Piccoli tremori del cuore...

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Arrivati a Parigi Jane ha la sua solita prenotazione all'hotel di Paris, solo che richiede la stanza più grande, perché ci sono anche sua figlia e sua madre oltre a Maura. Sono tutti abbastanza cotti, Shaula continua imperterrita a dormire tra le braccia di Jane nonostante lo sballottamento, il traffico ed il vociare della gente per le strade, mentre Angela si riempie gli occhi di tutte le bellezze che una città come Parigi ha da offrire. Appena entrate in Hotel, la ragazza della reception si ricorda di Jane e la saluta affettuosamente. "Bonsoir Miss Rizzoli!" sorride civettuola guadagnandosi una severa occhiataccia da parte di Maura, che ben ricorda come questa Veronique si fosse quasi gettata su Jane la prima volta che erano state lì per la sfilata. "Buona sera..." risponde la mora in modo pratico e sbrigativo, la piccola comincia a pesarle. "Amore, vuoi che prenda nostra figlia? Sarai stanca!" dice guardando la donna negli occhi. Veronique fa una smorfia di disappunto. "Si tesoro, grazie!" Jane le sorrise sollevata. "La sua stanza è pronta...ecco la chiave!" la donna guarda Maura con un velo di disappunto, ma la bionda se lo scrolla di dosso. Jane è sua, fine della storia. Shaula si muove a malapena quando viene spostata e Maura le dà un bacio sulla testolina arruffata. "Questo albergo è davvero splendido Maura, grazie per questo viaggio...non vedo l'ora di conoscere la tua famiglia!" la donna più anziana le sorrise dolcemente, ama il modo in cui Angela l' ha accettata. "Anche io Angela...ora meglio andare domani sarà una giornata lunga...buona sera Veronique!" Si allontana seguita da Angela ed un'assonnata Jane. La stanza è enorme ed ha una porta che mette in comunicazione la stanza principale dove sarebbero state Jane e Maura con quella dove invece avrebbero dormito Shaula e sua nonna. Dopo una cena veloce ed un bagno, tutti si mettono a dormire. La mattina seguente Jane e Maura sono svegliate da un'eccitata Shaula che saltella felice sul loro letto. "Mammaaa....sveiaaa...ho fameee!" grida cercando di attirare la loro attenzione. Jane grugnisce, guarda l'orologio, sono solo le sette, troppo presto, avrebbe dovuto sfilare solo dopo pranzo. "Shau...piccola, lasciami dormire ancora un pò!" risponde mettendosi il cuscino in testa per protesta, ma questo mette la piccola ancora più in agitazione. "Dai, mamma mooo...su!!" la bambina scuote Maura per un braccio facendola sobbalzare. "Ok...ok...sono sveglia, sono sveglia!" risponde con voce impastata dal sonno. "Mamma mo...ho fame!" Shuala scende dal lettone. "Dov'è tua nonna?" chiede stiracchiandosi le braccia. "Dorme, nonna...fa suoni strani con il naso...rrr...sembra un gatto rabiato!" ride la piccola tappandosi le orecchie con una smorfia, anche Maura ride alle parole della piccola. "Dai andiamo a vestirci, lasciamo mamma dormire ancora un po'...che ne dici se andiamo a fare colazione con dei biscotti? Conosco una pasticceria qui vicino che ha dell'ottimo caffè che a tua mamma..." ma non riesce a finire, perché Jane si alza a sedere come rianimata. "Hai detto...caffè?" butta il cuscino da parte pronta ad alzarsi. "Jane...cavoli...mi hai spaventato!" Shaula ride al piccolo sobbalzo di Maura. "Mammina!" corre tra le braccia di Jane. "Piccolo mostro...non potevi lasciarci dormire, vero?" le dà un buffetto sulla guancia carnosa. "Biscotti!" ride la stringendosi a lei. Dopo essersi preparate, lasciano Angela dormire un' altro po', scendono in strada dirette ad un piccolo bar vicino all'albergo. "Eccoci qui Shaula...vuoi i biscotti allora?" chiede facendola sedere su una sedia. La giornata è bella, calda ma non troppo. "Ti!...e latte!"  Chiede eccitata battendo le mani sul tavolino, curiosa di tante cose nuove. "Bene...amore tu cosa vuoi,qualcosa di tipico o internazionale?" Le dà il menù. Jane lo prende ma il suo cellulare comincia a suonare. "Mhmm...è Casey...uff, devo rispondere...baby... fai tu per la mia colazione...mi allontano un attimo...Shaula ascolta la mamma e fai la brava!" la bambina annuisce guardandosi intorno curiosa. Al nome di Casey Maura è attraversata da un onda di frustrazione, ma la soffoca, sa bene che Shaula ha tutto il diritto di vedere suo padre, ma la cosa le scava nella pelle ogni volta, spera che con il tempo avrebbe imparato a conviverci. "Mamma Mo...io ti voio bene...no mi seve un papà...io no lo voio...io ho te e mamy...no esse tiste, key?" sfiora la guancia della donna con la sua piccola manina. "Oh...piccola, ti voglio bene anche io...ma papà ti vuole bene, non vuoi conoscerlo meglio tesoro?" chiese con occhi lucidi ma la bambina fa spallucce. "A me bata mamy e mamma mo...papà no impota!" Shaula mette su un piccolo broncio. Finita la telefonata Jane vede sua figlia leggermente imbronciata. "Che succede?" chiede guardando Maura. Shaula scende dalla sedia e si va a rannicchiare sulle ginocchia di Maura. "Io voio te e mamma mo...no voio... Casiii, lui no mi canta come mo...non sa fare il trenino come  mamy...e poi...ha un odore fote...no come mo che pofuma di bicoto...ecco!" ribadisce incrociando le braccia. Maura guarda Jane impotente. "Maura sarà sempre nostra Shaula...tra poco ci sposiamo e sarà la tua mamma come me...riguardo a tuo padre...non ti voglio forzare piccola...però ti vuole bene e vuole fare parte della tua vita...se gli facciamo un po' di spazio nel tuo cuoricino...che dici? Sono sicura che anche Maura la pensa così...lei è buona e gentile con tutti e ti ama da morire...non si arrabbia se tu vuoi bene a Casey, sai?"  prende la mano di Maura tra le sue, la bruna cerca di abbracciare la diplomazia per il bene della bambina. "Mamma ha ragione sai? Tuo padre vuole solo vederti crescere e stare con te...questo non significa che io sia meno la tua mamma...tu sei la mia bambina e lo sarai sempre...quindi se lo fai per me...piccola non serve, ok?" la bambina annuisce per nulla convinta mentre si stringe con più forza a lei. 

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