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Invasa da tutte queste domande esco velocemente dalla porta e senza farmi vedere prendo una chiave di una macchina e apro il garage. Entro e metto la sicura per fare in modo che nessuno mi fermi ed esco dalla villa dando eccessivamente nell'occhio ma l'importante è che anche se mi seguono io riuscirò a seminarli e ad arrivare nel suo posto. Non so come ci si sente a perdere un migliore amico ma so che Ares anche se non lo da a vedere ha bisogno di aiuto e io sto arrivando in suo soccorso. Fermo la macchina vicino a quella di Ares e corro verso la grande roccia dove lo vedo in ginocchio con la testa bassa.

"Ci sono io con te" dico abbracciandolo. 

"Andrà tutto bene...tu mi hai salvato ed io farò lo stesso con te" aggiungo prendendo il suo viso con le mie mani.

"Che diavolo ci fai qui?"

"Sono scappata" dico dandogli un leggero bacio sulla fronte.

"Non so come ti senti ma so che non ti fa affatto bene stare solo e so che non mo parlerai o mi urlerai contro ma eccomi qui e non intendo andarmene"

"Perchè sei venuta qui? Potevi scappare e saresti stata libera"

"Non lo so il perchè, sò solo che è il mio cuore a decidere e anche se il mio cervello mi dice di scappare da te non so se lo ascolterei" dico con voce dolce e si rialza guardandomi dritta negli occhi. Pian piano le nostre teste si avvicinano fino a sfiorarsi ed è in quel momento che prendo parola.

"D-dovremmo andare" dico un po' scombussolata perchè sò che se lui mi avesse baciato probabilmente non mi sarei tolta. 

"Sali in macchina"
"Ok" dico e mi apre la portiera del sedile passeggero e salgo in macchina. Lui fa il giro ed entra.
"Ma l'altra macchina?"
"La farò portare a casa dai miei uomini"
"Ho un'idea" dico e scendo dall'auto andando sull'altra. La metto in moto e abbasso il finestrino.
"Ti va una gara Zar?"
"Non dire cavolate sali"
"Hai paura che ti batta una donna?"
"L'hai voluto tu ragazzina, ma non piangere quando ti batterò"
"Se mi batterai piccolo mafioso haahah" dico e sfreccio per le strade fredde della Russia. Apro il finestrino che mi fa svolazzare i capelli mentre sento l'aria gelida invadere il mio corpo. Questo momento è paradisiaco, senti come se tutto si ferma e intorno ci siete solo tu, la tua macchina e Ares. Al momento Ares è davanti a me ma tutto ad un prato si gira per correre in retromarcia e rimane con gli occhi fissi sui miei. Tutto intorno è sempre più appannato, quasi inesistente e devo dire che questa sensazione è strepitosa e pensare che era da moltissimo che non guidavo così libera dai pensieri. Ora siamo solo

Io
Lui
Noi

E chi l'avrebbe mai detto che invece di scappare mi sono ritrovata in una gara col mio rapitore. Forse ho la sindrome di Stoccolma...ovvero innamorarsi del mio rapitore ma non credo. Sento come se fossi libera, libera dal mondo, libera da tutti i miei pensieri e non mi sento oppressa dal fatto d' avere  il cancro e di no poter fare alcune cose. Sento come se inizio a fidarmi di Ares perchè in tutti i suoi modi strani non mi fa pensare di essere malata, di esse diversa...io penso solo a lui e scrivo nel mio diario di lui e la cosa è abbastanza strana, però almeno non scrivo dei miei problemi.

Mi risveglio dai suoi occhi e lo supero sfrecciando davanti a lui. Cerca superararmi ma in qualche modo riesco a non farlo superare e arrivo per prima a casa. Scendo dall'auto soddisfatto e lo guardo venire verso di me e mi prende mettendomi sulla spalla a mo' di sacco di patate.
"Zar mettimi, mettiamo subito giù" dico scalciando e mi da un sonoro schiaffo sul sedere. Tutta incavolata gli prendo una spalla e gliela mordo ma sembra quasi non sentirlo.
"Zar mettimi subito giù" dico e finalmente mi butta nel letto mettendosi a cavalcioni su di me.
"Adoro quando mi chiami Zar, sei così eccitante"
"Uhg che schifo Za- Ares " dico e cerco di spostarmi dalla sua presa ma invano.
"Mi farai uscire pazzo ragazzina" dice con un mezzo sorriso che subito nasconde.
"Beh piccolo mafiosino la prendo come una sfida"
"Lo sai che perderai vero?"
"Come ho perso la corsa? Ahh dimenticavo ho vinto" dico con sguardo soddisfatto e aumenta la presa sul mio corpo.
"Se dici che sei mia ti lascio andare" dice e rimango impassibile.
"Mai" dico scandendo le parole.
"Questo lo dici tu" dice e subito dopo inizia a farmi il solletico.
"Ahahahaahahah ti prego basta sto morendo ahahahaah"
"Di le due paroline e poi ti lascio libera"
"Mai ahahahaahah"
"

Ok ok basta...sono tua" dico morendo dalla risate e appena si stacca dal mio corpo mi tocco la pancia che mi fa mala per le troppe risate.
"Preparati che abbiamo una cena"
"Ai suoi ordini Zar" Dico guardandolo dritto negli occhi e subito dopo lui esce dalla stanza ed entra Alison.
*Ares
"Zar ci dispiace, non ci siamo accorti che la sua signora era scappata...ci dispiace"
"Chi era di turno"
"Kortes signore"
"Portatelo da me...e in quanto a voi se succederà di nuovo ci saranno delle conseguenze spiacevoli per voi" dico freddo e vado in cucina a prendere qualcosa da bere.
"Zar mi dispiace non ricapiterà più"
"Ne sono certo" dico e subito dopo prendo la mia pistola dalla tasca e gli conficco una pallottola in testa che spezza il silenzio nell'aria.
*Isabella
"Bummm"
"Cos'è stato?" Dico ad Alison.
"Non sarà stato niente di che, forza incominciamo a prepararti"
"...ok" 

Crudele destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora