Deep Attraction 2

CAPITOLO 9

ISABELLE

Ho la testa completamente offuscata dalla sua fragranza mentata, annebbiata dal vino rosso e estasiata dal piacere che non sentivo più da tempo, quel piacere che sento soltanto quando è lui ha sfiorarmi, a lambire il mio corpo con quella bocca esperta, a venerare la mia persona come fossi fatta di cristallo.

Mi bacia lento il ventre fino a scendere raggiungendo il bordo della brasiliana rossa in pizzo che porto, ne arpiona i bordi facendola scivolare sulle mie gambe passando la lingua a mano a mano che svela sempre più la mia pelle arrivando dove più lo necessito.
Il respiro mi si mozza in gola, boccheggio ansimando con difficoltà cercando di cibarmi dell'ossigeno che mi sta privando per rimanere lucida, ma più lo sento addosso più mi perdo completamente in un limbo di desiderio carnale e impuro che mi scombussola l'anima fino a farmi cedere e perdere sotto al suo tocco.

<<D-Damon.>> Gemo strozzando un urlo di piacere quando passa la lingua vellutata sulla mia intimità già torbida dei miei umori, accarezza le mie grandi labbra insinuando la lingua che, con movimenti calcolati, mi fa vedere le stelle fino a togliermi persino la capacità di parlare. Gioca con il mio clitoride senza mai staccare quelle perle degli inferi dai miei occhi, mentre non mi da pace affondando due dita nella mia carne fino a farmi inarcare la schiena. Mi sciolgo come gelatina sotto le sue mani dal tocco deciso, sfacciato e sensuale che mi esplorano anche sè già conoscono fin troppo bene ogni centimetro del mio corpo, a memoria, ed infatti si muovono con maestria, risulta tutto talmente naturale che sembra ricordare meglio di me ogni parte della mia persona. Incastro le mani tra i suoi capelli morbidi e setosi quando un'onda sconvolgente di piacere mi attraversa il basso ventre, aumenta sempre più il movimento lesto delle sue dita nella mia intimità idolatrando il mio Monte di Venere quando percepisce che sto raggiungendo l'apice.

Il suo tocco valente sconvolge ogni cellula del mio corpo fino a sconquassare ogni mia convinzione, e dopo poco, ecco che, in un gemito quasi isterico vengo investita da un orgasmo che non ero più abituata a sentire.

Sostituisce così le dita con quella bocca bagnata di crepuscolo, cibandosi come sè non mangiasse da anni, dei miei umori bevendo la mia essenza fino all'ultima goccia, per assaporare il mio orgasmo.

<<Porca puttana, sei anche più buona di quanto ricordassi.>> Geme roco e baritonale contro la mia intimità mentre io cerco di tornare a respirare, ma non ci riesco, l'aria è completamente impregnata del suo profumo, una fragranza fresca che non fa altro sè non accentuare ancora di più ogni sensazione.

Riporta il viso ad un soffio dal mio incastrando quelle perle incandescenti nelle mie iridi verdi annebbiate di piacere, respira ansante contro la mia bocca guardandomi come fossi un sogno, qualcosa di onirico e irreale.

Stringo tra le mani il tessuto della sua maglia scura fino a sfilarglielo dalla testa, rivelando quel suo corpo scolpito in marmo lavorato, dai lineamenti e i muscoli ben definiti, un maori che le segna la superficie e la pelle ambrata imperlata di sudore. Un kafkiano spettacolo che ammalia chiunque lo guardi, ma che vuole essere toccato solo da me, solo dalla vergine curiosità di quella bambina.

Si sbottona i pantaloni con un gesto fulmineo fino ad abbassare sia quest'ultimi che i boxer, svelando il suo membro eretto e pulsante che, con una stoccata decisa affonda dentro di me fino a riempirmi completamente. Gemiamo entrambi senza fiato l'uno nella bocca dell'altra, e inizialmente rimane così, fermo dentro di me, come a volersi gustare un'altra volta per bene la sensazione del nostro intreccio, come sè si volesse stampare in mente questa immagine sensazionale che ci distrugge entrambi.

Abbassa lo sguardo su quel punto dove non si capisce più dove finisco io e inizia lui, contrae la mascella accecato dalla lussuria stringendo il tessuto delle lenzuola nel pugno ferreo, quando inizia finalmente a muoversi beandomi di scosse insaziabili di piacere.