Ombre dal passato

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Pranzano in un bel Bistrot vicino alla torre Eiffel, Maura racconta del suo incontro con sua madre e dell'invito alla festa di questa sera. "Oh certo che vengo...la casa di moda mi ha già messa in lista, dovrò indossare uno dei vestiti della sfilata per pubblicizzare il Brand..." dice sorseggiando il suo calice di vino rosso, poi da un occhiata all'ora, sono le due del pomeriggio e le sette a Boston, forse è presto, ma le manca la sua piccola. Prova a fare una video chiamata con il cellulare, dopo due squilli appare sul telefono il viso radioso di Angela. "Ciao tesoro, come va, state bene, hai mangiato?" chiede a raffica strappandole un sorriso. "Mamma rallelenta, si sto bene, stiamo bene, Shaula è sveglia?" Si avvicina a Maura per condividere le immagini con lei. "Ciao Angela!" Maura la saluta con la mano. "Ciao tesoro! Mi raccomando pensa tu a Janie...falla mangiare bene e riposare!" passa il telefono alla piccola che è in cucina a mangiare i suoi cereali al cioccolato. "Mammaaa!!" grida saltellando giù dalla sedia. "Amore mio, ciao piccola, come stai, hai fatto la brava?" passa il dito sul viso paffuto della sua bambina sullo schermo come a volerlo toccare. "Sii, sono tata brava...ho mangiato le verdure e non ho fatto capicci, veo nona?" la piccola guarda Angela. "Oh...si un vero angelo, non sembra proprio tua figlia Jane! Da piccola eri una peste!" ride facendo ridere la nipotina. "Mamma...quando torni? Mi manchi tanto!" Shaula abbassa gli occhi, a Jane si stringe il cuore nel vederla così. "Oh, tesoro...non molto, hai detto a nona di segnare i giorni sul tuo calendario? Quando avrai finito gli spilli tornerò, lo vuoi ancora il tuo regalo, vero piccola peste?" ride mentre la piccola s'illumina alla parola regalo. "Tii!...tao Mau...come tai?...abbi cua della mia mamma, key?" Grida con occhi luminosi. Maura adora la piccola. "Ma certo Shaula, penso io a lei, tu pensa solo a divertirti al centro estivo e a fare la brava con nonna, ok?" la piccola annuisce sorridendo, poi si allontana per finire la sua colazione. Finita la chiamata passano il pomeriggio fra negozi e opere d'arte. Jane non ÷ una grande amante di arte e cultura, ma vedere Parigi attraverso gli occhi di Maura è qualcosa di unico. Dopo i loro giri tornano in albergo. È quasi inizio luglio ed è molto caldo, si fanno una doccia rinfrescante poi si riposano un po' prima dell'evento che si sarebbe tenuto al Ritz. Maura da quando sono arrivati sente che la connessione che ha con Jane, la sua attrazione, si sta approfondendo, questa bellissima donna le sta entrando nelle vene, lei e la sua adorabile figlia. Si stanno vestendo per l'evento quando il cellulare di Jane squilla. "Maur sono in bagno, puoi rispondere tu per piacere?" chiede oltre la porta. "Va bene, pronto? Sono Maura un'amica di Jane, al momento non può rispondere, che cosa??" grida balzando in piedi sconvolta. L'urlo di Maura attira l'attenzione di Jane che esce dal bagno come un fulmine. "Che succede Maura? È successo qualcosa a mia figlia?" domanda con occhi sbarrati. Maura si siede sul letto con ancora il telefono stretto in mano, non riesce a pensare. "La piccola...lei...Jane...." sussurra scoppiando in lacrime. Jane le si avvicina e le strappa il cellulare di mano. "Chi è, cosa?? Ma non è possibile! Mia figlia non ha un padre è morto prima che nascesse...non è possibile, ci deve essere un errore!!" grida candendo per terra in ginocchio cercando di ritornare in sé. Maura si accuccia accanto a lei cercando di sostenerla. "Jane...che cosa facciamo?" singhiozza. "Devo tornare e Boston, adesso. Deve esserci un errore Maura, Casey è morto! Mi hanno detto che al centro estivo si è presentato un uomo che si è spacciato per il padre di Shaula, ma solo io e mia madre possiamo prelevare la bambina salvo miei disposizioni...e questa persona ha cercato di avvicinarsi alla bambina spaventandola...Dio...che posso fare?" grida spaventata tremando di paura. La bionda fa un grosso respiro e dice a Jane di cambiarsi. "Per una volta sono contenta che il mio nome valga qualcosa, piccola...torniamo a Boston, ora! Con un jet della mia compagnia, chiamo mia madre e l'avviso che prenderemo il suo aereo privato, non credo si opporrà!" armeggia con il cellulare; in tanto Jane pregain tutte le lingue del mondo che la sua bambina stia bene e che quello fosse solo uno scherzo crudele Casey è morto e non sarebbe mai più ritornato.

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