Paura

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Arrivata a casa Jane si mette subito a letto, è  stanchissima, la mattina dopo deve fare un giro di shopping per alcuni scatti fotografici per Chanel; sarebbe stata una settimana intensa tra foto e sfilate. Maura rimane nel locale ancora un poco, poi si congeda da Allison e torna a casa anche lei, non ha impegni dall'università, solo qualche sessione d'esame ma niente che non le lasci molto tempo libero. Si addormenta esausta e serena, non passava una bella serata da molto tempo. Sorto il sole Jane fa colazione al volo, deve andare sul set verso l'una e ha molti giri da fare, per fortuna la piccola va per qualche ora al centro estivo la mattina portata dalla nonna, sarebbe persa senza sua madre. Jane non sarebbe riuscita a gestire lavoro e figlia con i suoi orari per di più qualche volta doveva spostarsi fuori dal paese. Esce di corsa per andare in centro e spulciare tra i vari negozi alla caccia di qualche bel vestito per la sera, ci sarebbe stato un evento della sua agenzia a cui non poteva mancare, lei è la modella di punta per Chanel e deve presenziare a tutti gli eventi della casa di moda; certo avrebbe potuto prendere un vestito del brand, ma ama esprimere la sua personalità anche al di fuori del lavoro, guadagna molto bene, ma non avrebbe fatto la modella per sempre, quindi vuole risparmiare il più possibile per il futuro di Shaula, niente sprechi, sua figlia viene prima di tutto.  Passa qualche ora tra i vari negozi provando diversi vestiti ma niente l'ha davvero colpita; scoraggiata esce dall'ultimo negozio per tornare a casa quando quasi si scontra con Maura. "Oh cavolo, mi scusi!" Jane si volta di scatto e si accorge che la donna che ha fatto quasi cadere è davvero Maura. "Scusa Maura! Non ti avevo visto!" indietreggia di qualche passo. "Oh Jane, ciao...nessun problema, come va, che ci fai qui?" chiede mettendo via il cellulare nella grande borsa nera. "Io...ero a caccia di un vestito per stasera, ma non ho trovato nulla, tu non lavori?" chiede curiosa. "No, ho solo la sessione di esami estiva, ho qualche appello a fine mese...la piccola, come sta?" la mora sorride alla citazione di sua figlia. "Shaula sta bene, stamane ha voluto portare i pastelli e l'album di Frozen che le hai regalato al centro estivo per farlo vedere ai suoi amici, era così contenta...mamma ha detto che quando sono arrivati al centro mostrava a tutti i suoi disegni da colorare e diceva che quello era il regalo di una amica di mamma, che è molto bella ma che ha un nome strano...che non ricorda, mia madre si è messa a ridere al tono serio che sua nipote usa parlando del suo regalo di compleanno...che dire Maura, hai fatto centro e ti ringrazio!" Maura è arrossita, non pensava di aver fatto nulla di particolare, ma è contenta che la figlia di Jane abbia apprezzato il suo regalo. "Senti...io stavo andando a mangiare qualcosa, ti va di venire con me? Tanto non ho trovato nulla...tu piuttosto, questo vestito è stupendo, ma dove li prendi?" Jane da un'occhiata di apprezzamento a tutta la figura di Maura che indossa un bellissimo vestito di chiffon verde smeraldo. "Oh io? In un negozio qui vicino, se vuoi ti ci porto dopo...sono cliente da anni!" Maura sorride con lieve imbarazzo. "Cavolo...si! Hai buongusto....dai, andiamo a mangiare qualcosa poi mi aiuterai a scegliere un vestito, ma niente di rosa ok?" ride prendendola sottobraccio. Mangiano e chiacchierano, poi Maura la porta al negozio dove si rifornisce per il suo guardaroba. Il negozio è davvero di classe, Jane ci passa sempre davanti ma non ci è mai entrata, lo trova un po' troppo pretenzioso e decisamente caro, ma decide comunque di vedere per qualcosa; appena entrate sono accolte da una commessa sorridente. "Signorina Isles...che piacere! Ho giusto qui l'ultima collezione di Stella McCarty se vuole dare un occhiata..." Maura le sorride affabile. "Oh, magari un altro giorno, non sono qui per me, ma per la mia amica Jane, ti prego di trattarla con riguardo, è mia ospite!" la commessa annuisce sorridendo. "Wow signorina...siete davvero stupenda...avete il fisico da modella...ho quello che fa per voi, la prego mi segua!" Jane arrossisce imbarazzata. È abituata ai complimenti, ma davanti a Maura si vergogna come una ragazzina. Jane prova il vestito che è da togliere il fiato. È di seta rosso fuoco, ha spalline sottilissime tempestate di cristalli ed è corto in modo scandaloso, le sue lunghe gambe abbronzate spiccano in tutta la loro bellezza. Maura rimane a bocca aperta. Jane è una vera dea in quel vestito. La mora si guarda allo specchio, gli piace ma lo trova troppo sfacciato. "Che ne dici Maura, troppo corto vero? Meglio metterlo giù e guardare altro!" Jane si avvia verso la cabina per cambiarsi, avrebbe messo uno dei vecchi abiti che ha a casa, non ha voglia di stressarsi per una cosa del genere. "Cosa? No, io, sei bellissima Jane, prendilo...vorrei farti un regalo...ti prego, accettalo, questo vestito è perfetto per te!" Jane la guarda incredula. "Non posso accettare Maura...costa troppo e poi io non sono..." ma le sue parole sono interrotte da una chiamata, forse è lavoro, risponde senza guardare e si gela sul posto. "Che cosa??" Urla sconvolta, Maura la guarda preoccupata, Jane sta impallidendo e trema come una foglia, deve tenerla per un braccio per impedirle di cadere. "Che succede Jane?" chiede con affanno, ma Jane sembra sul punto di crollare, non sa che fare Maura prende il telefono in mano e risponde per cercare di capire cosa ha sconvolto Jane così tanto. "Che succede? Sono un'amica di Jane...oh, mio Dio...cosa?arriviamo subito!" la piccola Shaula è sparita dal centro estivo e le sue educatrici non riescono a trovarla da nessuna parte. Maura guarda Jane e la vede come in trance, cerca di scuoterla per farla reagire. "Jane...Jane!! dobbiamo andare...tua figlia è scomparsa...cerca di reagire...Jane!" Maura urla scuotendola; Jane si scuote un attimo e la guarda come se la vedesse per la prima volta poi scoppia a piangere. "Shaula...oh, mio dio....Maura se l'è successo qualcosa io..." cerca di soffocare i singhiozzi con le mani tremanti. "Sta bene...ora andiamo a cercarla ok? Jane, ho bisogno che tu mi guardi!" le prende le mani tra le sue. "Guardami Jane...Shaula sta bene ok? Ora respira...su...!" cerca di infonderle coraggio, ma Jane è troppo sconvolta per reagire, così Maura decide di agire; prende Jane per un braccio, si fa dare il suo telefono e chiede al centro estivo il loro indirizzo, sarebbero state li a breve.  Una volta arrivate è il caos, tutte le educatrici urlano cercando la piccola all'interno della enorme struttura. All'esterno c'è un parco molto grande e forse la piccola si è nascosta o persa da qualche parte, uscire senza assistenza è impossibile per una bambina così piccola. Le due si mettono a cercare la piccola tra i cespugli e gli alberi, la chiamano incessantemente per ore, ma senza ottenere risposta. Jane sta per cedere. "Maura...la mia bambinaa....che faccio se lei..." cade in ginocchio aggrappandosi con le mani ai fragili fili d'erba come se avesse paura di finire in pezzi. Maura cerca di consolarla e infonderle coraggio, ma in cuor suo è terrorizzata. Si sta facendo buio e anche la polizia è arrivata per cercare la piccola, poi un agente le si avvicinò mentre Maura la tiene stretta tra le braccia con le lacrime agli occhi. "Signora...lei è la madre della piccola?" chiede timoroso in direzione di Maura. "No...io sono un'amica della madre..." indica con gli occhi una Jane sconvolta. Il poliziotto sa cosa sta provando, ha figli anche lui. "Signora, conosce un posto...dove la piccola si divertiva...non so... un luogo dove le piace stare?" chiede con occhi acquosi. Jane scuote la testa sconsolata, poi si ricorda di un posto dentro il centro in cui a Shaula piace nascondersi per disegnare. "Aspetti!" Jane cerca di ricomporsi, scioglie la stretta di Maura e si asciuga gli occhi con le mani ancora sporche di terra. "Si..io ...credo che ci sia un posto...un albero, vicino ad un piccolo laghetto artificiale in cui lei si nasconde sempre. Lo chiama il suo posto segreto, credo...io non so...credo..." la voce di Jane s'incrina e un nuovo groppo di dolore le impedisce persino di respirare. "Si?... dove si trova?" chiede Maura con un lampo di speranza negli occhi. Jane sembra rianimarsi e si mette a correre. "Ma si...che stupida perché non ci ho pensato subito...seguitemi!" urla correndo tra i cespugli. Jane corre a perdifiato finché non raggiunge il posto indicato da sua figlia. Si guarda in giro, sopra e sotto l'albero ma lei non c'è, il panico si fa strada in lei, comincia a chiamarla per nome ma non ha risposta. Maura cerca poco lontana da lei e un dettaglio la colpisce: un piccolo pastello rosso tra i cespugli, non osa avvicinarsi. "Jane, vieni qui, presto!" la mora gira la testa di scatto in direzione di Maura che indica con la mano un punto tra i cespugli; il respiro le si ferma in gola, corre verso di lei con le ultime forze rimaste, si mette a cercare tra i cespugli graffiandosi le mani e con le lacrime che le velano occhi e poi la vede lì, felicemente addormentata, abbracciata al suo peluche preferito e con in grembo album e pastelli colorati mezzi consumati. L'aria sembra ritornare nei polmoni di Jane. "Shaula...Shaula...oh mio, piccola!" Urla prendendola tra le braccia, la piccola si sveglia spaventata da tanto rumore e scoppia a piangere. "Shss...scusa amore....tranquilla, sono la mamma...mi hai spaventata a morte...Shaula che ci fai qui tutta sola?" Maura la guarda sollevata e avvisa polizia e staff del centro che hanno trovato la piccola e che sta bene. "Mamy, perchè urli?" chiede stropicciandosi gli occhi assonnata. Jane la guarda sconvolta, Maura interviene per evitare a Jane di reagire in malo modo e spaventare di più la bambina. "Piccola..." dice con voce dolce. "La mamma era spaventata...non sapeva dov'eri e temeva che ti fosse successo qualcosa...riesci a capire quello che dico tesoro?" la piccola si stringe più forte a sua madre e fa cenno di si con testolina. "Scusa mamy...non voleo che tu avevi paura...mi dipiace tanto...!" Sussurra con un filo di voce mentre le lacrime le rigano il viso. A Jane si stringe il cuore. "No...hey, amore non è colpa tua...la mamma era davvero spaventata sai, morirei se ti capitasse qualcosa...scusami, la mamma non voleva urlare con te prima!" Jane la stringe a sé con forza beandosi del profumo della pelle di sua figlia. "Dio...sono felice che stia bene Jane!"Maura le regala un tenero sorriso. Jane le tende la mano e la ringrazia con gli occhi, se non fosse stato per il sangue freddo di Maura non sapeva come avrebbe reagito "Grazie Maura, davvero. Ora porto a casa questa piccola, sono a pezzi...stasera niente festa, voglio solo stare a casa e dormire nel lettone con mia figlia...cavolo...devo chiamare mia madre...sarà fuori di testa!" Jane scrive a sua madre che tutto è andato per il meglio. Angela stava impazzendo a casa, ma prima di congedarsi Jane chiede a Maura se vuole unirsi a loro, non h voglia di stare sola, Maura accetta volentieri e con il cuore decisamente più leggero si dirigono a casa.

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