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Adrien

Svegliarsi con Maelle nuda, che dorme tranquillamente sopra di me è una di quelle cose che ti migliorano la giornata.
Che ti fanno essere di buon umore, e che ti fanno venire voglia di sorridere.

Riesce a farmi essere di buon umore nonostante tra poco sarò da mia madre, la donna che ha rovinato il mio umore per anni.
Che ha rovinato la vita a mio padre, e ai suoi due figli.

Nonostante ciò, non riesco a non sorridere vedendola dormire tranquillamente tra le mie braccia. I capelli che le ricadono morbidi sulla schiena nuda, le labbra socchiuse, le sue forme bellissime in mostra.

Ho provato interesse per lei dalla prima volta che l'ho vista, quando nonostante avesse appena ricevuto un'insulto sul suo fisico rispose a tono a suo padre.
Credo di essermi innamorato di lei lentamente, conoscendola piano piano.
E nonostante non le abbia ancora detto di esserlo, credo che sia così anche per lei.

La osservo mentre schiude gli occhi, e sorride timidamente nascondendo il viso sotto il mio braccio.

<< smettila di fissarmi mentre dormo >> mormora stringendosi a me
<< e tu smettila di essere sempre così bella >> ribatto scoprendole il viso, notando un leggero rossore sulle guance.

Non arrossisce quando le dico cose sconce ma quando le faccio complimenti si, e questa è una delle tante cose che la rendono diversa dalle altre.

<< quando è l'orario delle visite? >> chiede cercando di togliere alcune ciocche dagli occhi, le do una mano notando che non riesce a vederle.

<< tra mezz'ora, il viaggio dura dieci minuti quindi hai venti minuti per prepararti >> rispondo alla sua domanda accarezzandole i capelli.

<< allora tra cinque minuti mi alzo >> appoggia di nuovo la testa sul mio petto, cingendolo con le braccia.
Il suo pollice disegna dei cerchi delicati sulla mia palle, proprio sulle costole, fermandosi ogni tanto ad accarezzare la cicatrice.

<< vorrei tanto che non avesse fatto quello che ha fatto... >> mormora pensierosa
<< se non lo avesse fatto non sarei diventato quello che sono >> dico sospirando
<< ma non avresti sofferto >> ribatte
<< tutti soffrono, chi più e chi meno, ma lo fanno tutti. >> dico accarezzandole i capelli.

La sento sospirare rumorosamente per poi alzarsi e mettersi seduta.
Si volta verso di me sorridendo dolcemente.

<< la tristezza non ti dona, quando sorridi sei bellissimo >> il suo complimento mi prende alla sprovvista, non perché sia stata lei a dirlo, il fatto che l'abbia fatto lei mi fa piacere. Ma perché nessuno mi ha mai detto che sono bello.

A scuola stavo sempre per conto mio, se mi fossi fatto degli amici prima o poi sarebbero voluti venire a casa mia, e non volevo vedessero come fosse la mia vita. Non volevo che mi conoscessero davvero, perché sapevo che non avrebbero capito.
Perciò non ho mai ricevuto nessun genere di complimento se non da mio padre o mio fratello.
Sono stato preso in giro durante tutti gli anni scolastici, perché non parlavo con nessuno. Ma nessuno capiva la vera ragione; mi è stato insegnato che la mia opinione non vale niente, che nessuno vuole sapere ciò che ho da dire, perciò ho smesso di parlare.
Mi prendevano in giro perché avevo i capelli e la carnagione più chiari degli altri.
Fantasma, Casper, Vecchio, Fiocco di neve; sono tutti nomi che mi hanno affibbiato durante gli anni per il mio aspetto.
Poi ovviamente c'erano anche quelli per il carattere.
Asociale, sfigato, secchione, mutismo selettivo; altri nomi.
Viziato, principino, figlio di papà; nomi che mi hanno affibbiato per la mia famiglia.
"Adrien non parla con nessuno perché pensa che non siamo alla sua altezza" dicevano.
Non era vero, non parlavo con loro perché erano superficiali, si fermavano a ciò che vedevano e ti giudicavano in base a quello.

𝐼𝑛 𝑜𝑢𝑟 𝑠𝑖𝑙𝑒𝑛𝑐𝑒 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora