Capitolo 17 - Guarire le ferite anche senza dare punti

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"Simo?"

Sussurrò Manuel, facendogli una carezza tra i capelli. Lui si era svegliato qualche minuto prima, complice un raggio di Sole che entrava dalla finestra -che comunque non aveva niente a che vedere con l'astro che invece gli splendeva accanto- e aveva seriamente valutato di tornare a dormire, ma poi aveva dato un'occhiata all'orario sul cellulare e aveva capito che non ne sarebbe valsa la pena.

Simone, dal canto suo, sembrava invece intenzionato a dormire ancora e rispose con un mugolio infastidito, facendo ridacchiare di tenerezza l'altro ragazzo.

"Me dispiace, ma te devi sveglia', pigrone! Tra poco ti portano la colazione e in più abbiamo un sacco di cose da fare."

Simone sbuffò, tirandosi il lenzuolo fin sopra la testa anche se faceva caldo. Manuel, trattenendo a stento una risata, si infilò con lui lì sotto e si avvicinò al suo viso ancora rilassato dal sonno. Lo fissò per qualche istante come si fissa una cosa bella, semplicemente incantato come se lo vedesse per la prima volta in vita sua.

"Quanto sei bello, Simo'. Bello da togliere il fiato."

Disse a bassa voce, prima di annullare la poca distanza tra loro per posare tanti piccoli baci sulla pelle calda della sua fronte. Ad ogni bacio, Simone si sentiva sempre più in estasi, come in un sogno bellissimo che però era completamente reale.

"Tu sei bello, tanto bello."

Bofonchiò con voce impastata, mentre sorrideva per i bacetti, ancora ad occhi chiusi.

"Ah, te sei svegliato..."

Commentò l'altro, divertito, smettendo solo per un attimo di baciarlo prima di ricominciare, stavolta sulla guancia.

"No, parlo nel sonno."

Replicò Simone con sarcasmo, in effetti più addormentato che sveglio. Manuel fece una risatina sulla sua pelle, tra un bacio e l'altro.

"Ho capito, vediamo che posso fa'..."

Mormorò con una punta di malizia, spostandosi subito dopo sulle sue labbra. Prima vi posò un bacio leggero, come a voler sondare il terreno, e poi le prese tra le proprie, senza fretta, per far svegliare Simone piacevolmente.

Simone era abbastanza sveglio da poter rispondere al bacio, ma non abbastanza da poter coordinare con precisione ciò che faceva e perciò la sua risposta fu lenta e impacciata, almeno in un primo momento, ma a Manuel sembrò comunque il bacio più bello dell'universo.

Fu Simone ad approfondire quel contatto, sfiorando con la propria lingua le labbra di Manuel il quale, piacevolmente sorpreso, si adeguò ben volentieri a quel nuovo ritmo, decisamente meno pigro.

"Mo' non puoi di' che stai ancora dormendo..."

Commentò Manuel, quando si separarono per riprendere fiato. Simone ridacchiò e finalmente aprì gli occhi, che subito abbracciarono quelli di Manuel. Erano ancora molto vicini e le punte dei loro nasi si toccavano.

"Non posso dirlo, no, però mi fai venire voglia di tornare a dormire soltanto per essere svegliato di nuovo così!"

Sollevò una mano per accarezzare una guancia di Manuel, affettuoso, mentre lui rideva per la sua risposta.

"Guarda che non hai bisogno di farti svegliare per farti dare tutti questi baci, eh..."

Per sottolineare il concetto, posò le labbra sulla punta del naso di Simone, che lo arricciò in un'espressione tenerissima agli occhi di Manuel.

"Poi sinceramente avrei preferito lasciarti dormire, ma tra poco ti portano la colazione e ti saresti svegliato lo stesso. Ho pensato che così, magari, era un po' più piacevole..."

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