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*Ares

Appena entra la osservo dalla testa ai piedi, ogni centimetro del suo corpo controllando ogni suo minimo movimento. I suoi lunghi capelli biondi lisci scendono dolcemente sulle sue spalle, gli occhi da cerbiatta azzurri che sembrano studiarmi per captare i miei pensieri, il suo corpo fasciato dal vestito scelto da Alison e infine la sua lenta camminata fino al tavolo dove una cameriera gli sistema la sedia. Si siede e si sistema i capelli dietro l'orecchio, movimento che attira la mia attenzione, un movimento normale ma sexy allo stesso tempo. Mi soffermo a guardare lei sei labbra carnose coperte da un gloss brillantinato e nota il mio sguardo fisso su di lei e le sue guance si tingono di un rosso fuoco che la rende davvero bellissima e particolare. La bellezza non gli manca ma devo ancora decidere cosa farne di lei. La sua voce soave e serena mi fa concentrare sui suoi occhi.

"Come mai questa cena signor Volkov? Cosa vuole da me?" Dice fissandomi con quegli occhi di un azzurro intendo ma da i miei non trapassa nessuna emozione...ormai da troppo tempo. Il nostro scambio di sguardi viene interrotto dalle cameriere che iniziano a portare i piatti.

"Allora signor Volkov come fa a parlare così bene l'italiano?"

"Ho studiato"

"Mi dica qualcosa di lei?"

"Cosa vuoi sapere esattamente ragazzina?"

"Tutto" dice e abbassa lo sguardo imbarazzata.

"Facciamo cosi...io ti faccio 3 domande e tu 3 a me? Ci stai?"

"Non qui...vieni con me?"

"Perchè dovrei?"

"Non ti fidi ragazzina?"

"Dovrei fidarmi di uno sconosciuto?"

"Ti fidi ragazzina?"

"No"

"Almeno sei intelligente" dico con tono freddo e esco dalla sala seguito da lei. Prendo le chiavi della mia Lamborghini nera opaca e mi siedo dal lato del guidatore.

"Non la metti la cintura?" Chiede sistemandosi sul sedile ma non rispondo.

"Sai che è pericoloso, potrebbe succedere qualsiasi cosa"

"Ti preoccupi del tuo rapitore ragazzina?" Dico con un ghigno e vedo che si toglie la cintura e si avvicina.

"Che intenzioni hai?" Dico freddo.

*Bella

Mi tolgo la cintura e mi avvicino al suo corpo. Inalo il suo profumo da estasi e mi sporgo ancora di più verso di lui. Prendo la cintura e gliela metto. Mi risiedo al mio posto e lo guardo.

"Se tu muori mi finirà male, quindi per ora ti preferisco vivo" dico con tranquillità per poi continuare a parlare.

"Dove stiamo andando?" Dico ma non ottengo risposto e sbuffo.

"Sai ragazzina mi inizi a far perdere la pazienza e non ne ho molta" dice e per il resto del viaggio verso una meta sconosciuta tutto tace e il silenzio sembra invadere la macchina. Guardo fuori dal finestrino ed è ormai notte.

Crudele destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora