Entro nell'edificio che ormai frequento da tre anni, con le gambe che tremano e la mente annebbiata dai ricordi peggiori della mia vita.
La segretaria, sorpresa di vedermi dopo due settimane di assenza, mi fa un sorriso per poi guidarmi allo studio della dottoressa Lee, come se non conoscessi già la strada.
Quando apre la porta, vedo la donna dai capelli biondi guardarmi stupita da sotto gli occhiali circolari, per poi alzarsi.
La segretaria mi chiude la porta alle spalle e la dottoressa Lee si avvicina per stringermi la mano.
<< ammetto di essere sorpresa, non pensavo che saresti venuta >> dice con tono calmo per poi tornare dietro alla scrivania e sedersi.
Io mi accomodo sulla sedia di fronte alla sua e la guardò in silenzio.
<< come procede con il tuo...problema? >> chiede cauta, sa che questo discorso mi innervosisce e quando succede qui è sempre peggio.
<< non ho nessun problema, ne abbiamo già parlato >> rispondo brusca tenendo il suo sguardo
<< se non avessi nessun disturbo non saresti qui, Maelle >> dice sicura di se, come sempre
<< io. Non. Ho. Nessun. Disturbo >> socchiudo gli occhi per mantenere la calma
<< Maelle... >> sussurra guardandomi con i suoi occhi celesti così penetranti, troppo penetranti.<< niente Maelle. Vengo qui perché mi obbligano, non perché abbia qualche problema >> mi innervosisco
<< Maelle, abbiamo già parlato del tuo disturbo dell- >> fa per dire il nome intero ma io la blocco subito
<< non lo dica >> ringhio
<< no, devi prendere atto della tua malattia >> risponde seria
<< io non sono malata! Smettila di dirlo! >> urlo perdendo completamente la calma, che in questi casi mi abbandona molto facilmente.<< Maelle, non puoi ignorarla, o lei crescerà dentro di te e ti opprimerà, diventerà troppo grande da poter controllare e non ci sarà più neanche l'ombra della Maelle che sei quando lei non c'è >> dice con il suo solito, fastidioso, tono calmo
<< è già troppo grande! Succede sempre di più frequente e lei non può farci niente. Non può entrare nella mia testa e farla smettere! Non può cancellare i miei ricordi per farmi dimenticare! Non può fare un bel niente, se non analizzarmi il cervello per poi fare in ogni caso una diagnosi! >> grido liberandomi di tutta la rabbia repressa dell'ultimo periodo.<< tu non capisci... se la lasci crescere diventerà sempre peggio. E hai ragione non posso aiutarti se non ascoltandoti, perciò ora parla >> risponde tranquillamente
<< cosa dovrei dirle? >> chiedo esasperata
<< il motivo dell'episodio >> risponde
<< semplicemente Anika ha parlato di un'occasione in cui ero lì >> rispondo tornando calma, cosa che nota anche la mia psichiatra.<< chi sa del tuo disturbo? >> chiede poi
<< Anika, mia madre, mio padre e i genitori di Anika >> rispondo
<< non l'hai detto a nessun'altro? >> chiede
<< no >>.Odio esser presa per pazza, non sono io ad averlo scelto ma purtroppo sono nata con questi disturbo.
Con la costante paura di essere abbandonata, con periodi di leggera depressione, ansia sopra al normale, problemi con l'alimentazione e con l'alcool. Questi sono tutti sintomi della mia patologia, di quella cosa che pochi sanno di me e che io odio con tutta me stessa.Perché devo essere sempre con la paura costante che qualcuno lo scopra, che qualcuno mi consideri pazza, che qualcuno mi consideri una persona con problemi psicologici.
Quelli li ho, ma non voglio essere identificata con questo titolo.
Voglio solo essere Maelle e vorrei vivere la mia vita normalmente, senza dovermi preoccupare di poter dire o fare qualsiasi cosa senza neanche accorgermene, senza avere paura che il passato possa tornare a galla e che i miei incubi ricorrenti possano diventare realtà.
Non voglio più avere la paura costante che quella donna possa trovarmi.
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𝐼𝑛 𝑜𝑢𝑟 𝑠𝑖𝑙𝑒𝑛𝑐𝑒
Romance> Tutto inizia con uno spettacolo. Maelle ha vent'anni, ha un brutto rapporto con suo padre e odia quando le si dica cosa fare. Adrien al contrario ha un bellissimo rapporto con suo padre, ma non si può dire lo stesso di sua madre. Entrambi posson...