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<< ricordi la storia che mi avevi raccontato?quella sulla scultura di Hermes con Dioniso bambino? >> questa voce la riconosco subito, nonostante non la senta da più di un mese.

E mi prende alla sprovvista, perché non credevo che mi avrebbe più rivolto la parola.

<< certo che la ricordo >> non mi volto verso di lui, non riuscirei a tenere il suo sguardo. E lui non accenna ad avvicinarsi, rimane pochi passi dietro di me.

<< dicevi che Era se la prendeva anche con Dioniso perché le ricordava il tradimento >> so già dove vuole arrivare, ci ho pensato anche io.

<< non è comunque una scusante, mio padre non mi ha mai detto niente >> tengo lo sguardo fisso sull'acqua del laghetto, ma lo sento comunque avvicinarsi e mettersi al mio fianco.

<< ha detto che non lo sapeva >> spero che non stia provando a farmi apprezzare mio padre, perché in quel caso è fuori strada. Tra me e lui non ci sarà mai un bel rapporto.

<< sapeva che lui non era mio padre, ma ha preferito non dirmelo e aspettare di scoprire che Sanderson è mio padre >> dal parcheggio della villa si sente una macchina che mette in moto e che subito dopo parte sgommando.
Non mi volto a vedere chi è, con molta probabilità è Belinda.

<< non c'è neanche una possibilità che il vostro rapporto possa migliorare, vero? >> non rispondo. Non c'è nessuna possibilità, e non c'è mai stata.

<< Adrien perché sei qui? >> chiedo appoggiando i gomiti sulla recinzione del laghetto. Sento il suo respiro bloccarsi per una frazione di secondo, per poi riprendere un po' più irregolare di prima.

<< ti avevo detto che avevo bisogno di pensare >> dice lentamente. Il suo sguardo si posa su di me, non posso vederlo perché non lo sto guardando, ma è come se lo sentissi.

<< pensavo che ci avessi pensato, e che avessi deciso di starmi lontano. In tal caso lo capirei >> è vero, lo capirei. Potrebbe anche iniziare ad insultarmi in questo momento, e lo capirei. Non direi niente perché ha ragione.

<< non è stato facile per me realizzare il tutto Maelle. Non è per te, non è colpa tua >> non capisco il filo del suo discorso, ma aspetto che prosegua.

<< è che... conosco il disturbo borderline, mia madre lo aveva, so benissimo cosa comporta, e ne ho paura. Non voglio vederti deperire, cambiare come ha fatto lei. Non voglio vedere di nuovo tutto questo. >> aspetto qualche secondo prima di rispondere, devo riordinare la mia mente.

Sua madre era borderline, e da quel che so non è stata una buona madre. La sua reazione è più che lecita.

<< Adrien se vuoi che ti stia lontana puoi dirmelo, lo farò >> mormoro.
Il mio sguardo non si smuove dall'acqua del laghetto, se dovessi guardarlo so già che non riuscirei a prendere la decisione giusta per lui.

<< no, no non lo voglio. Volevo dire che sono sicuro del fatto che tu supererai questa cosa, sei molto diversa da mia madre. E con molte probabilità hai già fatto progressi enormi al contrario suo >> si affretta a dire, e ora sono ancora più confusa.
<< ho fatto molti progressi, ma non sono guarita. >>
<< lo farai, ne sono sicuro >>.

Tolgo i gomiti dalla recinzione e mi metto dritta, ma tengo comunque lo sguardo altrove.
<< se non vuoi che ti stia lontana, che cosa vuoi? >> è quando la risposta tarda ad arrivare che mi volto nella sua direzione.

I suoi occhi alla luce della luna sembrano ancora più chiari, e i capelli bianchi gli danno un aspetto angelico.

Lentamente, in silenzio, posa le mani sui miei fianchi. Mi attira a lui, incastrando le sue iridi con le mie. I nostri nasi si sfiorano, pochi centimetri ci dividono.

<< che cosa vuoi, Adrien? >> mormoro come se fossi sotto ipnosi, i suoi occhi sono una specie di calamita, non riesco a spostare lo sguardo.
La sua pupilla si dilata, e un piccolo sorriso si insinua sulle sue labbra.
<< te >> sussurra con voce roca
<< voglio te >>.

Con un gesto fulmineo unisce le nostre labbra in un bacio colmo di desiderio.
Tira i miei fianchi, avvicinandomi a lui il più possibile.
Le mie mani vanno automaticamente ai suoi capelli, scompigliandoli leggermente.
Un gemito fuori esce dalle sue labbra quando li tiro leggermente.

Non posso fare a meno di pensare che, al chiaro di luna sia più bello che mai.

<< aspetta... >> dice staccandosi lentamente.

Lo guardo confusa frugare nelle sue tasche, per poi riportare lo sguardo su di me sorridendo.

<< che Natale sarebbe senza il bacio sotto il vischio? >> non ci credo.
Ha rubato del vischio dai centrotavola di mia madre, e vuole mandare avanti una tradizione americana, con me.

Appoggia il vischio sul ramo di un'albero che si trova proprio sopra di noi, e poi riprende ciò che avevamo interrotto.

<< devo ancora darti il mio regalo >> mormora quando ci stacchiamo per riprendere fiato.
<< anch'io, se volete dopo potete venite da me. Devo darlo anche a tuo fratello e ad Anika >> rispondo rimettendogli i capelli in ordine
<< perfetto >> faccio per tornare dentro ma lui mi afferra la mano.

<< aspetta... >> mi tira di nuovo a se.
<< ti si è alzata la gonna >> le sue dita si posano sull'orlo della gonna, e lentamente la tira giù. Quando le sue dita sfiorano la pelle delle mie gambe, un'infinità di brividi si propaga lungo il mio corpo.

<< sei bellissima >> sussurra prima di lasciarmi un leggero bacio a stampo, e poi prendermi per mano, rientrando nella casa infernale.



Ciao a tutti!

Penso che questo sia il mio capitolo preferito, è stato bellissimo scriverlo. Penso di aver sclerato più io mentre lo scrivevo, di Maelle che stava vivendo tutto questo.

Spero che sia piaciuto anche a voi, fatemelo sapere e ditemi le vostre opinioni.

Ci vediamo al prossimo aggiornamento<3

-Asia

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