Capitolo 50- La lettera

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Ashley

Le giornate passavano e sembrava che non finissero mai.
Matias era finalmente tornato a casa per stare più tempo con Ethan e gli avevamo raccontato una versione più leggera di quello che sarebbe successo al fratello.
Credetemi se vi dico che la disperazione e la tristezza di un bambino che ha già avuto troppe cattiverie vi spezza il cuore. Una frase che ha detto tra le lacrime e che mi ha colpita è stata «Rimarrò solo, non ho una mamma e un papà e non avrò più un fratello!»
Probabilmente quello è stato il momento più brutto che ho vissuto da quando conosco Ethan.
Mi ero trasferita da lui ormai e per fortuna zia April mi capiva perché non potevo lasciarlo solo, aveva bisogno di aiuto in tutto ormai: faceva fatica a camminare e aveva pochissima forza che lo limitava in molte cose ma soprattutto sentivo che avesse bisogno di me al suo fianco e del mio appoggio per non sentirsi solo. Ovviamente anche io avevo bisogno di lui e non volevo sprecare un minuto dato che i tempi erano sempre più ristretti.
La mattina continuavo ad andare alla Juilliard, ovviamente, non dovevo dimenticarmi che ero lì innanzitutto per studiare, però ogni volta che Joshua, Sam e Amber mi chiedevano di uscire il venerdì sera o di fermarmi a pranzo con loro, io rifiutavo sempre. Sapevo che dovevo godermi la mia vita universitaria e soprattutto la mia vita in America ma avrei avuto tutto il tempo per farlo, mentre con Ethan rimanevano ormai una manciata di mesi.

Flashback
«Ashley! Vieni in bagno per favore!» sento Ethan urlare e corro immediatamente dalla cucina dove stavo preparando il pranzo.
Quando entro lo trovo seduto a terra spaesato e pochi secondi dopo sento la presenza silenziosa di Matias dietro di me che sbircia.
«Ethan che succede?» mi accascio vicino a lui e gli prendo il viso tra le mani.
«Ash non ci vedo, non riesco a vedere nulla è tutto buio»
Un altro effetto collaterale...
«Vieni alzati, dobbiamo andare in ospedale» provo a prenderlo per le braccia ma non è molto semplice.
«Non ci riesco Ash! Non ci riesco!» scoppia a piangere e nel vederlo così viene automatico anche a me piangere e lo stringo tra le mie braccia.
«Non voglio che mi vedi in queste condizioni» continua stringendomi però a lui.
«Shh non ti preoccupare amore mio, io sono qui per te»
Con difficoltà riesco a portarlo in ospedale e mi dicono esattamente quello che sospettavo: si sta avvicinando la data di scadenza e dobbiamo tenerci pronti al peggio.
La perdita di vista per fortuna è temporanea quindi ora ci vede di nuovo, ma fisicamente resta ancora con poche forze. Al momento l'hanno messo in una stanza per tenerlo sotto controllo ma so che non vorrà rimanere qui.
«Voglio andare a casa Ash, so come funzionano queste cose e non appena arriverà un altro effetto collaterale loro avranno un motivo per tenermi qui fino alla morte. Non voglio morire in un ospedale Ash» mi supplica guardandomi negli occhi e stringendomi la mano, non troppo forte.
Gli bacio la fronte «Tranquillo, parlo io con i medici ma ora riposati» e così riesco a farlo calmare per un po'.
Fine flashback

I giorni passavano e le giornate erano ancora più lunghe del solito.
Ormai il silenzio faceva parte delle nostre giornate, io non parlavo molto ed Ethan preferiva non sforzarsi troppo. Matias rimaneva in silenzio accanto al fratello, spesso guardavano la tv ma quando aveva bisogno Eth lo aiutava anche con i compiti.
La tristezza regnava in quella casa e ormai anche tra me ed Ethan si era spento quel fuoco forte. Non fraintendete! Io lo amavo e lui mi amava ma non aveva quasi più forze e la nostra vita sotto le coperte era ormai assente.
Il mio pancione continuava a crescere e ormai ero sicura che Ethan non sarebbe riuscito a vedere nostro figlio nascere, scoprimmo che era un bel maschietto! Purtroppo però le belle notizie duravano poco perché poi tornavano i sintomi della malattia che ci riportavano alla triste verità.

Flashback
«Ash vieni qui» è sera, Matias dorme e come sempre Ethan è steso sul divano. Nonostante stia male ogni volta che lo guardo la sua bellezza mi lascia sempre senza fiato e ogni volta che lui mi sfiora ricordo quanto lo amo.
«Dimmi amore, hai bisogno di qualcosa?» mi inginocchio all'altezza del suo viso.
«Aiutami a sedermi, devo dirti delle cose» così lo prendo delicatamente per le spalle e lo aiuto a sedersi.
Prende un foglio dalla tasca dei suoi pantaloni e me lo porge.
«Cos'è?» chiedo prendendolo.
«Questo è il mio testamento, vorrei leggerlo con te così da spiegarti perché ho preso queste decisioni» dice guardando il foglio piegato tra le mie mani.
«Ethan...» sospiro.
«Ti prego, non mi rimane molto e ci tengo davvero»
Sospiro di nuovo e con le mani tremanti apro quel pezzo di carta.

