CAPITOLO XXIII.

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- Penso che questa stoffa sia la migliore- affermò Yuzuha.

- Anche secondo me: si intona all'abito che avrà la principessa- concordó Emma.

Le due ragazze, come era stato ordinato loro, si stavano occupando dei preparativi del matrimonio, che ormai erano quasi ultimati.

Anche se avrebbero preferito non avere quel compito: sapevano bene che quel matrimonio avrebbe reso infelici molte persone, ma sapevano anche di non poter essere loro a decidere.

Non avevano idea di cosa volessero fare Seishu ed Hajime della loro relazione, né come avrebbe reagito Akane se l'avesse scoperto.

Però, avevano deciso che non si sarebbero messe troppo in mezzo: avrebbero aiutato i due giovani a vivere la loro storia d'amore nei momenti in cui era necessario, mentre per il resto avrebbero finto di non saperne nulla.

Anche perché, in quel momento avevano un altro grave problema di cui occuparsi.

Yuzuha lanciò un'occhiata ad Emma, che però non ricambiò, segno che non potevano parlare tranquillamente.

Anzi, si stava avvicinando qualcuno... Qualcuno con cui non avrebbe fatto loro piacere parlare.

- Yuzuha-.

La ragazza cercò di non fare vedere che il suo corpo si era irrigidito nel sentire quella voce; con più tranquillità possibile, si voltò verso l'ingresso della sala.

- Buongiorno, signor Shiba. Ha bisogno di qualcosa?- chiese.

Taiju si avvicinò alle due ragazze.

- Si: di nuove armi. Ho trovato un rifugio di lupi nel bosco, ma le armi che ho io non mi basteranno per abbatterli- dichiarò.

Emma finse di non essere toccata dalla cosa, ma ciò che si chiese fosse se avesse trovato il nascondiglio di suo fratello.

Però in quel caso avrebbe trovato il modo di farglielo sapere, per cui era tranquilla: probabilmente si trattava di altri lupi o, ancora più probabile, di un depistaggio effettuato dalla Toman.

Sentì lo sguardo di Taiju su di sé, ma lo ignorò: era certo che Kisaki non gli avesse detto che era un lupo mannaro.

Non sapeva cosa, ma voleva qualcosa da lei, per cui per il momento non l'avrebbe fatta uccidere.

O almeno, così sperava.

- Non sono autorizzata a distribuire armi: deve parlare con la principessa e con il capo delle guardie. Posso indicarti dove sono- dichiarò Yuzuha.

- Ho già parlato con la principessa, e mi ha autorizzato a prendere delle armi- affermò il ragazzo.

- Mi fa piacere che si sia portato avanti. Ma come ho detto, io non sono autorizzata a dargliele: deve parlare con il capo delle guardie. Dovrebbe trovarlo in giardino per l'addestramento- ripeté la ragazza.

Taiju squadrò entrambe per un attimo.

- Come al solito, segui gli ordini di chi ti è più comodo per sopravvivere- commentò, prima di voltarsi ed andarsene.

- Stai bene?- chiese Emma, non appena il ragazzo fu uscito dalla stanza.

- Ho lasciato andare quella vita molto tempo fa- sospirò Yuzuha, voltandosi verso l'amica - tu come stai?-.

- Tutto bene... Non penso abbia capito- mormorò lei.

Yuzuha annuí.

- Dobbiamo comunque stare attente; Taiju potrebbe essere una minaccia più forte di quanto pensiamo- affermò.

KOKONUI-MIO PRINCIPEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora