Capitolo 26 - Lasciami entrare

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Ashley
Oggi è sabato e per fortuna non ho scuola!
Sono le undici di mattina e mi sono appena svegliata dato che ho chiuso occhio solo dopo che sono scoccate le tre del mattino.
Cos'ho fatto tutta la notte?
Ho passato il tempo a farmi mille domande su quel che è successo tra me ed Ethan e non riuscivo a togliermi dalla testa l'immagine di me e lui che ci baciamo.
Lo ammetto, ho sentito qualcosa ma il punto è questo: ho paura dei miei sentimenti per lui...
Lo conosco da così poco e sono più che certa del fatto che lui per me è solo un buon amico. Però quello è un tipo di bacio che non avevo mai avuto prima.
Pensavo che le farfalle nello stomaco, e tutte quelle cretinate che dicono nei libri, fossero tutte cretinate perché con il mio ex non le ho mai sentite (anche se mia zia mi diceva che anche lei le provava quando era con mio zio, ma sinceramente pensavo che lo diceva solo perché ero piccola e ai bambini raccontano molte balle).
E poi mi ricordo bene le parole di Ethan: lui non vuole una ragazza, non crede nell'amore.
Quindi non importa cosa provo per lui, non abbiamo speranze.
Sbuffando mi alzo dal letto e prendo il cellulare per vedere se ho qualche notifica ma niente. La mia vita non può essere più noiosa di così.
Mi riprometto di chiamare i miei genitori e le ragazze, perché è da qualche giorno che non li sento, e scendo in cucina a fare colazione anche se è tardi.
«Buongiorno dormigliona. Direi che non sei per niente mattutina eh» ridacchia mia zia che è seduta a bere una tazza di caffè.
«Ho recuperato alcune ore di sonno che avevo perso» dico vaga e accendo la macchinetta del caffè per me, nel frattempo mi preparo due toast con la Nutella.
«Ieri ti ho vista un po' strana quando Ethan ti ha riportata qui»
Cavolo e ora che le dico?
«Ah si?» per fortuna le do le spalle e non vede la mia faccia che in questo momento esprime troppe emozioni diverse.
«Si, è successo qualcosa tra voi due? Avete litigato ancora?»
«Nono anzi, ci siamo scusati entrambi e ora siamo di nuovo in buoni rapporti»
«Oh allora ho fatto bene ad invitarlo a pranzo»
«Si, cer... aspetta tu cosa?!» mi giro immediatamente verso di lei.
Non ci credo, spero che questo sia uno scherzo!
E poi come diavolo ha fatto a contattarlo?!
No non va affatto bene, non posso vederlo ho bisogno di tempo.
«Si, è un ragazzo proprio dolce e sai ha accettato subito. Sarà qui tra due orette»
Io rimango immobile per qualche minuto. Il mondo si prende gioco di me!
«Come fai ad avere il suo numero?» chiedo.
«Me lo ha dato lui quando si era fermato quella sera a cenare qui, ricordi? Gli avevo detto che deve tornare più spesso qui e allora mi ha dato il suo numero e mi ha detto che sarebbe venuto tutte le volte che avrei voluto»
Ma sua madre non sta male? Perché non rimane lì con lei? Perché viene qui soprattutto dopo quel che è successo tra me e lui? Ah giusto, per lui non ha significato niente e probabilmente lo avrà anche dimenticato.
Ok Ashley, calma e sangue freddo. È solo Ethan, il tuo Ethan stupido, dolce e complicato.
«Ok, ma potevi svegliarmi prima, no?» mi siedo al tavolo da pranzo e inizio a consumare la mia colazione.
«Sarei venuta a momenti, volevo farti riposare un po'.»
Annuisco e in silenzio finisco tutto quel che avevo davanti.

Ore 13:15
Ethan sarà qui a momenti e la mia ansia non fa che aumentare.
Come dovrò comportarmi quando lo vedrò?
Una parte di me mi consiglia di scappare in Messico e per un minuto ho veramente preso in considerazione l'idea. Il minuto dopo mi sono data della stupida e per non pensarci più mi sono cambiata rendendomi presentabile e ho iniziato a ordinare e pulire la mia stanza mentre parlavo in vivavoce con Emma e Alice.
Ho raccontato loro tutto quel che è successo e dopo essersi messe a urlare e a dire «lo sapevo» per non so quante volte, mi hanno detto di comportarmi normalmente e di fingere che anche per me non ha significato niente il bacio.
Sarà complicato perché purtroppo per me quel bacio ha significato molto.
Il campanello di casa suona e il mio cuore perde un battito.
È arrivato.
Mi guardo allo specchio e faccio dei respiri profondi «andrà tutto bene. È solo Ethan. Ieri non è successo niente»
Dopo aver fatto un ultimo sospiro, scendo le scale lentamente e dopo qualche minuto arrivo al piano terra.
Sento delle voci provenire dalla cucina quindi mi avvio lì e non appena entro i miei occhi lo vedono subito e solo ora mi rendo conto di quanto sia bello...
Smettila Ashley!
«Ei Ash» mi sorride Ethan avvicinandosi a me e stringendomi tra le sue braccia per poi lasciarmi un bacio sulla guancia. «Cos'è questa faccia? Sembra che tu abbia viso un mostro» ridacchia.
Ecco lo sapevo, per lui il bacio di ieri non ha significato niente. Forse nemmeno se lo ricorda più.
Devo mettere da parte la mia delusione e indossare la mia maschera, cosa che con lui non avevo mai fatto prima.
«Sei tu il mostro!» gli do un pugno scherzoso sulla spalla ridendo.
«Cavolo così mi offendi» ride anche lui.
«Ragazzi il pranzo è pronto, che ne dite se ci sediamo a mangiare? Non so voi ma io sto morendo di fame» dice mia zia sedendosi al suo posto.
«Si anche io!» Dice Eth sedendosi alla sinistra di mia zia.
Io mi siedo di fronte a lui.
«Ashley si è svegliata solo due ore fa!» ridacchia mia zia.
«Davvero?» dice Eth guardandomi sorpreso.
«Stanotte non ho dormito molto: troppi pensieri» dico guardandolo ma lui non ci fa molto caso.
«Io invece son un tipo mattutino di solito» si rivolge a mia zia e da lì iniziano a parlare per non so quanto tempo.
Sembro la terza incomodo, o come dicono tutti: la candela.

Il pomeriggio è completamente volato. Ethan è rimasto qui tutto il giorno e abbiamo visto anche un film con mia zia.
Non capisco davvero come mai non è da sua madre, forse voleva staccare un po' la spina e non pensare ai suoi problemi?
Sta di fatto che è rimasto anche a cena e ho pure sparecchiato tutto mentre loro continuavano a parlare. È stato abbastanza fastidioso, non hanno fatto altro che chiacchierare oggi...
«Beh direi che si è fatta ora, Ethan dovrà tornare a casa» pronuncio la prima frase dopo non so quanto tempo.
«Ethan, caro, si è fatto tardi. Perché non rimani qui?» chiede mia zia.
«Beh-» inizia a parlare ma lo blocco.
«No, non può.»
«Avanti Ash non essere scostumata. E poi domani non hai scuola quindi che fastidio potrà mai darti?» mia zia mi guarda confusa.
Ethan mi guarda allo stesso modo.
È inutile, non ho scuse...
Sbuffando esco dalla cucina e vado nel mio bagno a fare una doccia calda e ci resto per una buona mezz'ora.
Devo dire che l'acqua calda che ti scorre sulle spalle fino alla schiena rilassa tantissimo.
Quando esco dalla doccia mi asciugo velocemente e metto il mio pigiama che sarebbe un pantaloncino con canotta rosa con tante piccole ananas sparse ovunque.
Una volta aver legato i capelli in una crocchia disordinata, torno in camera mia trovandoci inaspettatamente Ethan seduto sul mio letto.