Testamento
Nel pieno possesso delle mie facoltà dispongo che alla mia morte la casa in cui vivo e la mia macchina vengano vendute e il ricavato della vendita usato per un futuro migliore per mio fratello Matias.
Vorrei affidare Matias a sua nonna e successivamente anche alla sua di assenza vorrei affidarlo alla mia ragazza Ashley Parisi, per nessun motivo deve andare a suo padre Drake Scott o in orfanotrofio. E per concludere vorrei che tutti i miei risparmi vengano messi su un suo conto.
Vi amo,
Ethan Scott.
New York, Bronx, 22 Aprile 2018

«Ethan perché vuoi vendere la casa?» chiedo non appena finisco di leggere. Sono più che sconvolta dal suo testamento, non mi aspettavo niente di tutto ciò.
«Non voglio che tu o Matias ci mettiate più piede, è piena di pessimi ricordi e di uno stile di vita che Mat non deve seguire ed è per questo che dopo la nonna lo affido a te Ashley perché mi fido e ti amo e so che gli farai vivere una vita mille volte migliore della mia. Ash promettimi che ti prenderai cura di Matias come un figlio, so che ti chiedo troppo perché ti ritroverai giovanissima con due bambini per colpa mia ma non saprei a chi altro affidarlo e non voglio che vada in orfanotrofio. Lui si fida di te e ti vuole bene, non potrei scegliere nessun altro»
Mi guarda intensamente negli occhi, io che intanto piango e lui che come fa sempre si preoccupa di asciugarmi le guance.
«Te lo prometto, tranquillo»
Mi bacia e sento il cuore battermi a mille mentre è preso da una vorace di emozioni come gioia, tristezza, nostalgia, amore, dolore.
«C'è un'altra cosa che vorrei chiederti» mi prende il viso tra le mani e mi guarda fisso.
«Io non voglio aspettare a morire» dice.
A quelle parole il mio cuore si ferma «Che significa?» sussurro.
«La malattia andrà peggiorando e dovrai mantenere un morto vivente. Non voglio arrivare a vivere in quel modo e non voglio farmi vedere in quelle condizioni da te e Matias. Quindi penso che dovrei...» lascia la frase in sospeso.
Mi allontano da lui «Che diavolo stai dicendo Ethan? Sei impazzito? Ti prego dimmi che stai scherzando perché io non sono pronta a perderti» scoppio a piangere e lui mi stringe subito tra le sue braccia.
«Ti prego amore mio non piangere» mi riempie la fronte di baci leggeri e dolci.
«Ti prego Ethan non farlo» piango disperatamente sul suo petto e lui mi stringe ancora più forte.
«Stai tranquilla, andrà tutto bene. Ti amo da morire Ashley non dimenticarlo mai» resto tra le sue braccia a singhiozzare per un'ora fin quando non mi addormento stretta a lui.
Fine flashback

Quello che non potevo immaginare è che Ethan aveva già preso la sua decisione e quella sera voleva solamente comunicarmela.
Nei tre giorni seguenti era tornato vivo: rideva con Matias e mi baciava continuamente come una coppia i primi mesi ripetendomi mille volte quanto mi amasse e riempendomi di complimenti.
Credevo che avesse dimenticato la decisione presa qualche sera prima e che volesse godersi i suoi ultimi mesi ma mi sbagliavo di grosso. Quello era il suo addio e lo capii quando il quarto giorno trovai un bigliettino sul suo lato del letto.

Cara Ashley,
amore mio mi spiace da morire doverti recare un dolore del genere ma so che è la decisione giusta da prendere e se ora mi odi io non posso far altro che darti ragione.
Se stai leggendo questa lettera vuol dire che io ormai non ci sono più ma ti prego non piangere, sai quanto odio vedere il tuo viso coperto dalle lacrime e vorrei tanto essere lì per asciugartele.
Sai cosa odio di questa malattia? Che mi abbia vietato di amarti per gli ultimi mesi che rimanevano, per avermi tolto tutte le forze necessarie ad amarti su quel letto morbido che profuma di noi. Questa malattia mi ha portato via dalla persona che amo di più e non la perdonerò mai per questo.
Perdonami tu però perché sono un codardo e ti ho vietato del tempo di cui avevi tutto il diritto, del tempo che volevi passare con me, ma se pensavo al futuro vedevo me bloccato su un letto e il tuo viso colmo di tristezza e sofferenza. Voglio che mi ricordi come in questi ultimi giorni, felice e innamorato pazzo di te perché io ti amo davvero Ashely Parisi e se non avessi avuto questa stramaledetta malattia ti avrei sposata almeno cento volte e fatto i figli più belli che una coppia possa avere. Ti avrei amata come ogni donna dovrebbe essere amata fino al giorno in cui ce ne saremo andati insieme lassù ma con i segni della vecchiaia. Pensa a questo quando pensi a me e promettimi che eliminerai questi mesi terribili dalla tua mente.
Promettimi che troverai un altro uomo e che avrai la famiglia perfetta che hai sempre desiderato senza pensare di fare un torto a me. Potrei odiare anche te se ti vietassi di una cosa del genere. Vivi per entrambi Ashley, io vivrò nei tuoi ricordi, nei tuoi sogni e nel nostro bambino ma anche in Matias che spero potrà vivere una vita bellissima.
Sono sicuro che con te starà benissimo.
Ci ritroveremo dall'altra parte amore mio, io ti aspetterò per tutti gli anni della tua vita, non avere fretta.
Ti amo,
Ethan

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