso le cinque e mezza di mattina ci siamo spostati in spiaggia per fare il bagno in mare aspettando l'alba, è stata una notte magica, che porterò nel cuore quando tornerò a Seoul la prossima settimana, ma non sono più abituata a fare queste pazzie, ci ho messo due giorni per riprendermi.
<Finito!> esclama.
Wow, mi ha raccolto i capelli con le trecce fissate sulla nuca, sembra che abbia un'aureola attorno alla testa.
È un'acconciatura strepitosa!
<Keto è bellissima! Grazie!....ho un'aria un po' bucolica...> mi rigiro guardandomi.
<Sembri un quadro di altri tempi, si...> dice soddisfatto.
Mi tolgo la vestaglia e indosso il vestito che ho pensato per stasera, il più elegante in mio possesso.
È una sottoveste in raso blu notte, corta, con le spalline strette e lo scollo ad anello, davanti non molto profondo ma dietro la scollatura arriva fino al sedere, la schiena è completamente nuda.
<Senti Caly... non hai esagerato un po' con questo vestito.... praticamente non hai niente addosso!> mi dice spalancando gli occhi.
<È il vestito che ho messo per l'inaugurazione del locale di Stef...dici che è troppo?>
<Sei sexy, tantissimo, potrebbe anche essere un bene!> dice pensieroso.
<Un bene per chi? Per Theo? Dici che potrebbe fraintendere? Potrebbe pensare che l'ho indossato per sedurlo? Mi cambio?>
<No no, lascia stare Theo, vedrai che non lo penserà, tranquilla!>
Mi infilo i sandali alti allacciando il cinturino alla caviglia.
Keto è nervoso, lo conosco bene, in questi giorni è capitato che gli squillasse il cellulare e si assentasse per molto tempo.
Ho paura che abbia dei problemi, o al lavoro, o con Chung Hee, e non me lo voglia dire per non rovinare questi giorni di festa.
Se gli chiedo qualcosa è evasivo e cambia discorso.
Scendiamo le scale, Keto si gira di scatto:
<Prendiamo l'auto di tua madre, guida tu, io non sto bene, ho mal di testa...>
Ma che...
<Keto dai, ho i tacchi alti, prendi un analgesico e amen>
<Cerca le chiavi e sbrigati che gli altri stanno aspettando!> non mi dà neanche il tempo per ribattere.
Partiamo e ci dirigiamo verso la statale che costeggia il lungomare, Samu ci aspetta con gli altri in auto in una piazzola di sosta.
Lo raggiungiamo e ci avviamo verso il borgo, usciamo dalla strada principale e prendiamo la via che sale al monte, la carreggiata si restringe sempre di più, fino a diventare strettissima.
Arrivati alle mura dobbiamo transitare attraverso un passaggio ad arco con sopra lo stemma della casata che un tempo dimorava in questi luoghi.
Non possiamo più proseguire con l'auto, perciò parcheggio e scendiamo.
Per la miseria, è un luogo splendido, sembra di essere catapultati indietro nel tempo.
Il borgo è interamente in mattoni e pietra, circondato dalle mura che sono merlate come le quattro torri del castello, non c'è molta gente in giro, qualcuno passeggia in alto, sopra il parapetto, evidentemente c'è un camminamento, lassù sicuramente si vede un panorama mozzafiato.
Anche Samu è arrivato e ci raggruppiamo prima di salire al castello.
<Wow, siamo tutti strepitosi stasera!> dico.
Gin indossa un vestito lungo verde, semplice ma che le fa risaltare gli occhi, è in maglia con tanti brillantini ovunque, lei che è molto alta sta benissimo.
Theo mi si avvicina e mi accarezza la schiena.
<Sei scorretta Calipso, io ti ho fatto una promessa, ma se tu ti vesti così mi rendi le cose impossibili!>
<Giù le zampe Theo!> lo ammonisce Keto.
<Keto pensavo ti fossi bevuto il cervello a proporre questo posto, ma ti devo dire che mi sto ricredendo. Caspita è bellissimo! Sento che sarà una serata indimenticabile!> sospira Ginny guardandosi attorno.
<Si lo sarà sicuramente!> dice Keto senza sorridere.
Ci avviamo verso il castello, ed è un'impresa, a terra ci sono tutti ciottoli irregolari, e camminare con i tacchi è praticamente impossibile, oltretutto la strada è in salita, io e Gin ci teniamo a braccetto e stiamo ridendo come due sceme:
<Te lo immagini se cadiamo ed arriviamo lassù tutte scorticate? Addio serata!> mi dice.
E giù a ridere.
Sta scendendo il crepuscolo, è pieno di lucine ovunque, di quelle che si usano a Natale, alcune casette sono ricoperte di edera, altre di vite.
L'ingresso è un vecchio portone borchiato che ha l'aria di essere pesantissimo, lo varchiamo e ad accoglierci c'è una ragazza che sembra una hostess di volo, ha in mano una cartellina. Keto le dice il suo nome e lei ci guarda aggrottando le sopracciglia, poi ci chiede di seguirla.
Keto è davanti a me, si gira e mi mette una mano sul braccio:
<Cal ascolta....no, niente niente....> sembra combattuto.
<Cosa c'è?> gli chiedo.
<Deve essere una sorpresa, quindi vieni qui che ti copro gli occhi!>
Si posiziona dietro di me e mi mette le mani sulla faccia, io non vedo nulla perciò mi faccio guidare da lui.
<Keto lo sai che non mi piacciono le sorprese!>
<Non me lo ricordare!> dice serio.
Dentro al castello c'è un vago odore di cera d'api ed è più fresco rispetto alla temperatura esterna.
<Attenta! C'è un gradino...> mi avverte Keto.
Ci stringiamo perché stiamo attraversando una porta, io non vedo dove metto i piedi.
Keto si ferma ed io mi fermo a mia volta, sento Ginny entrare dopo di me ed emettere uno strano suono con la gola.
<Oh porca putt....> la sento dire.
Basta, voglio vedere, mi tolgo le mani di Keto dagli occhi.
Siamo in una stanza piccola, tutta affrescata, in fondo c'è un camino con davanti un tavolo apparecchiato per due ed appoggiato al tavolo c'è Yoongi che mi aspetta con le mani in tasca.
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MANDORLA
RomanceMin Yoongi, rapper, produttore, artista acclamato da milioni di persone, dal viso etereo, profondo e sfuggente. Una storia d'amore vissuta attraverso gli occhi di una ragazza in gamba ma ferita dalla vita. I sentimenti possono essere dolorosi, ma sp...