Ashley
Qualche giorno dopo sono in camera mia a vedere un film sul mio computer, era da tanto che non vedevo qualcosa.
A un certo punto i miei mi chiamano dicendomi di scendere in salotto.
Sospiro e fermo il film per poi andare da loro.
«Ashley spero che le tue valigie siano abbastanza grandi» Mi sorride mia madre.
«Perché? Che succede?»
Inizio a pensare di tutto:
-andiamo in vacanza e quindi se mi arriva un'e-mail dalla Juilliard non potrò prepararmi;
-andiamo a trovare la nonna che vive al Sud e quindi c'è sempre lo stesso problema.
«Leggi qui» Mio padre mi passa il computer e leggo l'e-mail col cuore che batte a mille.Cara Ashley Parisi,
siamo lieti di informarla che ha superato la prima prova.
A settembre, pochi giorni prima che inizino le lezioni, dovrà presentare una seconda audizione per poterla ammettere ufficialmente alla nostra scuola.
Dovrà preparare un programma di 50 minuti.
Per maggiori informazioni può contattarci a questo indirizzo.
Juilliard SchoolAncora non ci credo!
Rileggo più volte l'e-mail per essere sicura di non avere le allucinazioni.
«Mi hanno accettata?» Chiedo ai miei incredula.
«Si tesoro» Sorride mia madre.
«Andrai a New York» Mi sorride questa volta mio padre.
Abbraccio forte i miei e involontariamente mi cade qualche lacrima.
«Ci sono riuscita» Dico.
«Sei bravissima Ash, andrai alla grande in quella scuola» Dice mio padre fiero di me.
«Forza niente lacrime, conserviamole per quando partirai. Adesso dobbiamo preparare tutti i bagagli, siamo quasi a fine Luglio, abbiamo poco tempo» Dice mia madre.
«Si hai ragione, mi aiuti a impacchettare la roba?» Le chiedo.
«Ma certo»
Andiamo in camera mia e iniziamo a mettere in valigia tutti i vestiti invernali che ho (ma anche delle t-shirt e dei pantaloncini per delle giornate calde).
«Poi magari posso comprare qualcosa lì, non posso portarmi tutto!» Rido.
«Si infatti, forza aiutami a piegare tutti questi vestiti»
Passiamo così tutto il pomeriggio fin quando non si fa ora di cena e decidiamo di fermarci per oggi.
«Vado a preparare da mangiare. Finisci di piegare gli ultimi vestiti e chiudi la valigia, ok?»
Annuisco e le sorrido.
Chiudo la valigia e faccio un respiro profondo.
Non è facile entrare alla Juilliard, prendono al massimo 10 ragazzi all'anno.
Mi sento davvero fortunata, devo solo sperare di riuscire a passare anche l'ultimo esame per essere dentro del tutto.
Dicono che il secondo passaggio è il più difficile: devo preparare un programma di 50 minuti ma l'audizione durerà un massimo di 15. È tremendo suonare e sapere che prima o poi ti fermeranno.
Non gli sono piaciuta? Ho fatto schifo? Non mi prenderanno?
Spero solamente che andrà tutto bene.
«Ashley a tavola!» Mi chiama mia madre.
«Arrivo!» Mi alzo da terra e scendo in cucina per cenare.
Mia madre mi mette davanti hamburger e patatine, il mio piatto preferito!
«Allora Ash, abbiamo chiamato la zia e ha detto che ti sta già preparato una stanza; è una casa grande la sua e ha molte camere libere» Dice mia madre.
«È sicura che non le do fastidio?» Inizio a preoccuparmi: non voglio essere di troppo.
«Assolutamente no! Lo sai che è sola: non ha nessuno. Le fa piacere stare con qualcuno, in particolare con te» Mi sorride e io ricambio.
Mia zia è una donna davvero forte e ha un passato veramente brutto:
Era sposata con l'uomo migliore di questo mondo, ricordo che lo adoravo quando ero piccola.
Si sono conosciuti e sposati in America, lui l'amava davvero tanto, era un amore di quelli che quasi non si trovano più, uno di quelli dove nonostante lui dovesse partire per la guerra loro resistevano. Non si lasciarono per il tempo o per la distanza. (cosa che adesso fanno quasi tutte le coppie)
Zia era rimasta anche incinta ma al secondo mese di gravidanza perse il bambino, sono stati malissimo e non hanno voluto riprovare per paura che potesse riaccadere. Erano solamente loro due e lo avevano accettato: erano felici.
Un giorno però avevano chiamato mio zio in guerra. I primi mesi andavano bene: si scrivevano lettere più che potevano e si chiamavano di continuo, fin quando, tre anni fa, alla porta di mia zia bussò qualcuno. Pensava fosse lui, invece era un ufficiale con in mano una lettera.
Lì il mondo le è crollato addosso.
È stata male per circa un anno, mia madre le fece stare un po' da noi quindi per qualche mese abbiamo condiviso la casa.
Non l'avevo mai vista stare così male:
è sempre stata una donna piena di positività.
Era diventata depressa, se ne stava nella sua stanza zitta a fissare il muro e mangiava poco. Passavo sempre da lei per farle compagnia, le dicevo di sfogarsi quanto voleva e lei mi raccontava tutta la loro bellissima storia con quello sguardo innamorato e malinconico.
In quei mesi abbiamo legato molto più di quanto già non lo fossimo.
Da quando mi ha raccontato la loro storia ho avuto un desiderio: avere una relazione forte e bella come la loro; avere un ragazzo che mi guardi come lui guardava lei, come se fossi la cosa più bella che gli potessero dare.
Col mio ex non mi sentivo così.
Lui mi amava e anche io, ma non era quell'amore che desideravo. L'ho capito troppo tardi però. Il problema è che avevo, anzi, ho paura di non trovarlo un amore come quello, che non esista un ragazzo come mio zio.
Perciò mi aggrappavo a quella relazione:
Non volevo rimanere sola, pensavo che non avrei trovato più nessuno, ma ho capito che io merito di meglio.
Mi merito il ragazzo che cerco e che forse il futuro ha in serbo per me, quindi aspetterò e intanto penso a me stessa.
STAI LEGGENDO
E poi sei arrivato tu...
RomanceAshley Parisi è una ragazza italiana, simpatica e vivace che è appena uscita da una relazione di ben cinque anni e non riesce ad andare avanti. Ethan Scott è il solito ragazzo bello e dannato, una testa calda con un passato che lo tormenta e con un...