Capitolo 38

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Apro il frigo e prendo il gelato nel freezer con due cucchiai, Macarena mi guarda "Devo addolcirla il qualche modo!" Le sventolò la confezione davanti agli occhi "Se è uguale a te anche in questo.. mi vorrà mangiare la faccia"

"E non avrebbe neanche tutti i torti" mi risponde Macarena piuttosto divertita

"Fammi gli auguri.. ne avrò bisogno" rispondo uscendo dalla cucina.

"Vai dalla piccola?" Mi chiede Fatima che è sdraiata sul divano.

"Non mi aspetto che tu capisca" rispondo salendo le scale "Ma mi aspetto che rispetti le regole di questa casa, perciò leva le scarpe dal divano e va ad aiutare Macarena con la cena" uso il mio tono imperativo per una volta perché mi rendo conto di aver superato i limiti, tutti in un meno di ventiquattro ore.

Busso piano alla porta "Se sei tu, non entrare" la sento urlare da dentro.

"Allora vorrà dire che mi mangerò tutto questo gelato da sola" le rispondo in po' divertita.

"Puoi tenertelo" mi ringhia e soffoco una risata quando aggiunge "È al cioccolato?"

"Al triplo cioccolato" la informo.

Apre la porta "Due minuti" mi afferra la confezione di mano e un cucchiaio, tutta sua madre.

Si siede sul letto mentre inizia a mangiare "Scusami" mi siedo accanto a lei ma non vuole darmi il gelato "Mi dispiace, ti prometto che non mi dimenticherò più e che non salteremo più i nostri appuntamenti" mi porge la vaschetta.

"Io non ho un padre" mi dice senza tanti problemi "E per molto tempo c'è solo stata la mamma.. ma non fraintendermi le voglio molto bene e ho bisogno di lei" Annuisco piano mentre la sto a sentire "Ma quando sei arrivata tu.. in una foto messa in un album vecchio ho capito di avere un legame con te.. ti ho conosciuta e mi sei piaciuta immediatamente, mi piaceva vedere come rendevi felice la mamma e poi vi siete sposate.. ti ho voluto bene fin dall'inizio perché sei la mia mamma.. ho bisogno di te" Mi commuovo perché non mi ha mai parlato così "Mamma" abbassa lo sguardo "Io ho solo paura che adesso tu mi voglia meno bene" vedo una lacrima solcarle il viso e mi si spezza il cuore.

La abbraccio subito "Questo non potrà mai succedere, Lucia" la stringo forte a me "Tu hai un pezzo del mio cuore e ti giuro che niente cambierà mai questo.. sì ho sbagliato e mi dispiace ma non esiste che per questo io non ti voglia bene" le prendo il viso tra le mani e la guardo negli occhi "Tu sei mia figlia e io sono tua madre.. questo non cambierà mai" le asciugo le guance "Non devi dubitarne, Lucía, perché credimi.. ti ho amata quando eri un affarino minuscolo e non sapevamo nemmeno se eri maschio o femmina.. ho voluto fare parte della tua vita fin dal principio e so che non ci sono sempre stata ma ora ci sono" appoggio la fronte contro la sua come faccio sempre con sua madre quando le dico che la amo "Mi dispiace averti ferita, tesoro"

Annuisce piano comprensiva "Resti un po' con me?" Mi chiede con un filo di voce.

"Vieni qui" appoggio la schiena contro la parete e lei si accoccola accanto a me, la avvolgo con il mio braccio stringendola a me.

Non so quanto tempo siamo restate così, senza dire nulla, semplicemente mangiando il gelato nel nostro silenzio, un silenzio che ho anche con Maca. Il nostro silenzio. Dove si dice tutto senza dire nulla.

La porta si apre appena e Maca fa capolino "Ehi" ci sorride "Tutto a posto?"

"Vieni qui?" Le chiede Lucia battendo il suo fianco vuoto.

Mi guarda innamorata persa e si mette dall'altra parte, mi stampa un bacio veloce sulle labbra e poi accarezza la testa della bimba "Fatima è uscita.. ha detto che si incontra con un'amica e che torna dopo cena"

"Sai cosa vuol dire tesoro?" Le chiede Zulema. Lucía alza la testa dal suo petto e la guarda "Che possiamo restare qui anche tutta la sera"

"Ci guardiamo un film?" Ci propone prendendo il telecomando.

"Vai, scegli tu" la incoraggio mentre si alza per guardare l'ampia collezione di DVD sullo scaffale. Ne approfitto per guardare Zulema e lei è incantata a vedere mia figlia, le bacio la guancia "Grazie"

Si volta e mi bacia sulle labbra accarezzandomi il viso dolcemente, lo approfondisce appena intrecciando la lingua con la mia "Buongiorno amore"

Rido sulle sue labbra "Un po' tardi non pensi?"

"Meglio tardi che mai" mi risponde lasciandomi un bacio a stampo, Lucia torna con il DVD e me lo passa. Lo inserisco nel lettore e parte.

"Posso avere anche io del gelato o non me lo sono meritata?" Loro si guardano per decidere e poi Zulema mi passa il suo cucchiaio.

"Solo per questa volta" precisa Zulema e Lucia si mette a ridere.

Il film ci tiene impegnate per due ore, Lucia si addormenta appoggiata a Zulema e io perdo l'interesse per il film perché averla accanto mentre accarezza mia figlia è una visione molto più bella.
La osservo, bella da togliere il fiato, non riesco a capacitarmi di come madre natura sia stata generosa con lei.

Si accorge del mio sguardo insistente e sul suo viso si disegna un sorriso "Che c'è, Bionda, non ti piace la storia?"

"Mi piace molto di più questa.. di storia" lei finalmente sposta lo sguardo su di me.

"Ho fatto un casino, mi dispiace" mi conferma in un sussurro.

"Non importa, sei riuscita a rimediare" le accarezzo il viso "Posso sapere cosa vi siete dette?"

Scuote la testa "È una cosa fra di noi" abbassa lo sguardo e l'accarezza con una dolcezza unica "Ma ti sarebbe piaciuto assistere"

"Zulema ho bisogno che tu mi prometta una cosa" le chiedo piuttosto seria, lei se ne accorge perché alza lo sguardo su di me "Per favore.. fai in modo che l'arrivo di Fatima sia una gioia per noi e non la causa della nostra distruzione" corruga la fronte confusa "Promettimi che saprai trovare la quadra"

Sorride comprensiva "Te lo prometto, Bionda. Andrà tutto bene"

So per certo che me lo promise sinceramente, e in quel momento le credetti, ma con il senno di poi dovevo dare retta a quella parte di me che diceva di mettere al sicuro la mia famiglia.

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