Capitolo 5

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Mi ci vuole più di un'ora a sistemare questo casino, la rabbia è sfumata lasciando una sensazione di preoccupazione immensa. Zulema finalmente prende coraggio per parlarmi "Sei incazzata e hai ragione" mi dice guardandomi negli occhi "Continuo a deluderti"

"Continui a scegliere il passato invece che il nostro futuro.. non lo riesco più ad accettare" rispondo mentre le fascio la ferita con cura facendo incredibilmente attenzione a non farle male. Vado in bagno e inumidisco una benda, gliela appoggio sulla fronte con delicatezza "Zulema.. "

Mi prende la mano e intreccia le nostre dita "Non voglio ferirti come ha fatto John"

"Tu sei peggio.. di lui non mi importava" ammetto con le lacrime agli occhi, lei mi accarezza appena il viso e glielo lascio fare.

"Sei ancora qui con me?" Mi chiede ed è l'unica domanda che importa, l'unica domanda che può farci capire se lo abbiamo ancora un futuro insieme.

Il problema è che nell'attimo in cui mi pone questa domanda io capisco una profonda verità dolorosa "No" lo pronuncio con estremo dolore e sofferenza "Con questa.. hai veramente superato ogni limite"

Mi alzo e mi pulisco le mani dal suo sangue. Vado in bagno e le butto sotto il getto d'acqua del lavandino per lavarmele.

Ho il suo sangue sotto le unghie e in mezzo alle dita. Come posso avere il suo sangue sulle mani?!
Un tremolio impercettibile alle mani. È paura. Sono i traumi di quelle esperienze. E il pensiero che questa volta è andata bene.. ma finirà la fortuna che gira a nostro favore e io non voglio essere qui quando questo accadrà.

Piango dal nervoso mentre continuo a fregarmele, diventano rosse da tanto le frego. Ci resto un'ora in quel cazzo di bagno, piangendo come un'idiota perché qualcosa dentro di me è rotto.

La vista del suo sangue è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Nonostante non sia ancora in forma, trova la forza di seguirmi in bagno.

Sento il suo profumo, la sento avvicinarsi a me e poi mi sfiora la pelle in un abbraccio stretto "Scusa"

"Non basta" dico sincera mentre continuo a fregarmele con il sapone "Io non ce la faccio" dico sincera e la sua stretta diventa leggermente più forte "Sono stanca. Lo sai che non ne posso più" scuoto la testa e scivolo via dal suo abbraccio "Abbiamo chiuso"

Spalanca lo sguardo e mi segue in camera "Non abbiamo chiuso! Non abbiamo chiuso e non chiuderemo, io non potrò mai chiudere con te" mi prende tra le braccia e appoggia la fronte contro la mia.

"Tu.." sospiro sentendola così vicina ma la spingo via "..non puoi avere tutto. Non puoi" dico seria e rossa di rabbia in viso.

"Perché?" Mi chiede e davvero capisco che non mi ha mai capita.

"Semplicemente non puoi! Io non posso vivere così con la paura di quello che ti può succedere, spiegare a nostra figlia perché non sei mai in casa mentendole.. io odio mentirle! E tu che torni ricoperta di sangue che sia il tuo o quello di qualcun altro.. non posso, non ce la faccio" mi riprende tra le sue braccia, la mia voce si fa immediatamente un sussurro spezzato dal groppo in gola che ho "Zulema io voglio una vita normale. Preoccuparmi di cose normali"

"Ti amo" mi sussurra stringendomi possessivamente per i fianchi.

"Smettila" cerco di allontanarla ma mi blocca tra il suo corpo e il mobile.

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