CAPITOLO XIV.

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- Più veloce- Chifuyu spronò nuovamente il suo cavallo, che iniziò a galoppare più velocemente.

Lanciò uno sguardo al suo fianco: Peke J lo stava seguendo senza problemi, per cui spronò di nuovo il cavallo.

Doveva fare in fretta: aveva usato la scusa di voler controllare se ci fossero altri banditi in zona, e aveva chiesto a Takemichi di coprirlo in caso ci avesse messo più del previsto.

Non era riuscito a non andare: non solo la luna piena indeboliva i vampiri, ma adesso c'era anche in giro un cacciatore.

Doveva avvisare Baji.

Anche se gli aveva detto di stargli lontano, non intendeva ascoltarlo: vampiro o no, quel ragazzo aveva qualcosa di speciale.

Chifuyu si sentiva bene a stare con lui, nonostante lo conoscesse da poco, e non voleva rendere futili quei sentimenti.

Fece un sospiro di sollievo quando vide la torre: come la volta precedente, lasciò il cavallo lì davanti e si avvicinò alla porta con Peke J.

Bussò un paio di volte.

- Baji-san, sono io: so che mi senti. Apri la porta, per favore-.

Non ottenne alcuna risposta e bussò nuovamente.

- Senti, so che mi hai detto di stare lontano ma... Non voglio farlo. Non mi importa se sei un vampiro. Sono preoccupato per te: c'è un cacciatore in giro. E so che la luna piena indebolisce i vampiri. Per favore, apri la porta-.

Di nuovo, nessuna risposta.

- Peke J, è in casa?- chiese Chifuyu.

La pantera si avvicinò alla porta, segno che c'era.

Un altro pensiero attraversó la mente di Chifuyu: forse stava troppo male.

Serrò le labbra: non si sarebbe arreso.

- Baji-san, se entro dieci secondi non mi apri butto giù la porta- dichiarò.

Contó fino a dieci, poi si allontanò leggermente dalla porta e le tirò un calcio.

Era abituato a quel genere di situazioni, suo padre l'aveva allenato anche per quelle emergenze, per cui riuscì a romperla senza problemi.

- Peke J, rimani di guardia- ordinò, mentre entrava nella torre.

Si guardò intorno: la stanza era piccola, circolare, con delle scale che conducevano in alto.

Vi si avvicinò: erano piuttosto malmesse, ma Baji non era lì, quindi doveva essere per forza di sopra.

Appoggiò un piede sulla scala: cigolò leggermente, ma reggeva.

Chifuyu fece un respiro profondo ed iniziò a salire: quelle scale erano molto più pericolose di un gruppo di banditi armati, ma il ragazzo non demorse.

Sapeva che Baji era lì e non intendeva lasciarlo solo.

Arrivato all'ultimo piano, si trovò davanti ad una porta.

Dato che non c'era nient'altro, la aprì.

La stanza in cui si trovava era circolare, poco più grande dell'altra; una finestra aperta illuminava leggermente la parte centrale della stanza, completamente vuota.

C'era solo un materasso in un angolo, dove vi era sdraiato un ragazzo.

Chifuyu si avvicinò: aveva la pelle più pallida del solito e gli occhi chiusi.

Non respirava, ma essendo un vampiro era normale... Giusto?

- Ti avevo detto di starmi lontano... Sei veramente testardo- Keisuke aprì gli occhi e Chifuyu non poté fare a meno di sorridere.

KOKONUI-MIO PRINCIPEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora