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"Caro diario,

Sono tornata. È strano, è la seconda volta in un giorno che scrivo ma non ho niente da fare e mille pensieri per la testa. Iniziamo col fatto che sento una forza più forte e oscura che mi comprime il cuore e sento che da un momento all'altra possa schiacciarlo e frantumarlo in tantissimi piccoli pezzettini. L'ansia che ho fin da quando sono arrivata qua che mi invade la testa e l'addome. Sento come compressa tra due forte: una che mi dice di restare calma e che andrà tutto bene, una buona, un'altra che mi dice di reagire e di non pensare alle conseguenze, una cattiva. Io in realtà non riesco a distinguere quali tra queste sia effettivamente quella buona e quella cattiva o quale seguire ma so che dentro la mia testa ci sono mille pensieri e mille preoccupazioni. Dopotutto il bene e il male non si riescono mai a distinguere come il giusto e il sbagliato. Sì in alcune situazione si capisce ma in altre pensi di fare qualcosa che pensi sia giusta ma poi si rivela l'esatto opposto e dubiti ormai di qualunque tua scelta. In questi posti in cui non si ha niente da fare ho la sensazione di tornare indietro nel tempo a quando ho avuto la depressione. In questi posti non si ha niente da fare e si ha troppo tempo per pensare e questo non fa bene a persone come me. Alcuni dei sintomi emotivi della depressione sono: angoscia, cioè ad esempio c'era un momento in cui morivo di caldo e subito dopo quando mi scoprivo morivo di freddo; tristezza cioè quando si è triste senza motivo, un momento sei felice e ridi e quello dopo piangi disperata senza sapere il perchè; senso di colpa, io l'ho avuto quando non volevo curarmi verso i miei genitori e il senso di colpa che non sono la figlia che vorrebbero e che li lascerò nel loro dolore dopo la mia morte; senso di vuoto, come se ti manca qualcosa ma non sai cosa; mancanza di speranza per il futuro, questa ce l'ho tutt'ora e non penso che riuscirò mai a levarla dalla mia testa; disperazione; ansia e irritabilità, queste sempre; perdita di interesse, di qualsiasi cosa e questa la ho tuttora. Eppure io l'ho superato il mio periodo depressivo ma ancora ho molte cose, come le vampate di caldo, l'ansia, il senso di colpa, l'angoscia ecc...

Eppure non so come ma quando ero nell'ufficio dello zar o come diavolo si chiama ho percepito un senso di calma. Non so cosa sia esattamente ma sentivo come ogni parte del mio corpo andasse a fuoco, un guoco ardente che ti consuma da dentro e che continua a farlo quando penso a lui. Il nome Ares secondo me è azzeccato, ARES DIO GRECO. Andiamo, chiunque di sesso femminile gli si punterebbe addosso. Bello, affascinante ma letale allo stesso momento. Si dice che la bellezza sia un'arma a doppio taglio, come dargli torto. Un uomo bellissimo, uno di quelli da togliere il fiato, chi potrebbe mai pensare che sia un uomo tra i più pericolosi e letali del mondo, un uomo che con solo uno sguardo può far sottomettere pure la persona più testarda del mondo. L'arma che tutti hanno e che lui usa contro tutti: la paura. La paura che facciamo del male alla tua mafiglia, agli amici, alle persone a te care, la paura di perdere su una questione di vita o di morte, la paura di vedere in faccia il mondo così com'è e la paura di non vivere abbastanza per non vedere i loro figli crescere e diventare maturi. Ares ha tutto il potere nelle sue mani e non ha paura di usarlo a suo favore. È a dir poco esemplare, di una bellezza unica. Non sono quo per fare avance su un uomo che mi ha rapito e beh, che uccide persone innocenti e non ma devo dire che la bellezza non gli manca. Ha dei lineamenti duri ma so che dentro di lui c'è un lato che nessuno ha mai visto e lo nasconde dietro una corazza inespugnabile. Ma adesso parliamo di me, tanto Ares Volkov il dio greco mi ucciderà sicuro quando saprà che ho tentato di scappare quindi mentre sono viva parlo un po' dello scombussolamento nel mio cervello in questo periodo. Dal sapere che il mio cancro va lentamente e continuare la mia vita monotona ad vedere in cadavere e essere rapita da dei mafiosi. Quindi sono un po molto scombussolata. Un dipinto che mi rappresenta in questo momento è l'urlo di Edvard Munch. Cosa provo guardandolo? Beh diciamo che ho molte ipotesi ma vi racconterò quelle che per me sono quelle più azzeccate. È come se mi mimetizzo in quest'uomo che urla dentro si se è persone che se ne fregano altamente di come si sente. Mi sento come se tutto intorno a me stesse crollando. Il paesaggio intorno a lui a causa di tutto il suo scombussolamento nella psiche è diverso, tutto più astratto, non si riescono a distinguere le cose ed è come se le vedi sfocate, non senti le voci ma l'unica cosa che senti sono le urla dentro la tua testa che ti dicono

"Sei sbagliato"

"È tutta colpa tua"

"Fai bene a restare solo"
"

Faresti di meglio a morire"
 
e tu cerchi di reprimere queste voci e cerchi di farle smettere e dici
 
"No non è vero"

"Sono le persone che non mi accettano per quello che sono"
 


però poi le voci sono sempre più forti e penso
 
"Ma forse hanno ragione"
"Sono io"
"Sono sbagliata"
"Forse non dovrei essere qui, in questo mondo e in nessun altro"
Ma poi ti ricordi di quelle persone come la tua famiglia, i tuo VERI amici e ti tranquillizzi perchè sai che ci sono delle persone che ti amano. Ma parliamo di altro perchè ho già gli occhi lucidi quindi parliamo di Vladimir. Sinceramente sono sicura che non dirà niente della mia diciamo "fuga andata a male" però non so di potermi fidare, dopotutto non lo conosco e già che appartiene a questo mondo sono molto tentata da non fidarmi però non capisco il perchè gli importa così tanto di me? Perche gli importa se vivo o muoio? C'è teso neanche mi conosci e già pensi di poter decidere sulla mia vita. E se voglio uccidermi che fai mi fermi? Se voglio ammazzarmi di certo non mi servono persone che dicono ti prego non farlo o che ti fermano. Se mi voglio ammazzare mi ammazzo, di certo non siete voi a dire cosa farmene della mia vita. Beh caro diario per oggi ho scritto abbastanza, sai ho moltissime altre cose di cui parlare ma poi finisco gli argomenti quindi ci vediamo un altro giorno"

Crudele destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora