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Non so perché, ma ho la sensazione che questa cena di Natale non andrà molto bene.
In realtà nessuna cena di Natale è mai andata bene, nella maggior parte mi ritrovavo a fare discorsi con gli amici di mio padre.

Di solito Anika arriva poco più tardi, poiché la mattina la passa da sua nonna per il grande pranzo di Natale, al quale fino a tre anni fa partecipavo anche io, e anche Ryle.

La serata procedeva sempre nella stessa maniera:
Prima l'intrattenimento, ovvero il biliardo per i padri e le chiacchiere per le mamme, invece i figli facevano quello che volevano;
Poi c'erano l'antipasto, il primo, il secondo e infine il dolce;
Come fine serata c'era lo scambio dei regali, in realtà li aprivano solamente gli ospiti perché noi li avremmo aperti più tardi;
E dopo che gli ospiti se n'erano andati noi scartavano i nostri regali.

Spesso avvenivano delle litigate, nelle quali la maggior parte delle volte era presente mio padre, ma non sfociavano mai nella violenza. Erano quel tipo di uomo che abbaia ma non morde.

Spesso giudicavano la gente per il modo di vestire: "guarda x come si è vestita ieri!" oppure "ma hai visto y come è vestita? Sembra uscita da un film horror". Questo è uno dei motivi per cui preferisco parlare con gli amici di mio padre, che spesso mi danno consigli -inutili- sulla mia carriera, invece che parlare con le loro mogli starnazzanti molto simili alle oche.

Sinceramente di come mi vestivo a Natale non mi è mai importato, le loro critiche non me le avrebbero dette in faccia e comunque non mi importa il loro parere. Soprattutto perché hanno cinquant'anni e di moda ne capiscono quanto mia nonna morta e defunta.

Sia chiaro, non le sto giudicando per come si vestono, non mi permetterei di ostacolare la libertà di una donna. Sto solamente dicendo che loro non hanno il diritto di giudicare gli altri, anche perché non mi sembra che siano stiliste, che abbiano studiato moda o che siano influencer per dei brand famosi. Sono solo donne ormai avanti con l'età che non hanno niente da fare se non prendere in giro i giovani.

Oggi, come ogni giorno, mi vesto come mi pare. Non mi curo delle loro opinioni, di ciò che loro credono consono e cosa no.
Io sono semplicemente me stessa, e se a loro non va bene sono cazzi loro.

Mi metto un top bianco e una gonna dello stesso colore. Per il trucco opto per un leggero eye liner con un filo di mascara e una tinta labbra rossa. I capelli li lascio sciolti, non faccio i boccoli come ogni anno ma li lascio lisci.

Teoricamente sono già in ritardo, perciò vorrei sbrigarmi il più possibile.

Una volta pronta esco di casa.

Non so chi ci sia questa sera, so solo che Anika sarà presente, per fortuna perché ogni anno è l'unica con cui parlo che abbia la mia età praticamente.
Fino a qualche anno fa in realtà c'erano anche Dasy e Jonatan, ma poi hanno smesso di venire per non si sa quale motivo.

All'esterno della villa ci sono molte macchine affiancate, ma sono comunque meno rispetto agli scorsi anni.
Per entrare non busso, apro direttamente con le mie chiavi e mi ritrovo subito mia madre di fronte, dalle mani piene di regali deduco che li stesse portando sotto l'albero.

Sento già dall'ingresso la musica natalizia proveniente dalla sala del biliardo, le risate di mio padre e la voce squillante di Anika.

<< oh tesoro sei venuta! Pensavo che ci avessi ripensato >> esclama mia madre vedendomi
<< ciao mamma, ti serve una mano? >> chiedo e nonostante lei neghi col capo prendo tre dei pacchi più grandi che sta tenendo e la seguo.

<< allora, come va con la scuola? >> chiede guardando davanti a sé
<< va bene. Ora sono in vacanza >> mamma apre la porta della sala da biliardo e continua a camminare in direzione dell'albero.
<< sono contenta. Ho saputo anche degli ultimi risultati, tutti voti pieni. Sono davvero fiera di te >> posa i regali e mi sorride mentre faccio lo stesso
<< grazie >> mi volto in direzione degli ospiti e mi accorgo che siamo veramente pochi.

𝐼𝑛 𝑜𝑢𝑟 𝑠𝑖𝑙𝑒𝑛𝑐𝑒 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora