CAPITOLO XXX.

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Hajime chiuse la porta della sua stanza e si voltò verso quella di fronte a lui.

Aveva sentito il principe rientrare non molto prima; la mattina aveva quasi pensato di andare con lui al ruscello ma... Probabilmente non lo voleva, e non poteva biasimarlo.

Ma doveva parlare con lui.

Si avvicinò alla porta di Seishu e fece per bussare, ma venne interrotto da una voce.

- Non rendere tutto più difficile-.

Si voltò, trovandosi di fronte Takashi.

- Io...-.

- Tu devi essere lì prima della principessa, quindi dovresti iniziare ad andare-.

Hajime serrò le labbra ed annuì, dopodiché lo superò e si allontanò, diretto verso la sala del matrimonio.

Per la prima volta da quando era nato, non aveva voglia di fare qualcosa che doveva fare.

Non aveva mai avuto problemi a sacrificarsi in quel modo, sapeva che era quello il suo compito.

Ma per una volta... Non lo voleva fare, sentiva che era sbagliato. Però non poteva tirarsi indietro.

Entrò nella sala: lo avevano avvisato che sarebbero stati lì in pochi, però quella stanza enorme gli sembrava davvero vuota.

Anzi, più che la stanza vuota... Era lui a sentirsi solo.

Non aveva mai dato peso ai sentimenti o a ciò che desiderava, non aveva mai fatto caso a ciò che sentiva.

Ma da quando era lì, da quando aveva conosciuto Seishu, non riusciva più a tenere lontana la parte della sua mente collegata al suo cuore; quella che gli faceva avvertire la potenza dei suoi sentimenti.

Per la prima volta, si era sentito bene con qualcuno, aveva potuto sorridere davvero e parlare tranquillamente.

E ora, per la prima volta, rischiava di perdere una persona a cui teneva più che a sé stesso.

Per la prima volta, si sentiva solo.

Era quello l'amore?

- Hakkai... Come hai capito di amarlo?- mormorò Seishu, mentre finiva di vestirsi.

- Sicuro di volerne parlare ora?-.

Il principe annuí.

- Con lui... Ero me stesso senza problemi. Non mi ha mai giudicato, mi ha fatto sentire bene e apprezzato, nonostante io fossi il primo a non sentirmi importante. Non è qualcosa di universale, devi sentirlo dentro di te; e io sentivo che non avrei più voluto vivere senza di lui-.

Seishu fece un piccolo sorriso.

- Avevo ragione: l'amore esiste- affermò, prima di voltarsi e dirigersi fuori dalla sua stanza, dove li aspettava Mitsuya.

Solo, non esisteva per lui.

- Andiamo- affermò, iniziando a camminare lungo il corridoio.

Hakkai e Takashi lo seguirono.

Il drago, per qualche motivo, si sentiva inquieto: quel posto era troppo silenzioso, c'era qualcosa che non andava.

Ma dato che non sapeva cosa fosse, decise di concentrarsi prima sul rimanere vicino a Seishu: sapeva bene che la sua aria apatica era solo un'apparenza per mostrare che non si era ancora ripreso.

Per non crollare, doveva fingere che i suoi sentimenti non esistessero.

Arrivò davanti alla porta della sala quasi in contemporanea a sua sorella; non indossava l'abito da sposa, ma era comunque splendida.

KOKONUI-MIO PRINCIPEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora