CAPITOLO 4

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ISABELLE

Mi sveglio sentendo un braccio avvolgermi la vita e il profumo fresco della colonia del mio ragazzo mi invade le narici come primo profumo della giornata, dormiamo sempre così ormai, mi tiene stretta a sè come fossi un tesoro che ha paura che possa sfuggirgli dalle braccia appena chiude gli occhi.

Mi volto tra le lenzuola nella sua direzione cogliendolo ancora a dormire beato con il volto rilassato appoggiato al cuscino, ha un fascino delicato persino mentre dorme e questa cosa mi fa sorridere perchè è buffo. I capelli di un castano semplice, che solitamente sono sempre sistemati, sono ora arruffati tutti scombinati, il viso dai lineamenti morbidi è rilassato, le labbra sottili sono schiuse da dei sospiri profondi e il petto scolpito e nudo si alza e si abbassa incamerando ossigeno mettendo in risalto la corporatura lineare, mentre infine quelle sue lastre di cielo celesti sono chiuse e contornate da folte ciglia scure.

Ricordo ancora il nostro primo incontro un anno fa, io ero invitata da una coppia pensionata che mi avevano affidato un lavoro niente male, al loro galà per l'anniversario del matrimonio. Erano sposati da ben quarant'anni, roba da non credere. Vivere per ben quarant'anni al fianco di una persona vuol dire munirsi di tanta comprensione, pazienza e amore reciproco e tenace. Lungo il corso della vita si incontrano inevitabilmente molti ostacoli eppure loro sembravano innamorati come fossero stati ancora degli adolescenti alla prima cotta. Quanto li invidiavo.

Presenziai a quel galà quando ancora non sapevo di essere incinta di Aidan, ma non bevvi molto anzi per niente, cosa che praticamente sto smettendo di fare visto che tra la gravidanza e il lavoro, il tempo di scolarmi una bella bottiglia di vodka l'ho completamente perso. Stessa cosa vale per le sigarette.

Quando scoprii di essere incinta smisi immediatamente di fumare, e banalmente fu proprio questa cosa a fare incontrare me e Cameron.

Dopo un'intera serata passata a chiacchierare con anziani imprenditori, giornalisti curiosi e donne altolocate con la puzza sotto al naso, mi ritirai nel giardino posteriore all'edificio per rimanere un attimo da sola e riposare i piedi che per tutta la sera tenni incastrati in dei tacchi più alti di quelli a cui ero abituata.

Uno strazio assoluto.

Quando ecco che un uomo dai modi garbati e il savuarfer impeccabile mi affianco per scrutare il cielo stellato, a cui però non diede molte attenzioni visto che sentii il suo sguardo addosso per tutto il tempo.

La conversazione inizio con una banale offerta, mi accostò alla mano una sigaretta che però io declinai, in passato avevo fumato troppo e stavo iniziando a togliermi il vizio per la mia salute, quando ancora non sapevo nemmeno di Aidan.

Lui mi raccontò che già mi conosceva grazie ai giornali, aveva sentito molto parlare di me e così chiacchierammo per tutta la sera sul lavoro, niente di troppo impegnativo a cui io non diedi nemmeno peso, la presi solo come una banale conversazione con uno sconosciuto che probabilmente non avrei più rivisto.

Poi però il giorno dopo mi arrivò in ufficio un mazzo di rose rosse, nessun uomo mi aveva mai fatto un gesto simile e, sentendomi veramente importante per qualcuno, le accettai salvandomi il numero che vi era scritto sul bigliettino. Da quel giorno iniziò una conoscenza interminabile che poi sfociò in una vera e propria relazione ed ora eccoci qui. Sono fidanzata con un uomo che mi ama veramente e mi sento...bene, credo.

Mi fa sentire importante e a me piace il senso di equilibrio che dona alle mie giornate, quindi sto bene con lui.

Mi sfilo dalla sua presa per alzarmi e iniziare la giornata, oggi lui dovrà andare con Tom fuori città per parlare con un cliente di Miami per un caso di cui non ho ben capito molto, e quindi probabilmente tornerà stasera sul tardi. Io invece devo andare a fare un po' di compere con le mie amiche e mio figlio, che sicuramente riempiranno di regali e cose varie conoscendole. Mi infilo dei jeans attillati e una semplice maglia a maniche corte visto che fa un caldo torrido, mi lego in qualche modo i capelli disordinati e mi avvicino alla culla di mio figlio che sonnecchia ancora. E' bellissimo quando dorme, passerei ore intere a guardarlo con quel suo visino corrucciato come sè in quella sua testolina stesse pensando a mille cose, i pugnetti sempre chiusi forte, e ogni tanto muove persino le labbra carnose come sè stesse parlando. E' un piccolo ometto.

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