Ashley
«Hey» dico una volta davanti ad Ethan.
Come reagirà? Da quel che mi ha scritto non dovrebbe essere arrabbiato con me, però una parte di me continua a temere che sia così.
«Hey» sospira «Grazie per aver accettato, ho bisogno di te ma non sapevo se scriverti dopo l'altro giorno» dice un po' imbarazzato.
Lui in imbarazzo?
«Veramente io pensavo che fossi tu quello arrabbiato con me» confesso.
«Io? E perché?» chiede confuso ancora poggiato alla sua auto.
«Beh perché non avevo il diritto di dirti quelle cose, in effetti non conosco il tuo passato e beh, ho sbagliato...»
«Sono io che ho sbagliato, ti ho trattato male e non dovevo farlo ma mi viene automatico quando-» si blocca.
«Quando...?» lo incito a continuare.
«Quando penso a mio padre» distoglie lo sguardo dal mio «è più forte di me, sentirlo solo nominare mi fa ribollire il sangue nelle vene»
«Tranquillo, è comprensibile. Ti perdono» gli sorrido dandogli un pugno scherzoso sulla spalla facendolo sorridere.
«Allora dimmi, cos'è successo? Di cosa vuoi parlarmi?»
Lo vedo fare un respiro profondo e poi guarda alle mie spalle «Forse è meglio se andiamo in un posto più appartato» dice.
Mi giro e becco Josh e Sam a guardarci con due stupidi sorrisoni sul viso.
Li guardo male e mi rivolgo a Eth «Si hai ragione»
Entriamo in auto e lui sfreccia per le strade di New York.
C'è silenzio e percepisco anche un po' di tensione.
Quando Ethan si ferma riconosco subito il posto «Ma è dove ci siamo incontrati la prima volta» sorrido.
Come dimenticarlo, quasi un mese fa il ragazzo al mio fianco mi è caduto addosso mentre cercava di scappare da un poliziotto, e mi ha trascinata sotto uno dei portoni di quel vicoletto.
«Si, sai eri insopportabile...» dice ridendo per poi scendere dalla macchina.
Io subito lo seguo e mi metto al suo fianco «Non è affatto vero! Eri tu che-»
Mi blocca «Sisi, non ci interessa» poggia il braccio sulle mie spalle.
«La verità brucia eh?» lo guardo facendogli un sorrisetto.
«Per niente, io sono ancora della mia idea»
Sbuffo e decido di chiudere lì il discorso.
Entriamo nel vicoletto e dopo un po' che camminiamo, lui si ferma.
«Come mai mi hai portata qui?» gli chiedo.
«Perché non c'è nessuno, mi dà fastidio sentirmi osservato. Soprattutto se devo dirti una cosa del genere»
Ma cosa deve dirmi? Perché mi sembra che voglia aspettare sempre di più a dirmelo?
Sospira e si poggia con la schiena al muro dietro di lui «Mia madre non sta bene» dice.
Continuo a non capire «In che senso? Ha la febbre o un'influenza?»
Lui ride amaramente «Magari Ash, magari...»
Lo guardo interrogativa. Perché non si muove a parlare?
«Mia madre ha avuto un ictus» dice poi.
A quelle parole mi blocco e non so più cosa dire.
Non conosco bene sua madre, ma so che ama i suoi figli e a loro due rimane solo lei.
Non doveva succedere a lei, è una donna troppo buona...
«Ma guarirà, no?» sono le uniche parole che mi escono di bocca.
«Le rimane non più di un mese» dice con voce ferma senza far trasparire i suoi sentimenti.
Non ci credo. Come può essere possibile? Cosa accadrà poi? Ethan ha già perso suo padre, perdere anche lei lo distruggerà. È la persona più importante della sua vita, la ama con tutto se stesso. Non credo di aver mai conosciuto un ragazzo così legato a sua madre. Lei è tutto per lui.
E il piccolo Mat? Come può crescere senza sua madre? Questo lo segnerà per sempre e Eth non può occuparsi di suo fratello, ci sono cose che solo una madre può darti.
«Mi dispiace così tanto Eth...come ti senti?»
«Una favola» ribatte lui guadagnandosi una mia occhiataccia.
«Che vuoi che ti dica Ash? Sto impazzendo, io non posso perdere mia madre, capisci? Non posso vivere senza di lei, e non voglio immaginare come la prenderà Mat. Lei è tutto per me, non riesco a immaginare un domani senza la sua presenza. Io non-» alcune lacrime lo bloccano e non riesce più a parlare, tanto che dalla rabbia tira un pugno al muro dietro di lui.
Mi viene spontaneo stringerlo forte tra le mie braccia e gli accarezzo dolcemente i capelli.
Lui stringe le sue braccia al mio bacino con forza e poggia la fronte sulla mia spalla continuando a piangere.
«Shh, è tutto ok Eth. Tranquillo»
«No Ash, non è tutto ok. Lei tra poco non ci sarà più»
A quelle parole lo stringo a me ancora più forte e solo ora capisco perché voleva stare in un posto appartato.
Chi lo avrebbe mai detto? Uno dei ragazzi più temuti del Bronx sta piangendo tra le mie braccia.
Ethan può sembrare un ragazzo forte e insensibile ma in realtà dentro è un vulcano di emozioni pronte ad esplodere. Ha sofferto molto e tutto questo non lo dà a vedere, non mostra chi è veramente perché ha paura di essere considerato un debole, ma in realtà questo lo rende ancora più forte ai miei occhi.
Io l'ho capito, ho capito cosa nasconde sotto i suoi occhi, sotto le sue battute e sotto tutte le sue azioni.
Ti ho compreso Ethan Scott e credimi, sei la persona più forte che io conosca. Sei fantastico proprio così come sei.
Quando sento il suo pianto rallentare, gli scosto il viso dalla mia spalla dolcemente poggiando entrambe le mie mani sulle sue guance.
«Guardami, devi essere forte per lei. Stalle accanto Eth e goditi i suoi ultimi giorni con lei. Falla sorridere, falla sentire la donna più fortunata del mondo, perché lo è. Ha due figli fantastici e lei lo sa meglio di me. Io sono qui per te per qualsiasi cosa, ok?»
Gli asciugo le lacrime e gli sorrido guardando i suoi bellissimi occhi che ora sono gonfi e rossi.
Lui poggia la mano sulla mia guancia e la accarezza sorridendomi.
Solo ora mi rendo conto di quanto i nostri visi sono vicini e sembra che anche lui stia pensando alla stessa cosa.
Non ho nemmeno il tempo di metabolizzare la cosa che mi ritrovo le sue labbra sulle mie.
Non mi aspettavo una cosa del genere, mi ha colta totalmente alla sprovvista ed è assolutamente sbagliato, ma ora mi sembra quasi giusto.
Le sue labbra sono calde e morbidi sulle mie mentre mi bacia con dolcezza senza secondi fini e mi tiene stretta tra le sue braccia come per non farmi scappare.
È un bacio delicato che mi sta mandando in tilt il cervello perché decide di ricambiare senza prima consultarmi.
Bacia maledettamente bene...
È sbagliato, noi due non dovremmo baciarci. Siamo così diversi...
Credo che però non sia questo il punto, ma allora perché non riesco a staccarmi?
Poggio la mano sul suo petto ed è lui che interrompe il bacio.
Mi guarda negli occhi senza dire niente per qualche minuto e questa volta sono io a interrompere il momento tossendo imbarazzata.
Lui sembra riprendersi e mi lascia andare e solo ora mi rendo conto che avevo trattenuto per un attimo il respiro.
«Ehm io...» inizia a dire imbarazzato.
«Noi non...» tento di creare una frase che abbia senso ma il mio cervello non vuole connettere.
«Scusami, non dovevo» dice poi.
«Già, non fa niente» metto le braccia conserte imbarazzata.
«Facciamo finta che non sia mai successo, ok?» dice.
Stai scherzando? Come posso dimenticare una cosa del genere? Quando il mio ex mi baciava non mi sentivo affatto così. Che diavolo vuol dire?!
«Si, meglio» annuisco.
«Ok ehm, credo che andrò da mia madre ora»
«Si, perfetto. Anch'io»
Lui mi guarda confuso e solo ora mi rendo conto che ho detto una grande cavolata. Ma che diavolo ti prende Ashley?
«Cioè volevo dire da mia zia. Nel senso vado da mia zia e magari potrei chiamare mia madre, si...» vorrei prendermi a schiaffi.
«Ti accompagno allora» dice.
«Ottima idea»
In silenzio ci avviamo alla sua auto e sempre in silenzio lui mette in moto verso casa.
Questa situazione è imbarazzante...
STAI LEGGENDO
E poi sei arrivato tu...
RomanceAshley Parisi è una ragazza italiana, simpatica e vivace che è appena uscita da una relazione di ben cinque anni e non riesce ad andare avanti. Ethan Scott è il solito ragazzo bello e dannato, una testa calda con un passato che lo tormenta e con un...