Deep Attraction 2

CAPITOLO 12

ISABELLE

Lo guardo dormire e vederlo più tranquillo riesce ad alleviare il tormento che incombe nella mia testa.

Per quanto poco riuscisse a parlare per via della sbornia e lo stato di sconforto in cui si trovava, mi ha raccontato in qualche modo cosa è successo e come l'ha scoperto. Per farla breve, Adam ha sempre avuto delle informazioni sulla madre biologica di Damon e così, grazie anche a qualche aggancio qua e là ha sempre conosciuto ogni suo spostamento e mai, può dire con certezza, che mai dopo aver abbandonato il figlio ha rimesso piede a Miami. Mentre da qualche giorno a quanto pare si è rifatta viva e a quanto dice, vedono ogni tanto la sua figura in prossimità della villa di Adam e Elisabeth, ma non si è mai avvicinata a tal punto da parlarci fortunatamente. La madre adottiva di Damon non l'ha presa per niente bene anzi, sè non fosse stato per Abby ci sarebbe anche andata a litigare.

In ogni caso anche sè non ha mai dato segni di dolore o rabbia quando parlava di lei, anche sè si è sempre mostrato indifferente a quella persona, sapere che è tornata lo ha completamente sconvolto e a me si spezza il cuore a vederlo così. E' spossato, a il viso rigato da profonde occhiaie e la pelle bianca come un lenzuolo, non sembra nemmeno più lui e questo mi sta mandando in confusione, vorrei sapere come aiutarlo, vorrei fare qualcosa per tirargli su il morale ma non so come farlo.

Ieri sera dopo averlo lasciato sfogare per un po' lo aiutato a venire a letto, così si è sfilato la maglia e mi ha trascinata giù con lui addormentandosi come un bambino con la testa sulla mia pancia; a vederlo così, con le braccia avvolte alla mia vita, il viso spossato poggiato su di me mi ha strappato inizialmente un sorriso che è sfumato con la stessa velocità con la quale è nato.

Mi avrebbe potuta distruggere anche centinaia di volte, ma ci sarei sempre stata per lui, come c'è stato lui per me in quel periodo di sofferenza che attraversai dopo l'incidente. Glielo dovevo, semplice.

Dorme tormentato con le mani chiuse a pugno come suo figlio, sono uguali persino mentre dormono e questa cosa è esilarante. Il viso poggiato al mio ventre, con il ciuffo scombinato che gli ricade morbido sulla fronte, il viso perennemente corrucciato e la schiena muscolosa contratta che gli conferisce quell'aria possente e virile che ammalierebbe qualsiasi donna. E infatti è così.

Gli accarezzo i capelli setosi sfiorandoli con le dita mentre il mio sguardo si disperde nel buio bosco dei miei pensieri, in cui si annidano centinaia di domande e paranoie. Cosa succederà quando torneremo a Miami?
E non intendo tra noi due anche perchè già ne conosco la risposta, ma con sua madre, cosa accadrà sè dovesse mai volergli parlare? Anche sè credo proprio di sì o non sarebbe tornata. Già solo sapere di lei lo ha destabilizzato, non voglio nemmeno immaginare cosa accadrà sè dovesse incontrarla. Dei brividi di terrore mi attraversano la schiena e d'un tratto mi pietrifico immaginando i peggiori scenari, devo stargli accanto, devo sapere che sta bene e che non farà stronzate perchè non me lo perdonerei mai.

D'improvviso lo sento borbottare qualche parola sconnessa da bravo burbero, quando ecco che mi prende la mano con cui lo stavo accarezzando e se la riporta tra i capelli come a invitarmi a continuare, che vi ho detto? Tanto stronzo e freddo ma alla fine è un bambino in cerca di attenzioni, un po' come tutti.

Allora lo accontento riprendendo a massaggiargli la testa lentamente, un sospiro compiaciuto gli abbandona le labbra e, come per ringraziarmi, mi bacia il ventre facendomi il solletico. <<Sei un bambino.>> Ridacchio tirandogli scherzosamente una botta sulla nuca, a cui risponde mordendomi il fianco facendomi scappare un urletto stridulo dolore. Fa male con quei denti! <<Bada a come usi le mani.>> Mi ammonisce con una nota di malizia nel tono di voce, nel suo essere sempre scorbutico e freddo ha comunque un lato più scherzoso e sarcastico, ma diciamo che lo rivela molto di rado solo a coloro che vanno a genio, degli altri diciamo che se ne sbatte i coglioni alla stragrande.