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"Tesoro"

"Si Alison"

"Tieni" dice dandomi un diario con una penna.

"Grazie mille" dico e vado in camera mia chiudendo la porta alle mie spalle.


"Caro diario,

E dopo un po' di tempo che secondo me sono stati secoli mq in realtà sono stati 1 o 2 giorni finalmente ti scrivo. Beh ci sono stati cambiamenti. L'avevo già scritto ma poi ho bruciato la pagine, sai com'è...le mie manie. Allora da dove partiamo, ah si. Sono stata rapita dallo zar della Russia, si si cattivo tutti dicono così ma intanto ancora non mi ha fatto niente. Mi sono messa a piangere per il fatto che forse non rivedrò più i miei e lo odio per questo però oltre niente. Il mio stato è sempre lo stesso, uguale, a volte mal di testa ma lievissimi che neanche li sento. Direi che sto bene ma ho la costante paura che mi possa accadere qualcosa, la mia vita è già incasinata così, non voglio aggiungere costante paura di essere ammazzata da dei mafiosi crudeli, anche se per ora sto bene. Una persona, beh non faccio nomi ma tanto si sa chi è. Lei è stata l'unica che comunque mi ha mostrato un po di umanità, non so ancora cosa voglia lo zar da me ma quello che mi ha raccontato è abbastanza deprimente. Praticamente Ares da piccola aveva un cuore e pure dolce con sentimenti, cosa che mi sorprende ma allo stesso momento mi fa stare male. Sono fatta così, provo pure le persone che mi hanno fatto un torto o che non conosco. Per cola del male è cresciuto così, nella violenza, nell'odio e ha avuto vari avvenimenti che poi l'hanno portato a quello che è adesso, cioè un uomo incapace di amare e di provare emozioni umane, un po' come un robot.  La mai famiglia mi starà cercando e ho troppa paura di non rivederla più, di non rivedere Miry, mi mancano addirittura tutte quelle persone odiose me che ci posso fare, sono fatta così questo è il mio carattere. Ti saluto caro diario, ho voglia di fuggire, non mi darò vinta così facilmente" chiudo la penna e poso il diario sotto il materasso. Faccio dei teppisti profondi e cerco di prendere coraggio.

Prendo un respiro profondo e apro piano la maniglia della porta cercando di non fare rumore. Inzio a seguire il lungo corridoio fino ad arrivare alle scale che scendo piano e guardandomi intorno. Cammino sulla punta delle dita guardandomi intorno. L'ansia mi invade il corpo e inzio e mi metto una mano sulla bocca per cercare di fermare il respiro affannoso e spaventato. L'ansia di essere scoperta è qualcosa di inimmaginabile. Qui sono tutti uomini crudeli, sì hanno subito di tutto ma rimangono sempre uomini crudeli che infliggono dolore alle persone innocenti. Le persone non possono giustificarli con "hanno passato molto" perchè io pure ho passato molto eppure non sto uccidendo gente innocente per il gusto di far provare agli altri il mio dolore. Quando sto per toccare la maniglia sento una forte presa sul braccio e una forza che mi gira di colpo. Sto per urlare dalla sorpresa e dalla paura ma mi tappa la bocca con violenza. Mi trascina nella mia camera e continuo a dimenarmi.

"Stai buona, ti sto salvando la vita ragazzina" dice freddo nel mio orecchio e giro la testa da un lato per cercare di spostarmi. Apre lentamente la porta e la chiude successivamente.
"Che cazzo ti passa in mente eh? Qui se fai un passo falso finisci ammazzata lo vuoi capire?"
"A te che ti importa?"
"Ma sul serio vuoi morire? Hai 16 anni ma che cazzo ti viene in mente? Lo vuoi capire che questo non è un gioco. Se ti avesse trovato qualcun'altro ti avrebbe già portato dallo zar che ti avrebbe fatto cose inimmaginabili. Lo vuoi capire che ti sto cercando di salvare la vita? Ares ti voleva portare in un bordello...lo capisci che è una persona che non perdona? In questo mondo le persone come te finiscono uccise o peggio, stuprate, torturate, obbligate a fare cose per il divertimento di vecchi...ma loro a differenza tua hanno il potere"
"Voglio tornare dalla mia famiglia" dico e fa un sospiro.
"Che ti ha fatto?"
"In che senso?"
"Ti ha toccata?"
"Ma che razza di domande sono?"

"Rispondi cazzo" dice riprendendo con forza il mio braccio dal che emetto un gemito di dolore.

"L-lasciami" dico e finalmente mi lascia e mi siedo sul letto guardandolo.
"Cosa vuoi da me?"
"Ti ha toccata?"
"Perchè ti interessa?"
"Questo è un no...se non ti ha fatto niente cosa vuole da te"
"Secondo te io lo so?" Dico ovvia e mi guarda male. Si avvicina e mi alza lievemente la testa con due dita sotto il mento
"Non provare a scappare o finirai ammazzata non hai ancora conosciuto la sua ira e farai meglio a non conoscerla mai" dice e subito dopo quando sta per uscire dalla stanza si ferma e mi guarda
"Sto cercando di salvarti la vita ma evidentemente vuoi morire" dice freddo ed esce chiudendo la porta. Stressata da tutto questo prendo il diario e mi siedo davanti alla finestra. Il panorama che si cela davanti a me è a dir poco stupendo. Gli alberi di un verde accesso, la fontanella piena d'acqua e il lungo viale con cespugli. Sembra un quadretto, il cielo azzurro in contrasto con i colori accesi del giardino, qualcosa di stupendo, esemplare, fantastico, qualcosa che può sembrare semplice ma in realtà nasconde qualcosa di meraviglioso.



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