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"Mi stai iniziando a far paura, dove mi stai portando?" Dico un po' spaventata cercando di tenermi il più possibile al sedile dato che sta guidando troppo veloce e in modo troppo spericolato. Si ferma di colpo in un quartiere malfamato. Tutto intorno a noi ci sono palazzi rovinati, macerie, persone che guardano ra cui vecchiette, ragazzina che giocano a pallone e uomini poco raccomandabili che guardano insospettiti.
"Perchè siamo qui?" Chiedo e mi mette una mano dietro la schiena incitandomi a camminare.
"Cammina a testa alta, sei la futura moglie dello Zar" dice al mio orecchio e faccio come dice cercando di sembrare più normale possibile.
"Entra qua" dice aprendo la porta di un palazzo e mi fa entrare per prima. Subito alle mie narici arriva l'odore di muffa e acqua stagnata che mi fa tossire. Saliamo le scale fino ad arrivare al 4 piano e salendo ogni persona fuori dalla porta ci guarda abbassando lo sguardo. Prende una chiave e apre la porta del 4 piano.
"Entra" dice ed entriamo dentro l'appartamento.
"Che ci facciamo qui?" Dico e chiude la porta alle sue spalle.


"Questo era il mio vecchio appartamento prima i unirmi alla mafia russa. Non avevo un lavoro, riuscivo a malapena a mantenere mia figlia. Aveva circa 2 anni quando sua madre nonché mia moglie ci lasciò. Era una drogata, quei pochi soldi che guadagnava li utilizzava per comprarsi la droga. Io ho dovuto crescere mia figlia finché all'età di 5 anni gli venne diagnosticato un cancro. Era già molto diffuso, aveva preso il fegato, le ovaie e una parte del cervello. Non avevamo i soldi per comprare le cure e per questo inizia a lavorare come spacciatore ma i soldi non erano più importanti per le cure...non esisteva una cura, il cancro era troppo esteso, stava solo soffrendo davanti ai miei occhi senza che io riuscissi ad aiutarla. La madre se ne fregava altamente e io non potevo accettarlo. La buttai fuori casa e poco dopo morì per overdose in uno squallido locale per puttane. Ho passato tutto il mio tempo con Iris, mia figlia. Sono stato con lei notte e giorno, non uscivo di casa se non era necessario e ogni notte gli cantavo una favola della buona notte. Cercavo di farle vivere un'infanzia normale. La portavo al parco, alle giostre ma dopo pochissimo non potevo. Lei non poteva più uscire, era rintanata in questo squallido appartamento e osservava ogni giorno fuori dalla finestra vedendo i bambini giocare e lei era qui...sedia su una sedia a rotelle con ossigeno. Sapevo che stava morendo ma una parte di me ancora sperava che si riprendesse...ma così non fu. Un giorno gli dissi che io sarei stato bene e che poteva andarsene se non se la sentiva più. Quello stesso giorno lei se ne andò in cielo e l'unica cosa che potevo fare è stato seppellirla e fae in modo che al cimitero sarebbe stata la bambina più bella di tutte"
"M-mi dispiace" dico asciugandomi velocemente le lacrime che scendono copiose sul mio viso.
"Tu mi ricordi lei sai? Il suo essere gentile pure con chi non lo merita, il suo sarcasmo nei momento meno opportuni e il suo sorriso che spruzzava gioia, anche se lei non era affatto felice...si capiva, proprio come si vede a te. Tu hai qualcosa, qualcosa che nessuno sa tranne te...qualcosa che non vuoi dire perchè hai paura, quindi...cosa ti rende così triste e pronta alla morte come lo era lei?"
"I-io..." dico bloccandomi e cercavo di trovare qualsiasi cosa pur di scappare da questa domanda

"Cosa ho io di così simile a lei?
Cosa ho io di diverso dagli altri?
Cosa ho io che non voglio dire?
Cosa ho io che voglio morire?
Cosa ho io da odiare la vita così tanto?

Cosa ho io?

Io sto morendo e lo so, sto morendo dentro. Fuori posso sembrare felice, spensierata, solare ma lo sono veramente? No, lo faccio solo per non far preoccupare le persone che mi stanno accanto. Io preferisco morire piuttosto che continuare a vivere con la paura di non riuscire ad esserci il giorno dopo.
Io...
Io...
Io...
Io vorrei solo far la finita ma non riesco. Come posso pensare di uccidermi e lasciare le persone che sono al mio fianco e che mi vogli bene? Io uccidermi? Si, sei tentata ma non posso far vincere il cancro e la depressione. Tutti noi abbiamo dei momento bui nella nostra vita ma questo non vuol dire che non possa cambiare. Se mi ammazzo...io sarei morta, non sentirei più niente e per me va bene.
Ma...
I miei genitori? Loro mi sono stati sempre vicini, sarebbe un colpo al cuore e non voglio questo per loro. Sono stanca di tutto questo ma non poso uccidermi...non posso...
"Rispondimi cazzo" dice urlando sbattendomi al muro.
"I-io..." chiudo gli occhi e tutto d'un tratto non sento più il suo peso vicino al mio corpo.
L

i riapro e trovo Ares che ha buttato a terra Vladimir.
"Isabella vai in macchina...SUBITO" dice freddo e corro fuori dall'appartamento entrando in macchina...
*Ares
Entro nella camera che condivido con la ragazzina ma non la trovo.
"Alison dove diavolo è Isabella?"
"Zar, è andata con Vladimir"
"E dove è andata?"
"Non saprei signore"
Chiamo Vladimir più e più volte ma non prende il telefono. Che diavolo sta succedendo! Prendo subito le chiavi e cerco di pensare a dopo potrebbe portarla.
Ma certo!
Metto in moto la macchina e sfreccio per le strade della Russia fino ad arrivare al luogo dove ha vissuto Vladimir con la figlia. Scendo velocemente dall'auto e salgo le scale fino ad arrivare al 4 piano ed entro sfondando la porta dell'appartamento. Appena entro i miei occhi arrivano alla figura di Isabella al muro e attaccato a lei Vladimir che sembra a dir poco uscito fuori di testa. Mi fiondo su Vladimir e lo butto a terra allontanandolo subito da Isabella.
"Isabella vai in macchina...SUBITO" dico urlo l'ultima parola e lei se ne va subito senza farselo ripetere due volte.
"Che cazzo ci facevi attaccato a lei?"
"Non è ciò che sembra"
"E cosa sembra esattamente? Che diavolo ci facevi con lei nel tuo vecchio appartamento, lei è la mia donna Vladimir, lo vuoi capire...secondo te non lo noto il tuo attaccamento a lei?"
"La tua donna? Ma almeno gli hai mai chiesto se lei vuole stare con te e ci sta solo per paura...lo vuoi capire che cerco di proteggerla!"
"Cerchi di proteggerla Vladimir? E da chi?"
"DA TE ARES, TU LA ROVINERAI, LEI NON VUOLE STARE CON TE, LEI NON È TUA LO VUOI CAPIRE O NO? TU SARAI LA SUA ROVINA"
"Vattene Vladimir...mi sto trattenendo perchè sei un mio amico ma adesso vattene e non farti più vedere...non lavori più per me e non voglio più vederti in giro e tantomeno vicino alla mia Isabella"

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