Conferme

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Angela mette per terra la nipotina che impaziente di salutare la sua mamma non riesce a contenersi e le si butta in grembo facendo sobbalzare entrambe le donne che dormono dolcemente abbracciate. "Shaula!" la rimprovera Angela con tono severo, ma la piccola le sorride incurante. "Mammina!"grida cercando di svegliarla. Jane apre gli occhi sorridendo. "Piccola peste...non potevi farmi dormire un altro po'?" Si mette a sedere e trascina il corpo di Maura con sé. "Mauaaaaa!" la piccola le tende le braccia per essere presa in braccio. "Hey..." risponde la bionda assonnata. Jane la guarda dolcemente, le piace molto quello che vede, svegliarsi con il calore di Maura addosso è qualcosa che la fa sorridere dentro, aveva dimenticato quanto fosse piacevole il calore di un altro corpo al mattino. Maura la guarda un po' timida, non certa dove le sue mani avessere vagato durante il sonno. "Giorno Jane!" Si alza per prendere Shaula fra le braccia. "Piccola peste, ti avevo detto di fare piano!" la sgrida Angela in tono non troppo severo."Scusa nona!" Maura le dà un bacio sul visino paffuto. "Fa niente tesoro, hai fame?" chiede spostandosi in cucina. "Pancake rabbitt!" urla eccitata mentre Maura la mette a sedere sulla sedia. Jane sperava che la sua vacanza a Parigi avrebbe sedato i suoi dubbi, aveva una decisione da prendere, una di quelle che ti cambiano la vita, ma vedere sua figlia, felice tra le braccia di Maura vale mille conferme. Maura è la persona giusta e si è innamorata di lei senza nemmeno rendersene conto. "Beh...io vado a prepararmi, devo chiarire la situazione col centro estivo e andare alla polizia, Maura vuoi venire con me? Poi ti devo parlare, mamma puoi stare con Shaula? Preferisco non lasciarla al centro finché non sarà chiarita la faccenda!" la matriarca acconsente felice."Ma certo Jane, adoro la mia nipotina!". Dopo aver fatto colazione lasciano la piccola con Angela e vanno al centro estivo. "Salve, sono Jane Rizzoli la mamma della piccola Shaula Rizzoli...posso parlare con la direttrice?" chiede alla giovane ragazza dietro la scrivania accanto all'ingresso. "Oh, buongiorno Signorina Rizzoli, avviso subito la signora Carson...si accomodi pure!" le fa cenno di accomodarsi su una delle sedie lungo il corridoio principale. Il posto è davvero molto bello, curato e pieno di verde; le grida dei bambini che giocano fuori strappa un sorriso ad entrambe le donne. "Mi dispiace molto per averti coinvolto nei miei casini Maura...avrai da fare, so che sei in ferie e puoi gestire il tuo lavoro con gli studenti come vuoi...però, non voglio monopolizzare il tuo tempo!" Jane continua a guardare fuori. Maura rimane un po' male alle parole di Jane, forse si è stancata di averla intorno. "No, mi piace stare con te...da quando ci siamo conosciute hai reso la mia vita più bella, ero un po' giù dopo la rottura con Ian, non tanto per lui, ma per le pressioni della mia famiglia...io...non voglio che tu pensi che mi sottrai a qualcosa di più importante, perché tu e la piccola siete molto importanti per me!" Maura vuole che Jane sappia quanto tiene a loro e a quanto segretamente  speri che la loro piccola vacanza possa essere il preludio per qualcosa di più profondo. La bruna le sorride dolcemente. "Sai, a proposto di questo io volevo dirti che..." ma una voce interrompe i suoi pensieri. "Signorina Rizzoli, la direttrice l'aspetta, prima porta a sinistra alla fine del corridoio!" Indica la ragazza di prima rimettendosi a lavorare al pc. Jane dà la mano a Maura, vuole che le dia il suo sostegno. Bussa alla porta. "Avanti!" urla la Signora Carson, la direttrice è una donna piccola e minuta, di origine latina, occhi scuri, pelle ambrata, capello riccio e corto ed un sorriso caldo e luminoso. "Salve!" Saluta Jane entrando nella stanza con la mano ancora intrecciata a quella di Maura. "La prego, si accomodi Signora Rizzoli!" La donna più anziana le tende la mano cordialmente, poi guarda verso Maura con un sorriso. "Salve, sono Beatrice Carson, è parente della piccola?" chiede aggirando l'ampia scrivania per rimettersi a sedere. Maura sta per rispondere, ma Jane rispose per lei. "E' la mia ragazza...per Shaula è una seconda mamma!" dice radiosa, la donna più anziana annuisce, mentre Maura è rimasta a bocca aperta, che cosa era appena successo?...la sua ragazza?...devo aver capito male! si siede accanto a Jane puntualizzandosi mentalmente di chiarire la questione che è appena successa, non che le dispiaccia, anzi, ma non ne sa il motivo. "Allora...prima di tutto vorrei porvi le scuse da parte del centro Rainbow, una cosa del genere non è ammissibile e se ci saranno delle conseguenze le affronteremo...io non ero qui quando il fatto è avvenuto e sono stata informata che l'addetta alla sicurezza che abbiamo per garantire la protezione dei vostri bambini lavora qui da poco e non conosce ancora bene le direttive del centro, non è una scusante, anzi, ma vi prego di non fare nulla di avventato finché non sarà fatta luce...mi sono permessa di mettervi in contatto con la polizia!"  soppesa ogni parola. Le due donne l'ascoltano senza dire nulla, poi Jane fa un grosso respiro cercando di raccogliere lei idee. "Vede Signora Carson..." dice guardando Maura in supporto. "Beatrice...la prego! I vostri piccoli sono anche i miei e sono sconvolta quanto voi!" Sottolinea con sincero rammarico. "Vede Beatrice...sono rimasta scioccata, il padre di Shaula come sa, è morto prima che nascesse..." la donna annuisce al racconto, conosce bene la storia della piccola. "E scoprire che qualcuno ha usato la memoria di Casey...per fare..." la voce di Jane si spezza e Maura le stringe la mano per darle forza. "E' crudele! Chi può fare una cosa così ad una bambina, mia figlia mi ha chiesto sconvolta se il suo papà fosse davvero morto...come se potessi mentire su una cosa del genere!" la donna si alza dalla sedia sconcertata. "Mi dispiace tantissimo! Le prometto che faremo tutto il possibile per trovare il colpevole. I nostri tecnici hanno già consegnato i video di sorveglianza alla polizia e conto di avere più informazioni sulla faccenda!" Sbotta rimettendosi a sedere. "Lo troveremo Jane...sai che non mi fermerò finché non lo troveremo, userò tutte le mie conoscenze e risorse per proteggere Shaula e te."  Maura le bacia la mano e Jane annuisce leggermente sollevata. C'è qualcosa di così forte in Maura, sembra una guerriera mentre promette di proteggere lei e sua figlia, dopotutto che cosa la obbliga, niente, semplicemente Maura protegge le persone che ama, quindi Jane realizza ancora più forte che Maura l'ama, l'ama molto. Dopo l'accesa chiacchierata ed essere passati dalla polizia, le due donne ritornano a casa, ma prima Jane vuole fermarsi al parco, la rilassa sempre. Il profumo dell'erba appena tagliata, Il cielo terso, il leggero vento, vuole fare una bella chiacchierata con Maura, devono parlare. "Maura..." sussura timidamente mettendosi a sedere su una panchina. "È un po' che ti volevo parlare..." Maura seduta accanto a lei comincia a temere il peggio "Si, dimmi!" La incalza con voce tremante. "Scusa!" sbotta a testa bassa. Maura non capisce di cosa si scusi."Non capisco Jane, che succede?" Le si avvicina un pó. "Forse prima ho superato il limite...si...sai, chiamandoti la mia ragazza...so che non stiamo insieme...magari tu non sei nemmeno interessata a me che...". "Si!" urla scattando in piedi. "Oh, Jane, vuoi che noi?" Trema con le lacrime agli occhi. "Beh, se intendi che vorrei essere la tua ragazza allora...si...però se v..." ma Maura le si butta addosso baciandola con passione. "Ok, direi che è un si?" Sorride tra i baci. "Si...sii...si! Voglio essere la tua ragazza Jane!" risponde saltellando sul posto. Se è un sogno non vuole essere svegliata.

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