Che noiaaaa non ho voglia di alzarmi. Ogni volta sempre la stessa storia, la notte sto molto a letto senza prendere sonno e poi la mattina ho troppo sonno per alzarmi. Utilizzo quella poca volontà che ho e mi alzo dal letto. Mi reco in bagno e dopo essermi lavata la faccia e i denti scendo sotto.
"Buongiorno signorina Isabella"
"Giorno Alison"
"Che ti preparo tesoro?"
"Fai tu, non ho molta fame di mattina" dico sbadigliando.
"Tieni tesoro" dice porgendomi un piatto di pancake con la nutella.
"Grazie Alison"
"Di niente"
"Sai dov'è Ares?"
"Al momento è nel suo ufficio, mi ha detto di avvertirti che appena finita la colazione il suo braccio destro tu porterà a fare shopping per comprare ciò che ti serve...ho già portato dei vestiti nella tua camera"
"Ok grazie" dico e inizio a mangiare i pancake accompagnati da un cappuccino. Appena finito ringrazio Alison e vado in camera. Chiudo la porta alle mie spalle e trovo sul letto un pantalone nero con una maglietta bianca a maniche corte. Vado in bagno ed entro nel box doccia. L'acqua bollente di prima mattina è un tocca sana, mi sento rinata. Esco e inizio ad asciugarmi i capelli con phon e successivamente a piastrarmeli. Indosso i vestiti e metto un po' di trucco, qualcosa di leggero per coprire le imperfezioni. Esco dal bagno e per poco non butto un urlo dallo spavento.
"Ma quanto tempo ci stai pr vestirti? È passata mezz'ora" dice stressato Vladimir.
"Quindi sei tu il braccio destro di Ares?"
"Forza che poi ho da fare" dice e esce dalla stanza a passo veloce.
"Perchè proprio tu mi devi accompagnare? Nessuno ti obbliga" dico col fiatone cercando di stargli dietro. Mi apre lo sportello ed entro seguita da lui. Parte a tutta velocità e corre veloce tra il traffico superando macchine da destra e sinistra.
"Potresti andare più piano"
"Ti prego" dico ma non ricevo dinuovo alcuna risposta. Mi stringo ancora di più alla maniglia dello sportello per cercare di tenermi il più possibile. Non ho paura della velocità ma mi spaventa il modo in cui guida. Dopo pochissimo si ferma di colpo e quando sto per sbattere la testa contro il cruscotto mi mette una mano sulla fronte pr evitare che io sbatta. Respiro affannata e il suo continua a battere all'impazzata.
"Scendi"
"Tu sei pazzo" dico ancora scossa ed esco dall'auto. Iniziamo a girare per i negozi e compro di tutto. Ci fermiamo davanti a un negozio che vende abiti eleganti e mi fa entrare.
"Salve, come posso esservi d'aiuto?"
"Un abito blu elettrico per lei"
"Perchè dovrei prenderlo?" Dico stranita.
"Ha un budget?"
"No...i vestiti migliori che ci sono"
"Ok perfetto, signorina si può recare in camerino, gli darò tutto"
"Ok grazie" dico e se ne va.
"Perchè devo prendere un vestito? A che mi serve?"
"Non ti importa e non fare domande"
"Ma perchè? C'è qualcosa che non so vero? Eppure tu non mi dici niente"
"Non fare domanda, la mia pazienza ha un limite e quelli che mi innervosiscono non fanno una bella fine". Sbuffo ed entro nel camerino aspettando la commessa. Entra e con se ha un sacco di vestiti tutti blu. Inizio a provarli, ce ne sono di tutti i tipi. Lunghi, corti, larghi, stretti. Riprovo quello che secondo me è stupendo nel modo in cui aderisce al mio corpo. È stretto e la fine è a sirena, con swaroski nella parte superiore del corpetto.
"Hai finito?"
"Si ma non riesco al alzare la cerniera" dico cercando di alzarla ma non scarsi risultati. La porta del camerino si spalanca e appena Vladimir. Mi guarda dalla testa ai piedi e poi mette le mani nella cerniera di dietro e la sale fino a metà schiena. Le sue mani mi mettono i brividi, non in senso positivo. Appena quel contatto fisico finisce faccio un respiro di sollievo.
"Prendi questo" dice freddo e abbassa la cerniera del vestito e si ferma un po' sopra il sedere. Mi tolgo il vestito e mi cambio. Esco dal camerino e dopo che Vladimir paga usciamo dal negozio.
"Vado un secondo in bagno"
"Vengo con te"
"Sul serio? Anche no"
"Ti aspetto fuori, ma se provi a fare qualche cavolata farai una brutta fine"
"Ok ok" dico stanca di sentire le sue continue minacce e vado in bagno. Dopo aver fatto i miei bisogni ed essermi lavata le mani sto per uscire dal bagno quando sento Vladimir parlare al telefono in russo.
"Ei scusa posso usare un secondo il tuo telefono?" Chiedo ad una ragazza che è appena entrata in bagno.
"Certo, poi ridammelo"
"Si grazie" dico e me lo da. Prendo il traduttore dal russo all'italiano e inizio a tradurre attraverso il microfono del telefono e leggo la traduzione.
"Si boss il vestito blu è stato preso, al momento la ragazza è in bagno. Ancora non sa niente riguardo il suo matrimonio, stiamo tornando" dice Vladimir al telefono.
No no no io non mi voglio sposare, ma che diavolo sta succedendo? La paura inizia a farsi spazio dentro di me. Se prima speravo di tornare a casa adesso sarò per sempre legata a questo mondo. No no no non è possibile. Io non voglio.
"Ei stai bene?"
"Si grazie" dico dandogli il telefono. La paura si impossessa del mio corpo e calde lacrime iniziano a scendere dal mio viso mentre tremo incapace di far niente. Prendo un po' di coraggio ed esco dalla porta cercando di non fare rumore e corro più veloce che posso lontano da lui, da questo posto, da questo paese e soprattutto lontana da Ares. Io non mi voglio sposare, ho solo 16 anni. Ho solo 16 anni. Non voglio perdere la mia verginità con lui, non voglio niente da lui. Voglio lasciare questo mondo, non riesco più. Prima il cancro, poi sono stata rapita, il matrimonio, il MIO matrimonio. Sposarmi con un uomo che non conosco, un uomo cattivo, un mafioso, un criminale, io non voglio, non posso farcela. Preferisco morire, non riesco a superare tutto ciò. Continuando a stendermi fiumi di lacrime mentre continuo a correre cercando di non farmi prendere da Vladimir, perchè so cosa mi succederà se mi prende, il mio destino è segnato ma io non sono pronta, non ancora. Sento una forte presa sul mio corpo e un corpo che mi spinge violentemente contro un angolo isolato.
"Che diamine stai facendo?" Urla Vladimir facendo ancora più presa sul mio corpo, da cui cerco di divincolarmi.
"Lasciami lasciami lasciami" urlo piangendo e mi prende ancora più forte.
"Rispondimi cazzo. Vuoi farti ammazzare?"
"Io non voglio sposarmi" dico con un filo di voce.
"Non importa ciò che vuoi tu" dice freddo e mi trascina verso la macchina.
"TI PREGO NO, NON VOGLIO, NON VOGLIO SPOSARMI, TI PREGO HO SOLO 16 ANNI. NON VOGLIO LASCIAMI LASCIAMI LASCIAMI" urlo in preda al panico e mi butta dentro la macchina chiudendo lo sportello.
"FAMMI USCIRE LASCIAMI ANDARE NON VOGLO SPOSARMI I-io non voglio" dico scoppiando in un pianto pieno di paura per ciò che mi accadrà.
"ADESSO BASTA" urla per poi prende la mia faccia e spingermi ad un centimetro dalla sua.
"Lo vuoi capire che se non ti sposi finisci in un bordello dove ti stupreranno e non importa se hai 16 anni"
"Uccidimi ti prego" dico singhiozzando. Parte sgommando mentre io continuo a piangere e a tremare in preda al panico. Dopo neanche 10 minuti siamo davanti il cancello della villa e inizio a tremare ancora di più. Ora provo solo odio verso di lui. Io non voglio sposarlo. Quell'enorme cancello pattugliato da uomini armati mette i brividi. Sto per entrare nella mia prigione...

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Crudele destino
RomanceIn un piccolo paesino della Sicilia una madre racconta alla figlia una favola della buonanotte: la favola delle anime gemelle. Due anime unite da un filo e quando si troveranno a vicenda quel filo scomparirà e saranno unite da un amore profondo. Tal...