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Tra quaranta minuti abbiamo l'aereo, Adrien è dovuto passare a casa sua per prendere le valige che non aveva disfatto dall'ultima volta che era andato lì, e io sono rimasta a casa dato che le mie ancora non le ho fatte.

Non ho tante cose invernali, quindi mi troverò costretta a comprare qualcosa una volta arrivata in Alaska.

Il fatto che Adrien abbia fatto tutto questo, mi stupisce.
Ladis mi aveva già detto che sono nati entrambi in Alaska, e che poi si sono trasferiti qui a Miami con il padre. Mi aveva anche detto che non tornavano a casa da tanto, ci tornava solo Adrien quando aveva bisogno di pensare, ed è quello che ha fatto prima di Natale.

E dopo che Adrien mi ha detto che sono la prima a entrare in quella casa dopo sedici anni, sono ancora più stupita.

Ci siamo messi insieme ieri, ma sento come se tra noi ci fosse stato un legame diverso dagli altri, prima ancora che ci conoscessimo.
In questo caso non ho la paura di star andando troppo veloce, perché il nostro rapporto è iniziato già da tempo, soltanto che con tutto quello che è successo non siamo riusciti a dedicarci del tempo.

Il telefono mi squilla, e sullo schermo compare il suo nome.

<< hai già fatto? >> chiedo stupita, è uscito solo dieci minuti fa
<< dovevo solo metterla in macchina, tu hai fatto? >> domanda, come sottofondo si sentono i clacson delle macchine e lui che si spazientisce
<< si, ho poche cose invernali quindi quando arriviamo lì mi dovrò compare qualcosa >> spiego chiudendo la zip della valigia
<< perfetto, sono qui sotto >> dice.

Prendo la valigia e la trascino fino all'ascensore. Non faccio fatica considerando che è praticamente vuota.

Quando arrivo al piano di sotto il portiere mi saluta sorridente e mi apre la porta.
L'auto di Adrien è proprio davanti l'ingresso, e la cosa che attira la mia attenzione sono i suoi occhiali da sole, non l'ho mai visto con gli occhiali da sole.

È appoggiato al fianco dell'auto, con le mani in tasca, la maglietta bianca aderisce perfettamente al suo corpo, i jeans neri in contrasto con tutto il resto, e il ciondolo della fenice che gli ho regalato ieri al collo.

Si avvicina e mi ruba la valigia dalle mani per poi riporla nel portabagagli.

Saliamo entrambi in macchina, e parte subito in direzione dell'aeroporto, dato che mancano solo quaranta minuti e siamo in ritardo.

Alza al massimo il volume della radio, e guarda caso ci ritroviamo ad ascoltare "dusk till down", la stessa che risuonava in questa stessa macchina la sera in cui Adrien mi ha riportata a casa.

Lui sembra aver pensato alla stessa cosa perché ogni tanto mi lancia qualche sguardo, pensando che non me ne stia accorgendo.

Durante gran parte della canzone rimane in silenzio, poi quando arriva un pezzo in particolare comincia a canticchiarla a bassa voce.

"go, give love to your body"

Attira il mio sguardo, questa volta non lo distoglie subito.

"Go, give love to your body"

Mi unisco a lui ed entrambi alziamo il tono di voce, urlando come se fossimo matti.

"But you'll never be alone"

Un sorriso compare sulle sue labbra, cosa che ultimamente succede spesso.

"I'll be with you from dusk till dawn"
" i'll be with you from dusk till dawn"

Distoglie lo sguardo dalla strada per poi puntarlo su di me.

"Baby, i am right here"
"I'll hold you when things go wrong"
"I'll be with you from dusk till dawn"

Le nostre grida riecheggiano per tutto il veicolo.

"I'll be with you from dusk till dawn"

Abbiamo reso queste parole nostre, dalla prima volta in cui l'abbiamo ascoltata.
E in questo momento ce le stiamo dedicando.

"Baby, i am right here".

-

<< Biancaneve? >> mi sento scuotere il braccio
<< Biancaneve svegliati, siamo arrivati in Alaska >> dopo almeno venti secondi passati a capire chi fossi, mi rendo conto di essere in aereo.
<< Biancaneve dobbiamo scendere >> riconosco la voce di Adrien appena sveglio, quella voce roca, ancora impastata dal sonno.

Ho dormito praticamente per tutte le otto ore del viaggio, e probabilmente lui ha fatto lo stesso.

<< siamo atterrati? >> chiedo schiudendo gli occhi
<< stiamo atterrando ora >> risponde sorridendo
<< che ore sono? >> mi strofino gli occhi con le mani e cerco di mettere a fuoco le immagini
<< sono le sei di pomeriggio >> mi stiracchio la schiena, e mi accorgo che stiamo atterrando quando sento l'aereo muoversi.

<< hai dormito tutto il viaggio >> mi deride continuando a guardare la mia espressione spaesata da post-dormita di otto ore.
<< tu no? >> chiedo confusa
<< no, per metà. Il resto del viaggio l'ho passato a godermi il regalo di Anika >> vedo che effettivamente tiene in mano il libro, e dei post-it.
<< hai letto per quattro ore?! >> dico sconvolta
<< quattro ore sono anche poche per me >> dice ridendo.

La hostess ci annuncia che siamo pronti per lo sbarco, quindi dopo aver fatto tutti i vari controlli, usciamo finalmente dall'aeroporto.

<< come ci arriviamo a casa tua? >> chiedo mentre camminiamo lungo una strada innevata.
Cazzo fa un freddo cane, e io che mi lamentavo del freddo di Miami a dicembre.

Mi guarda sorridendo per poi avvicinarsi ad un'auto parcheggiata sul ciglio della strada, e aprire lo sportello.
<< con questa >> ci mette dentro la sua valigia per poi fare lo stesso con la mia.

<< da dove cazzo hai tirato fuori una Maserati di ultima generazione?! >> esclamo girandoci intorno
<< è mia, la uso quando torno qui >> mi apre lo sportello del passeggero e mi fa cenno di entrare.

Lui si accomoda al mio fianco, mettendo in moto e facendomi sentire il rombo del motore.

Mi strofino le mani per riscaldarle, Adrien accende il riscaldamento, si sfila la giacca e me la appoggia sulle spalle.

<< Ehi così morirai congelato >> dico spostando lo sguardo su di lui
<< sono abituato a questa temperatura, tu no. Quindi niente storie e tieniti la giacca >>

Mantiene l'andatura abbastanza lenta, la strada è ghiacciata e potremmo sbandare se dovesse accelerare.

<< dopo essere arrivati cosa facciamo? >> chiedo entusiasta
<< sei curiosa, Biancaneve? >> mi vedo sorridere nonostante stia guardando alla strada
<< si. Sai com'è, non sono mai stata in Alaska >> dico ironicamente
<< ti porterò in un posto magico >> mi prende in giro
<< certo, e quando ci sarà la luna piena io mi trasformerò in sirena. Fai il serio, dove andiamo? >> chiedo
<< andremo a fare la spesa poi torneremo a casa, domani ti porterò in un posto bellissimo. Ma oggi è meglio riposarci >>

𝐼𝑛 𝑜𝑢𝑟 𝑠𝑖𝑙𝑒𝑛𝑐𝑒 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora