-Capitolo 7-

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T/N's pov

<<Allora, angioletto, voglio insegnarti a volare>> disse sicuro di sè, e io rimasi a bocca aperta.

<<Tu cosa vuoi saperne del volo? Non hai neanche delle ali>> dissi mettendogli le mani sulla spalla, per controllare la sua schiena.

Lui mi prese per le mani togliendomele dalla sua spalla, e mi tenne per i polsi.

<<Ne so più di te>> rispose mentre mi teneva ancora per i polsi.

Sembrava dargli fastidio quando ero io a toccarlo per prima...

Si mise dietro di me, facendomi appoggiare la schiena al suo petto, e io avvampai a quel contatto.

Appoggiò la testa alla mia spalla, visto che gli davano fastidio le mie ali, e poi mi portò le mani sui fianchi.

<<È proprio necessario che mi tocchi così tanto?>> chiesi mentre lui mi portava le mani più in basso.

<<Sì>> rispose schietto.

<<Spiega le ali>> disse e io feci come mi aveva detto.

Mi mise le mani sulle spalle, per poi accarezzarmi le braccia portandomele in basso.

<<Dovresti essere meno rigida>> mi sussurrò all'orecchio.

<<Beh, sarei meno rigida se la smettessi di toccarmi così... >> dissi mentre avevo la pelle d'oca.

<<Così come?>> chiese facendomi aderire le natiche al cavallo dei suoi pantaloni.

<<Sai penso di aver capito!>> esclamai togliendomi, e quando mi vide rossa, sorrise soddisfatto.

Presi un respiro profondo, e rilassai le spalle, per poi spiegare le ali.

<<Puoi tenermi la mano?>> chiesi guardandolo, avevo paura di sollevarmi da terra.

<<Io non so se... >> disse ma guardando il mio sguardo supplicante, accettò e mi prese per entrambe le mani.

Mi sollevai lentamente in aria, mentre sbattevo le ali in avanti, e subito sorrisi, mi sentivo così bene.

<<Io sto volando!>> esclamai e mi restò a guardare.

Aveva uno sguardo diverso rispetto alle altre volte che mi guardava, aveva l'espressione rilassata.

Però durò davvero poco, appunto mi sembrò quasi di essermelo immaginata.

Gli lasciai andare le mani, e non appena lo feci, caddi miseramente per terra.

<<Sei proprio dotata per il volo mhm?>> chiese, e si abbassò per avvicinare il suo viso al mio, mentre io ero ancora per terra.

<<Penso di essermi fatta male a un'ala>> dissi prendendomi l'ala in mano.

<<Che esagerata>> affermó.

C'era in effetti un graffio, da cui usciva del sangue, e subito sbuffai, bene.

Avevo una lezione di volo entro cinque o sei giorni, e avevo un'ala in queste condizioni.

<<Tu non potevi curare o cose del genere? Aiutami>> dissi.

<<Mi dispiace, angioletto. Però posso solo guarire quello che causo io>> disse accarezzandomi la guancia.

<<L'unico modo per farti guarire è farti ancora più male all'ala e poi guarirla>> disse, ma non ci penso neanche!

<<Vado a casa per disinfettare la ferita>> dissi alzandomi.

<<Posso aiutarti io. Magari se vieni da me... >> affermó portandomi le mani sui fianchi.

<<No! Faccio da sola. Grazie ma no grazie>> dissi staccandomi.

<<Ma non puoi attraversare la fossa, non voglio rischiare che cadi>> rispose lui e io sospirai, anche se la sua non era vera preoccupazione.

Lo ignorai, e con una strana fortuna riuscii a passare il confine, e poi tornai a casa.

Mi dinfettai la ferita, e pensai anche lì a Levi.

Lui ha tipo dei poteri curativi, ma come fa un demone cui scopo è distruggere, a guarire?

Io scossi il capo togliendomi dalla testa quei pensieri, e mi andai a fare la doccia.

Non era necessaria per gli angeli, era vero, però a me piaceva davvero farla, la facevo almeno tre volte a settimana.

Mi spogliai, ed entrai nella doccia, facendo scorrere l'acqua, era calda.

Molte cose non me le spiego, tipo come fa la doccia a funzionare nel Paradiso, ma meglio non farsi domande.

Mi finii di lavare, la ferita già mi faceva molto meno male, anche se in realtà non era molto grave.

Sentii bussare alla porta mentre mi stavo asciugando i capelli, e poi mi misi velocemente intimo e un vestito bianco comodo.

I capelli erano abbastanza asciutti, perciò corsi ad aprire, e mi trovai Floch con un mazzo di fiori in mano.

Erano delle margherite.

<<Ti ho portato queste. So che le ami>> affermó.

<<Floch ma sai che->> iniziai, e poi mi feci scappare uno starnuto.

<<Sono allergica alle margherite>> dissi allontanandomi dal fiori.

Gli unici che c'erano al paradiso erano le margherite e le campanule bianche, ed ero allergica a entrambe.

Per questo non ero mai andata pazza per i fiori, non capisco perché non ne esistano altri...

<<Ah. Vero. Continuo a confonderti con la mia ex, lei amava le margherite>> disse sorridendo.

<<Puoi... Non paragonarmi alla tua ex?>> chiesi a bassa voce.

<<Tira fuori un pó di carattere>> mi disse lui, notando il mio tono.

<<Beh, io il carattere lo tiro fuori quando serve!>> esclamai ad alta voce, e lui rimase stupito dal mio improvviso cambiamento.

<<Allora non ti serve mai. Cioè, sai che ti amo, però quando fai così sei insopportabile>> disse, e in quel momento strinsi i pugni.

Continuò a parlare, e a un certo punto gli tirai uno schiaffo.

Presto però mi pentii del mio gesto.

Angolo atroce

LEVI QUELLE MANI PRIMA O POI TE LE TRANCIO, TOCCHI TROPPO E NON VAI MAI OLTRE.

COMUNQUE VAI T/N, PICCHIA FLOCH!

Sei tu il mio peccato migliore ❤︎Levi x reader❤︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora