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"Vai" dico e lascia la stanza sbattendo la porta.


"Capo l'aereo è pronto"

"Perfetto, prendi un sonnifero e dallo alla ragazzina"

"Sara fatto capo"

"Portale poi sull'aereo nella mia camera" dico e abbassa il capo ed esce. Esco dall'ufficio preso in prestito dell'uomo morto e mi reco fuori dall'ospedale salendo sull'auto e guidano verso la mia pista privata di atterraggio. Si torna in Russia. La ragazzina è stata legata e messa nel cofano per non dare nell'occhio, dopotutto la Sicilia appartiene ai nostri alleati e gli accordi non prevedevano che gli portassimo via qualcuno per nostro divertimento. Saliamo sull'aereo e mi reco nella mia camera dove c'è già la ragazzina messa sul letto. Prendo un bicchiere di cristallo e ci verso la vodka.

Sento un bussare continuo e già capisco chi è, l'unico che ha il coraggio di contraddirmi.

"Capo apri questa diavolo di porta" continua a urlare ma faccio finta di niente. Finisco di bere e poso il bicchiere nella scrivania. Vado verso il letto e mi siedo a guardare la ragazzina, ogni suo lineamento, ogni suo movimento. Con un dito mi metto a tracciare tutto il suo corpo, devo dire che è proprio carina. Il volo dura 3 ore e 48 minuti. Mi corico sul letto e prendo la testa della ragazzina per farla adagiare sul mio corpo. Con le mani le cingo i fianchi e cerco di dormire ma con scarsi risultati. Un forte dolore non mi permette di dormire, mi sento eccitato e il mio amichetto si è svegliato, eppure non sto facendo niente, non sto vedendo una donna nuda e non sto facendo pensieri erotici. Ma che diavolo mi succede? Mi metto seduto con le spalle rivolte verso la spalliera e sistemo la ragazzina tra le mie gambe. La testa sul mio petto e il corpo tra le mie gambe. Il solo toccarla mi porta una scarica su tutto il corpo e il pensiero di lei nuda mi fa eccitare ancora di più. La porta si apre di colpo e si fa spazio un Valdimir incazzato.

"Adesso che vuoi"

"Scusami, i-io pensavo che..."

"Tu pensavi che?"

"Sai a che stavo pensando"

"Non violenterei mai una donna addormentata...beh lo farei quando è cosciente" dico dopo minuti interminabili di silenzio prende parola.

"Vieni di là, stiamo atterrando" dice ed esce. Sono già passate 3 ore, non ci avevo fatto caso. Mi cambio ed indosso uno smoking nero con camicia bianca e sbottonata nei primi bottoni. Guardo fuori dal finestrino e la mia amata madre patria si fa spazio nel paesaggio. Posso vedere la Cattedrale di San Basilio con i suoi numerosi colori luminosi, il Cremino di Mosca con le sue cupole color oro. Adoro il contrasto che si crea tra il bianco e l'oro anche se preferisco il nero come colore.

"Vladimir prendi la ragazzina e portala nella mia camera"

"Capo"

"È un ordine" dico gelido e abbassa il capo. Casa dolce casa. Scendo dall'aereo e il vento gelido mi pervade. I nostri suv sono già davanti all'aereo e salgo dietro. Prendo il telefono dalla tasca e trovo 2 chiamate perse dal boss Italiano.

"Salve Zar"

"Salve signor Rossi"

"La volevo informare che la mafia giapponese guidata da King Martel si è mossa. Hanno conquistato il Brasile, nell'America del Sud appartenente alla mafia america. I nostri alleati sono nell'America del Nord ma credo che Martel non abbia finito con loro"

"Invieremo qualche nostro uomo per far uccidere gli uomini di King Martel e verranno ospitati da Stephen Gallagher, boss americano"

"Quanti ne devo inviare?"

"Non dobbiamo dare nell'occhio, i nostri soldati si introdurranno nell'America del Sud ma serve aiuto di Gallagher, a quanto pare non sanno tenersi neanche uno stato" dico e chiudo la chiamata.

"Vladimir appena arriviamo voglio nel mio ufficio Dimitri, Luca, Carl e James"

"Sarà fatto signore"

"Arrivati signore" dice Vladimir e un mio uomo mi apre la portiera. Scendo ed entro dirigendomi verso il mio studio. Entro e mi verso un po di vodka e mi siedo. Subito sento bussare ed entrano i 4 uomini che ho fatto chiamare ed entrano accompagnati da Vladimir.

"Appena si sveglia portala da me" dico freddo e lascia la stanza.

"Andrete in America del Nord e sarete ospiti di Gallagher. Il vostro compito è quello di infiltrarvi nell'America del Sud e portarmi le teste degli uomini di King Martel, lui si trova in Giappone quindi voglio tutti i suoi uomini morti tranne 1, il più importante nonché suo braccio destro, suo figlio Denver Martel. Voglio la testa in particolare di Christopher James" dico freddo.

"Quando partiremo signore?"

"Stesera, potete andare" dico freddo e lasciano l'ufficio. Prendo il telefono e chiamo Stephan Gallagher


"Pronto Zar mi dica"

"Manderò insieme al boss italiano alcuni uomini come supporto"

"La ringrazio moltissimo signor Volkov, per qualsiasi cosa conti su di me"


*Alessandro Rossi (boss italiano)

"Amore tutto bene" dice la mia amata moglie Giada.

"Si tranquilla amore, pensa alla piccola creatura io vado in ufficio" dico accarezzando la pancia di mia moglie. Il piccolo è un maschietto, ormai la pancia è evidente, adesso sta affrontando il 9 mese, per il momento sta procedendo bene ma la guerra è imminente ed io ho pochi uomini a disposizione per questo ne invierò solo 2, mi fido ma sono i meno utili che ho.

"Fai venire nel mio ufficio Simone e Andrea" dico alla guardia e se ne va dopo il mio consenso. Non mi fido molto dello Zar, dopotutto chi si fiderebbe di un uomo come lui. Nel suo impero si ha traffico di ragazze, droga, armi, cose normali nella mafia ma lui è uno squalo e si nutre della paura degli altri verso i suoi confronti, che è moltissima, nessuno si fida nella mafia, per questo lui è diventato importante, lo era già ma è senza sentimenti, un vantaggio e in più non ha moglie. La sua famiglia è morta, non ha niente a cui tenere, per questo non viene mai toccato emotivamente, qualunque cosa succede per lui non ha importanza, chi viene catturato l'importante è che non parli e se qualcuno lo tradisce non sa in cosa va incontro. È calmo, scaltro, violento, sanguinoso...l'incarnazione del diavolo. Chiunque intralci il suo cammino ha un bersaglio in testa come una scritta "uccidimi". Tutti uccidono per lui, vogliono entrare nelle sue grazie perchè sanno che lui è il più importante. Siamo tutti boss ma lui è lo Zar, il re. Il termine zar deriva dal latino, caeser cioè imperatore, colui che governa su tutti, capo supremo di qualsiasi cosa esistente al mondo. La polizia gli è amica, si sa che nessuno può fermarlo. Cerco di star calmo ma la paura inzia a farsi spazio dentro di me. Mia moglie è incinta e cerco di star calmo perchè potrebbe perdere il bambino e ho bisogno di un erede. Sono nella traiettoria della mafia giapponese e anche se sò che lo zar è mio alleato e mi potrebbe proteggere ma in cambio vorrà qualcosa e non so se sarò disposto a darglielo, qualsiasi cosa voglia. Sento bussare e do il permesso di entrare.

Crudele destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora