𝐼𝑛 𝑜𝑢𝑟 𝑠𝑖𝑙𝑒𝑛𝑐𝑒

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<< pensi di riuscire a dare un'occhiata a queste entro questa settimana? Altrimenti troverò qualcun'altro. >> mio padre entra posando una pila di fogli sulla mia scrivania
<< che cosa sono? >> chiedo non staccando gli occhi dal computer
<< le richieste del signor Cooper >> risponde
<< entro una settimana te le faccio trovare sulla scrivania >> rispondo
<< grazie >> afferma papà prima di uscire.

Guardo l'orario e vedo che sono le sei e venticinque, tra cinque minuti Adrien dovrebbe passare a prendermi qui, in ufficio, e portarmi non so dove.

Prendo tutte le mie cose ed esco in corridoio, passando di fronte agli altri uffici quasi tutti vuoti, di solito a quest'ora sono andati tutti a casa tranne me e mio padre.

Scendo le scale e saluto Lauren prima di uscire.

Mentre aspetto Adrien do un occhiata agli ultimi tag di Instagram, vedendo sempre le stesse cose, foto fatte da paparazzi mentre io e Adrien siamo in giro.

<< hai bisogno di un passaggio a casa? >> chiede un ragazzo che deve essere poco più grande di me
<< no grazie >> rispondo atona
<< e perché sei qui fuori da sola? Un uomo potrebbe importunarti >> domanda
<< in quel caso gli farò ingoiare le palle >> dico infastidita.

<< sono kameron >> si sta presentando?
<< interessante >> rispondo sarcastica
<< sei la figlia dell'avvocato Jones giusto? Io sto facendo uno stage nel suo studio legale >> ma chi glielo ha chiesto?
<< non mi interessa >> finalmente la macchina di Adrien si ferma davanti a me, e io ringrazio silenziosamente qualsiasi forza superiore sia venuta in mio soccorso.

<< allora ci vediamo... >> dice il ragazzo speranzoso
<< spero di no >> dico entrando in macchina
<< ciao Maelle >> mi saluta, Adrien parte subito. Se anche avessi voluto rispondere, cosa impossibile, non ne avrei avuto il tempo.

<< chi era quello? >> chiede concentrato sulla strada
<< uno che sta facendo uno stage allo studio di mio padre, non so cosa volesse >> rispondo sospirando
<< e ci stava provando? >> mi giro a guardarlo e vedo la sua mascella contratta, i bicipiti tesi e le vene delle mani in vista.
<< non credo, ma se anche fosse non gli ho dato corda >> rispondo tranquillizzandolo
<< non sei tu che mi preoccupi, so che non lo faresti. Ma non è facile avere una ragazza desiderata quanto te, prima o poi finirò per menare qualcuno >> scoppio subito a ridere
<< l'hai già fatto più di una volta >> riesco a dire tra una risata e l'altra
<< hai ragione, ma potrei farlo di nuovo >> ribatte
<< non lo farai >> affermo
<< e cosa te lo fa pensare? >> il suo sguardo si sposta dalla strada fermandosi su di me
<< sai che mi da fastidio quando succede, perciò non lo farai >> dico convinta
<< hai ragione >> conferma.

<< Biancaneve, siamo arrivati >> afferma aprendo il cancello di casa sua
<< perché non mi hai voluto dire dove andavamo allora? Siamo a casa tua >> dico confusa
<< non era questo il programma, ma tu devi riposarti e questo era l'unico modo per impedirti di tornare a casa dopo l'appuntamento e lavorare fino a domani mattina >> parcheggia accanto alla fontana e scendiamo entrambi.

<< cosa ti da la certezza che avrei passato la notte lavorando? >> chiedo entrando subito dopo di lui
<< lo fai tutte le notti da una settimana, e non dire che non è così perché me ne sono accorto >> lascia le chiavi sul mobile e entra in cucina seguito da me.

<< Maelle! >> esclama Amedeo venendo ad abbracciarmi
<< è da una settimana che non vieni a cena da noi, il lavoro ti tiene così tanto impegnata? >> chiede staccandosi
<< considerando che a stento dorme, direi che la tiene troppo impegnata >> dice Adrien sedendosi a tavola di fronte al fratello
<< dovresti riposarti >> dice Ladis posando il telefono sul tavolo
<< è quello che le ho detto anche io >> afferma Adrien
<< per risposarmi dovrò aspettare un mese, poi quest'anno scolastico finirà e avrò tutto il tempo per dormire >> mi siedo accanto ad Adrien, che nonostante tutto continua a starmi accanto.
E per questo non smetterò mai di essergliene grata.