Capitolo 21 - voglio aiutarti

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Ashley
Non sopporto quel ragazzo quando caccia fuori la sua arroganza. Il bello è che quella è solo una piccola parte!
Ha tanto odio e rabbia dentro di sé che cerca di reprimere...
Io riesco a vedere quella battaglia che nasconde dietro i suoi bellissimi occhi e so per certo che quando questa finirà, lui ne uscirà distrutto.
Si mostra indifferente a tutti e ormai anche a se stesso perché non vuole ammettere quello che prova; il punto è che accumula sempre un po' di rabbia per volta fin quando non ci sarà la goccia che farà traboccare il vaso e quando accadrà voglio stargli vicino.
In molti preferirebbero stare lontani da gente come lui soprattutto se può avere degli scatti d'ira in un qualsiasi momento, ma è qui che si sbagliano tutti: credono che il soggetto in questione debba restare da solo e sfogare la sua rabbia, ma in realtà ha bisogno di qualcuno che gli rimani vicino, anche se ci urla di lasciarlo solo.
Ci vuole molta pazienza con gente come Ethan... col tempo sto imparando a conoscerlo e sto capendo chi è. Ammetto che sono una persona con il livello di pazienza abbastanza basso ma per lui imparerò a mantenere il controllo perché voglio davvero aiutarlo.
Crede di essere da solo contro il mondo, beh gli farò capire che non è così e che non c'è bisogno di stare sempre in allerta su tutto!
Ha sempre i muscoli tesi pronto a qualsiasi cosa, come se il suo più grande nemico si nascondesse alle sue spalle.
Crede che la vita sia solo sopravvivenza, ma deve capire che invece va vissuta e io sono pronta ad aiutarlo.

Ethan
Tutto il ritorno a casa l'ho passato pensando a lei...
Mi perdonerà? Ma certo che lo farà... giusto? Lei mi perdona sempre.
Sono un vero idiota, quella ragazza è troppo per me soprattutto se è capace di perdonare tutte le mie cazzate.
Sarei voluto rimanere con lei e magari portarla a casa per festeggiare il compleanno di mia madre.
Lei adora Ashley, mi dice sempre : "quando torna Ashley?" "Vi sentite ancora, vero?" "Giuro che se la fai soffrire saranno guai, Eth" "Oh, quella ragazza è così carina e dolce!"
Non la sopporto quando attacca con questo discorso, ma sono felice che le piaccia.
Una volta arrivato davanti casa mi viene in mente che devo comprare la torta quindi faccio subito dietrofront e vado nell'unica pasticceria più tranquilla di questo quartiere.
Mia madre adora i dolci di questo negozio ma non li compra mai perché dice che fanno ingrassare, ma io so che in realtà non vuole consumare soldi in roba inutile.
Entro nel negozio e un profumo di dolci sfornati mi invade le narici.
Mi guardo intorno e mi rendo conto che il colore predominante di questo posto sono il bianco e il rosa... Cristo, sembro finito nel mondo di Barbie. Ma dove diavolo sono finito?
Il negozio è pieno di scaffali con caramelle di tutti i tipi e di tutti i colori e stessa cosa per le ciambelle, cornetti, graffe dolcetti e torte.
Sono sicuro che se qui entrasse Matias, non ci uscirebbe più.
«Salve, ha bisogno di qualcosa?» dal retro esce una ragazza poco più grande di me, vestita con gli stessi colori del negozio e ha i capelli scuri raccolti in una coda di cavallo. Il suo sorriso le illumina il volto e spruzza felicità e dolcezza da tutti i pori.
Sta per venirmi il volta stomaco... ma sono sicuro di essere ancora nel Bronx?
Scaccio i miei pensieri e mi rivolgo alla ragazza «Ehm si, cerco una torta per un compleanno» dico.
«Certo! Hai già qualche idea?» continua a sorridermi.
Se non fosse una ragazza, le darei un pugno. Giuro che mi fa paura e sembra che voglia prendermi per culo.
Giuro su tutto quello che ho che questa sarà la prima e l'ultima volta che entro qui.
«Non proprio, qualcosa di semplice»
Lei annuisce e guarda un catalogo di torte del suo negozio.
«Per chi è la torta?» mi chiede.
Ma quanto parla? «Mia madre» dico semplicemente.
«Oh! Auguri allora! Quanti anni fa?»
Non sono affari tuoi. «Cinquanta»
«Perfetto, ho la torta adatta a lei!» gira in paio di pagine fino a fermarsi su una a metà catalogo. Girà il libretto verso di me e mi mostra la foto: la torta è a un piano, rotonda e bianca. Di lato ci sono disegnate delle rose che formano una mezza luna e vicino alla punta c'è un piccolo cuore con scritto 50. Nella parte restante bianca della torta, vi è una scritta in rosso "Auguri mamma".
Si, credo che può andar bene.
«A che gusto è?» chiedo per precauzione.
«Fragola e Nutella. Mi creda, è una vera delizia» dice convinta.
«E tra quanto potrà essere pronta?»
Lei mi sorride, ancora... «Oh ma è già pronta! La ho nel retro, quelle che vede qui sono solo da esposizione. Torno subito!» e finalmente scomapre.
Mi guardo intorno e sono quasi tentato di rubare una caramella.
Da piccolo mi divertivo da matto a farlo con i miei amici, soprattutto quando il proprietario ci scopriva e non dovevamo farci prendere.
Ora faccio ben peggio, questo è certo, ma è per una buona causa.
«Eccomi! Scusi l'attesa. La torta è questa» apre il cartone che la rinchiudeva ed è esattamente identica alla foto.
«Quanto costa?» chiedo subito.
«Trenta dollari, e in omaggio posso darle le candele abbinate con i numeri 5 e 0» risponde.
Sospiro e accetto. Questo e altro per quella donna.
Pago la commessa, prendo la torta e la saluto uscendo velocemente.
Guardo l'ora sul cellulare e mi rendo conto di dover passare a prendere mi fratello.
Velocemente metto in moto e arrivo davanti la sua scuola.
«Ciao Eth» sorride entrando in macchina.
«Ciao campione! Com'è andata oggi?» Metto in moto e mi avvio verso casa.
«Tutto bene, ho preso 8 a storia» dice contento.
«Bravo! Io storia la odiavo» gli dico e lui ridacchia.
«E dimmi, la tua fidanzata come sta?» Gli faccio un sorrisetto.
Lui sbuffa «bene!» Alza gli occhi al cielo facendomi ridere.
«Ho preso un regalo a mamma e anche la torta» cambio argomento.
«Si! La torta!» Esulta contento.
Gli accarezzo i capelli arruffandoli e mi riconcentro sulla guida.
Non appena arriviamo, metto la torta in frigo e nascondo il regalo.
«A che ora arriva mamma?» Chiede Mat.
Guardo l'orario «Tra un'oretta. Iniziamo a preparare il pranzo?»
Lui annuisce «posso fare anch'io qualcosa?»
«Sì certo! Inizia ad apparecchiare la tavola, ok?»
Lui annuisce nuovamente e inizia a farla.
Che posso cucinare per pranzo? Non che sappia cucinare benissimo eh!
Ok ho un'idea: prendo dei bandidos da friggere e mettere al centro della tavola e da cucinare faccio hamburger e patatine con una ciotola di insalata da dividere.
Semplice e veloce...
Prendo una padella e la riempio d'olio iniziando a riscaldarlo e inizio ad accendere anche il forno per fare le patate già pronte in una busta.
Mentre aspetto inizio a preparare l'insalata.
«Io ho fatto Ethan!» Dice Mat mettendosi al mio fianco.
Mi giro a guardare la tavola ed è fatta benissimo... sorprendente.
«Bravo! Da quando sai farla così bene?»
Lui fa spallucce «guardo sempre mamma quando la prepara e ho imparato»
Annuisco e finisco di condire la verdura per poi passare la ciotola a Mat «tieni, mettila al centro»
La afferra e fa come gli ho detto.
Intanto metto le patate in forno e inizio a friggere i bandidos.
«Non vedo l'ora di mangiare!» Dice toccandosi la pancia facendomi ridere.
«Aspetta ancora un po' dai»
Metto tutti i bandidos in un'altra ciotola e Mat la porta a tavola vicino all'insalata.
Subito dopo inizio a fare gli hamburger.
È strano vedermi cucinare così tanto... probabilmente se Ashley fosse qui mi prenderebbe in giro ridendo con Mat.
Ci manca solo il grembiule e sono il casalingo perfetto che vorrebbero tutte.
Pochi minuti dopo sono pronti gli hamburger e li impiatto, ora mancano solo le patate al forno.
«Mamma tra quanto arriva?» Chiede Mat.
«Tra una decina di minuti, credo» dico guardando l'orario.
«E quanto ci vuole per le patatine?» Chiede ancora.
«Manca poco, tranquillo» rispondo.
«Beh allora vado a guardare un po' di tv» dice avviandosi verso il divano.
Intanto che aspetto, mi siedo a tavola e prendo il cellulare girando un po' su Instagram.
Ora che ci penso, non seguo ancora Ashley...
Spero che non abbia messo un username strano altrimenti mi è difficile trovarla.
Provo mettendo semplicemente il suo nome e cognome e per fortuna la trovo subito.
Guardo le sue foto ed è bellissima come sempre, devo ammetterlo...
Subito la seguo e poi torno alla homepage fin quando il forno non emette dei bip.
«Finalmente sono pronte!» Esulta Mat venendo verso di me.
Le caccio dal forno e inizio a metterle nei piatti.
Mat allunga la mano per prenderne una ma lo blocco subito «aspetta un po'! Sono bollenti, ti bruci la lingua»
Lui sbuffa e torna a vedere la tv.
Finalmente è tutto pronto, manca solo l'arrivo di mia madre e finalmente possiamo festeggiare il suo compleanno...
Nell'attesa pulisco le varie padelle e mestoli che ho usato per cucinare fin quando qualcuno non bussa alla porta.
Mia madre ha le chiavi, quindi chi può essere?

E poi sei arrivato tu...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora