*Ares
"Vladimir puoi andare"
"Ma capo"
"VAI" urlo e lascia subito lo studio chiudendo la porta alle sue spalle.
"Isabella mi senti?" Dico ma non da nessun segno. Il suo corpo è scosso da forti tremori di paura e dai suoi occhi continuano a scendere lacrime ininterrottamente. Prendo la mia giacca e la copro. Apro la mensola e prendo dell'acqua e un bicchiere.
"Bevi" dico freddo e avvicino il bicchiere alle sue labbra. Prendo un tovagliolo e gli asciugo gli occhi cercando di fare il più piano possibile. Appena ho inizio mi siedo davanti a lei e con la mano gli tocco il viso fino ad arrivare alla labbra così rosee e carnose che solo a guardarle mi viene la voglia di baciarle.
"Isabella"
"S-si"
"Cosa è successo?"
"Niente"
"...ti ha toccata?"
"No" dice con un filo di voce mentre calde lacrime scendono dinuovo dai suoi occhi.
"Torniamo a casa ok?" Cerco di dire con tutta la calma e la dolcezza di questo mondo, anche se non riesco.
Il viaggio è stato molto silenzioso, io fissavo la ragazzina che tenevo stretta sotto il mio braccio e lei intenta a fissare il paesaggio pur di sfuggire da questa situazione.
"Capo siamo arrivati" afferma Vladimir brandi che non guardavo minimamente la strada. Esce dall'auto e mi apre lo sportello.
"Riesci a camminare?"
"S-si" dice fredda balbettando.
"Ok ho capito... tu vieni con me" dico freddo prendendola a mo' di sposa.
"So camminare da sola" dice in tono freddo ma non le do retta. Vladimir apre la porta ed entriamo dentro casa fino ad arrivare alla mia camera, ora nostra. La adagio sul letto e si mette seduta mettendosi le gambe vicino al corpo. Mi guarda fissa negli occhi sperando che da essi possa trasparire anche un briciolo di emozioni ma da cui ormai non sono più soggiogato. Mi chiudo in bagno e appena finito di lavarmi jndosso un semplice pantalone della tuta ed esco dal bagno.
*Isabella
Appena esce dal bagno rimango a fissarlo con un misto tra imbarazzo e paura di quello che sarebbe successo se lui non ci fosse stato. Si avvicina lentamente a me e rimango ferma incapace di andare indietro dato che sono arrivata alla spalliera del letto. Si abbassa alla mia altezza e mi guarda dritto negli occhi spostando una ciocca di capelli arrivata davanti il mio viso.
"Fin quando sono accanto a te non dovrai temer nessuno" dice e mi da un leggero bacio sulla fronte e subito dopo coricarsi sul letto.
"Ares"
"Si ragazzina"
"Posso dormire in un'altra stanza"
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Crudele destino
RomanceIn un piccolo paesino della Sicilia una madre racconta alla figlia una favola della buonanotte: la favola delle anime gemelle. Due anime unite da un filo e quando si troveranno a vicenda quel filo scomparirà e saranno unite da un amore profondo. Tal...