Non va affatto bene, le cose ora si mettono male.
«Quanto tempo ci metti in bagno!» sbuffa.
«Sono una ragazza, sai?» mi avvicino alla scrivania per non stare troppo vicino a lui e per tenere le mani occupate la ordino un po' anche se non c'è molto da fare dato che lo avevo già fatto.
«Carino il pigiama» ride.
Lo guardo male «Cosa vuoi da me?» mi metto dritta e poggio le mani sui fianchi.
«Perché sei arrabbiata con me?» si alza e si avvicina a me.
«Ah non saprei» lo guardo male «Forse perché ieri ti sei completamente mostrato a me e mi hai baciata e oggi ti comporti come se non fosse successo niente? In più fai l'amicone con mia zia!» sbotto.
Lui ridacchia portandosi una mano ai capelli; come posso pensare a quanto sia bello anche quando sono arrabbiata con lui?
«È questo il punto Ashley? Sei gelosa di tua zia?» si avvicina sempre di più a me e io indietreggio fin quando non finisco a spalle al muro.
«No, ovviamente» sbuffo.
«E quindi? È per ieri? Era solo un bacio, no?» si avvicina sempre di più e i nostri nasi quasi si sfiorano.
No Ethan, non era solo un bacio.
«Già» gli poso una mano sul petto per allontanarlo e mi avvicino al mio letto mettendomi sotto le coperte.
Lui con un sorrisino sul volto inizia a svestirsi.
«Ma che diavolo fai?!» mi metto subito a sedere.
«Mi preparo per dormire, ovviamente» rimane solo in boxer e si avvicina al letto stendendosi alla mia destra.
«Non ho detto che puoi rimanere qui» incrocio le braccia al petto.
Mi sto innervosendo.
«Avanti Ash, non vorrai farmi dormire sul divano!» dice con ancora quel sorrisino.
Oggi davvero non lo reggo! Sbuffando mi stendo dandogli le spalle e spengo la luce.
Sento dei rumori vicino a me e il letto muoversi quando a un certo punto sento qualcosa di caldo accarezzarmi il braccio: le sue dita.
«Levami le mani di dosso» gli scosto la mano ma questa volta lui la poggia sul mio fianco.
Ora basta, ha superato il limite.
Mi metto subito a sedere e accendo l'abat jour del mio comodino «Si può sapere che diavolo fai?» sbotto cercando di non urlare troppo.
«Come stai nervosa oggi. Hai le tue cose?»
Non posso crederci, il mio Ethan non mi parlerebbe mai così.
Lo guardo meglio negli occhi e ora ho capito tutto: ha alzato il suo muro, ha indossato la sua maschera anche in mia presenza e questo mi spezza il cuore.
«Perché non vuoi farmi entrare?» chiedo.
«Dove vuoi entrare Ash?» ride «Vuoi entrare nei miei-» lo fermo subito.
«Se continui la frase giuro che ti taglio le palle»
Parole magiche: si è messo seduto e ha alzato le mani in aria.
«Perché hai alzato il tuo muro con me? Riesco a capirlo sai?» ritento.
Ed ecco che il suo sguardo cambia, l'ho scoperto. Ora riesco a vedere la frustrazione dietro i suoi occhi.
«Eth puoi fidarti di me, non avere paura a farmi vedere le tue debolezze, non le userei mai contro di te» mi avvicino a lui e gli accarezzo la guancia.
Eccolo il mio Ethan, fragile ma forte allo stesso tempo.
«Io non sono lui Eth, non sono tuo padre. Fidati di me, ci sarò sempre per te, lo sai» Gli sorrido continuando ad accarezzargli la guancia.
I suoi occhi verdi mi scrutano, sono fissi nei miei e sono bellissimi quando mi permette di entrarci dentro.
E poi ecco che succede di nuovo: unisce le sue labbra alle mie e mi sento di nuovo morire, ma non in senso negativo.
Per niente.

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