Capitolo 9

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ZULEMA

Entro nella mia sala controllo della mia società spalancando le porte "Ho bisogno di un nuovo profilo, è personale" annuncio guardando Benji e Pen "Voi siete amici di Macarena.. lo rispetto ma non dovrà essere divulgato. È lavoro, non un passatempo"

"Di che si tratta?" Chiede Pen.

"Il Conte Armand.. voglio sapere tutto" ordino guardando il grande schermo affisso alla parete, subito la sua foto compare in formato gigante.

Saray entra in sala e lo vede "Ti prego dimmi che non stai facendo quello che penso"

"Hai una scelta.. stai con me e indaghi o non stai con me ed esci" le dico continuando a guardare la foto, mi volto nella sua direzione "Che cosa decidi?"

"Lo sai che sono con te, Hermanita" mi affianca e so che non lascerà mai il mio fianco.

Stringo forte le mani sulla balaustra e guardo la sua faccia da cazzo sul grande schermo "Apriamo ufficiosamente un caso su Armand Alexander Pierce terzo.. e vediamo chi è questo figlio di puttana"

MACARENA

Rientro a casa e come prima cosa mi libero della borsa e dei tacchi a spillo, non sono più abituata a portarli e avevo dimenticato che tortura fossero.

Ciò che sto facendo sicuramente mi si ritorcerà contro come un boomerang, me lo sento.

Ma non ho alcuna scelta.
Devo farlo.
Ironico pensare che il motivo per il quale lo sto facendo è lo stesso motivo che me lo rende tremendamente difficile mettendomi costantemente i bastoni tra le ruote.

Appena appoggio i piedi nudi sul parquet, sento di essere a casa e per un momento mi sento al sicuro, alleggerita da una situazione che sicuramente mi sfuggirà di mano.

"Mamma" sento la mia bambina raggiungermi bella e felice di vedermi, basta lei per farmi dimenticare ogni cosa.

Le lascio un bacio sui capelli mentre la stringo a me in un tenero abbraccio "Ciao tesoro, hai finito i compiti?"

Per prima cosa vado in cucina per un bicchiere d'acqua "Sì, dopodomani ho una verifica" mi informa seguendomi, resta sulla porta ad osservarmi, si appoggia allo stipite mentre sento il suo sguardo su di me.

"Sei preparata?" Le chiedo afferrando un bicchiere dalla credenza.

"No ma lo sarò entro dopodomani.. mamma che cosa fai durante il giorno?" Mi chiede mentre verso l'acqua e poi la ripongo in frigo.

"Che cosa intendi?" Le chiedo sorseggiando, la guardo tranquilla perché ancora non ho colto il pericolo nella sua domanda.

Incrocia le braccia al petto "Esci, stai fuori tante ore e sei sempre tirata a lucido.. ti vedi con una persona" conclude infine come se fosse un'ovvietà. Merda.

"Non è importante" rispondo prima di finire tutta l'acqua nel bicchiere e subito distolgo lo sguardo da lei.

"Lo è invece" insiste ma non sa che è una pessima scelta.

"Non la conoscerai, Lucía.. per questo non è importante" il mio tono si incrina leggermente, non mi piace parlarne specialmente con mia figlia. Speravo di non portarmi il lavoro a casa e invece.. è bastata un'adolescente con uno sguardo attento a farmi ricredere.

"Come fai ad esserne sicura?" Mi chiede, poso il bicchiere nel lavandino e lo lavo.

Ne approfitto per darle la schiena "Perché lo so e basta" commento a bassa voce, appoggio le mani sul ripiano. Mi sento tremendamente in difetto, inoltre sono abbastanza irritata dal fatto che continuo a mentirle, cosa che odio fare ma spesso è necessario.

"Mamma!" Mi richiama alzando il tono di un'ottava.

"Che c'è?" Chiedo sbottando. La guardo e capisco bene quale sia il punto. Ritorno calma "Senti.. lo so okay? Ti manca Zulema. E manca anche a me, a volte" aggiungo questa precisazione, mi asciugo le mani e le vado di fronte "Ma adesso le cose stanno così.. bisogna solo imparare ad accettarle" alzo leggermente le spalle, sperando che queste spiegazioni del cazzo possano bastare.

"Sembra di essere tornati a quando stavi con John" pensa a voce alta abbassando lo sguardo.

"Sembra anche a me" mi sfugge come commento.

Ripunta lo sguardo nel mio "Perché lo fai? Puoi scegliere"

"È complicato" faccio per uscire ma lei mi sbarra la strada.

Motivata a discutere sull'argomento "Non lo è, è semplice.." suonano alla porta e alzo un sopracciglio per he non aspettavo nessuno "..è lei. Mi porta a fare un giro, glielo ho chiesto io" mi spiega "Se pensi di riuscire a non litigare resta altrimenti non farti nemmeno vedere" mi risponde acida andando verso la porta.

"Lucía, non parlarmi così" le punto il dito contro alzando la voce in un tono severo e irremovibile.

Mia figlia mi guarda per un secondo "Vai o resti?" Mi chiede.

"Resto" rispondo restando comunque indietro.

Lucia apre la porta e Zulema in tutta la sua bellezza ci guarda "Ciao mamma" si abbracciano e io sorrido appena.

"Tesoro, sei pronta?" Le chiede in un sorriso amorevole, Lucia annuisce e Zulema alza lo sguardo su di me "Ciao Macarena"

"Ciao Zulema" la saluto normalmente. Lei guarda me e mia figlia, le ci vogliono un paio di istanti per capire che c'è qualcosa che non va.

"Te la riporto prima delle undici, domani ha scuola e non deve andare a dormire tardi" mi dice con un tono più alto, Lucia sbuffa e poi sale in macchina. Zulema resta sulla porta a guardarmi "Vuoi dirmi che è successo?"

"Abbiamo discusso.. niente di grave" alzo le spalle senza scendere nel dettaglio.

"Vuoi che ci parli io?" Mi chiede preoccupata.

"Non le piace la nostra situazione.. non lo so, magari con te va meglio che con me" abbasso lo sguardo "Ironico, sono diventata la cattiva della storia" rido appena "Immagino che me lo merito"

"Va bene, ho capito.. mamma Zule risolve il problema" dice e mi strappa un sorriso, la guardo negli occhi e mi ci perdo dentro "Ora va meglio" mi sorride a sua volta e mi lascia senza respiro quando aggiunge "Lo sai che sei più bella quando sorridi"

"Andiamo o no??" La chiama nostra figlia sporgendo la testa fuori dal finestrino, momento perfetto per rovinare la magia che si stava creando. Ogni tanto Lucia la azzecca senza nemmeno volerlo.

Mi riprendo subito "Divertitevi" è tutto ciò che dico mentre le saluto chiudendo la porta.

Resto da sola in questa casa immensa che avevamo comprato per viverci insieme, paradossale no? Fai dei piani e poi la vita te li sconvolge.

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