Capitolo 28 - Pericolo

423 10 0
                                    

Ethan
Oggi mi sono svegliato di cattivo umore...
Non trovare mia madre in cucina a bere una tazza di caffè mi ricorda in che posto è ora e che tra un po' non potrò nemmeno più vederla.
Ho accompagnato Mat a scuola vestito in pigiama ma non mi interessava granchè, dovevo stare solo in macchina quindi nessuno avrebbe fatto caso al mio outfit.
Ieri dopo aver venduto la roba, mi sono preso la mia parte dei soldi e volevo andarmene da mia madre ma Zack, il capo, mi ha fermato.

Flashback
«Ethan, ieri non ti sei presentato alla corsa» dice sorpreso.
«Si mi dispiace, ho avuto altri impegni e mi sono dimenticato» dico frettoloso ma a quanto pare non vuole ancora lasciarmi andare.
«Devi venire a quella di oggi, e non è un invito» dice freddo e deciso.
Non se ne parla, le corse che fanno la domenica sera non si possono nemmeno guardare. Chi va lì o perde o muore: ci sono tantissimi ostacoli, la pista è metà area del Bronx e la strada fa schifo. Da lì non ci esci con tutte le ossa a posto.
«Mi spiace, non posso» dico.
«Oh avanti Ethan! Non vorrai dirmi che hai paura! E poi scommetto che non hai di meglio da fare»
«Devo andare da mia madre, ha bisogno di me»
«Oh si, ho saputo di tua madre. Mi dispiace, era un'ottima donna» dice con un sorrisetto che mi fa serrare pugni e mascella.
«Wo calma Scott, scherzavo» ride «comunque ci vediamo stasera alle undici, non puoi non venire, lo sai bene. Sei uno dei migliori e su di te si fanno ottime scommesse e quindi ottimi soldi. Ormai lavori per me Scott, non puoi tirarti indietro»
E detto questo se ne va senza darmi modo di ribattere.
Fine flashback

Ecco spiegato il mio cattivo umore di oggi.
Ieri sono andato a quella fottuta gara ed è stata un inferno.
Ho guadagnato quasi il doppio di quanto mi danno il sabato sera ma in più ho un forte dolore al ginocchio che mi fa zoppicare, delle ferite sul viso e il braccio slogato.
La macchina era sfasciata ma per fortuna non era la mia, però nonostante tutto sono arrivato al terzo posto.
A causa di tutto questo casino ieri non ho potuto nemmeno chiamare Ash tanto che ero distrutto e non posso andare a trovare mia madre altrimenti inizierebbe a fare troppe domande.
Non so ancora come ieri sia riuscito a tornare a casa, riuscivo a malapena a premere il piede sull'acceleratore.
Ho tenuto il ghiaccio su ginocchio e braccio per tutta la notte passandola di conseguenza in bianco.
In poche parole è stata una delle serate più schifose della mia vita.
Mi conviene non mancare più il sabato.
Però ne è valsa la pena... dormire con lei è stato fantastico, credo di non aver mai dormito così bene.
Stare tra le sue braccia ne è valsa ogni ferita che mi sono fatto, soprattutto perché una cosa del genere non può più ripetersi. Ormai ho preso la mia decisione.
Ora voglio solo passare il resto della giornata sul divano a non fare assolutamente niente, guardando un film e aspettando che i dolori passino.

Ashley
Ethan ieri sera non si è fatto più sentire.
Sono un po' preoccupata per lui: ieri doveva vendere quella roba quindi spero che non sia nei guai, questa volta.
Mi fido di lui, e so che è abbastanza furbo da non farsi scoprire da nessuno (come al nostro primo incontro).
Non voglio farmi troppi problemi, se ieri non mi ha chiamata sicuramente ci sarà un buon motivo e si farà sentire presto.
Decido di non pensarci più ed entro a scuola dove trovo i ragazzi seduti sui divanetti del piccolo soggiorno dell'ingresso.
«Buongiorno ragazzi» sorrido e mi siedo vicino a Josh.
«Ti vedo di buon umore oggi, tesoro» dice lui poggiando il braccio sulle mie spalle.
«Mmh si dai, forse è perché oggi il tempo è bellissimo»
«Non sarai più tanto felice» ridacchia Amber.
«Perché? Che è successo?» mi allarmo leggermente. Possibile che non c'è mai un po' di pace?
«Tra poco abbiamo quella rompiscatole di storia della musica» dice sbuffando.
Oh cavolo è vero...
«Allora andiamo in classe, non mi va di risentire la sua solita ramanzina» sospiro.
Salutiamo gli altri e ci avviamo in aula dove troviamo già la prof che aspetta il suono della campanella per iniziare la lezione.
«Amber, sei in anticipo! La signorina Parisi ha un buon effetto su di te» dice lei non appena ci vede entrare.
Amber per poco non le fa il dito medio, ma per fortuna si è contenuta facendole un sorriso falsissimo.

E poi sei arrivato tu...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora