Dopo che è passata qualche ora ho finalmente dormito dopo che Tom mi ha dato il via libera mi sono addormentata in pochissimo tempo.
dopo qualche ora abbondante mi sveglio, dove però accanto a me non c'è Tom come quando mi sono addormentata. Scendo al piano di sotto seguita da Tessa "ciao" scendo al piano di sotto "buongiorno" mi sorride Tom "hai riposato?" "Si" mi siedo accanto a lui "di che parlavate?" "Del fatto che Tom ti ha chiamata «Tesoro»" ridacchia Paddy "oh... non me lo ricordavo, bhe tra amici-" "Ines..." mi guarda "ok.. al mio tre?" "Al tuo tre" "uno.. due.. tre" "stiamo insieme!" Urliamo all'unisono "davvero? E la regola?" "Hey! Io ho ventisei anni" si indica "per questo quello più ad adatto ad Ines sono Io" si indica Harry con uno sguardo malizioso "Harry.. tu toccala e io ti stacco le mani a morsi" lo "minaccia" Tom "ma avete otto anni di differenza, siete sicuri?" Chiede Nic "certo" annuisce Tom "davvero? Perché quando avrai trent'anni lei ne avrà ventidue, non hai detto che volevi un bambino a trent'anni?" Continua Dom "noi.. noi siamo sicuri, ci frequentiamo da poco, non c'è bisogno di parlare di bambini ora" alzo le spalle prendendogli la mano "infatti" annuisce Tom "allora.. avete la benedizione di tutta la famiglia" sorride Nic "grazie, per noi è importante" stringo la mano di Tom "ora cambiando discorso" batte le mani Dom "io e Tom abbiamo fatto delle ricerche, chiamano quei tuoi amici alla festa di ieri, ci hanno detto che quel ragazzo era un amico di un loro amico, e chiamando quel amico abbiamo scoperto chi è, abbiamo sporto denuncia" "va bene, grazie" "i tuoi genitori sanno della tua commozione celebrale?" "No.." scuoto la testa "cosa?! Ma devono saperlo!" Esclama Dom "lo so, solo che non voglio far preoccupare mia mamma, mi farebbe tornare in Venezuela" "ma lei deve saperlo.." mi guarda Nic "e va bene, chiamerò mia madre, anche se mi dirà: «te lo avevo detto di non fare risse»" imito la sua voce alzando gli occhi al cielo facendo ridere tutti.
Io e Tom siamo a casa sua, e alla sistemiamo un pochettino, ho voluto aiutarlo nonostante le sue lamentele dicendomi che ho una commozione celebrale. Vado in giardino e accendo una sigaretta "hey mamma" la chiamo "ciao tesoro, tutto bene?" "Tutto alla grande, ma devo dirti una cosa.." "cioè?" "Ma prima che te la dico, non preoccuparti, ho una famiglia amorevole che mi accudisce, quindi non c'è motivo di rispedirmi in Venezuela" "mi fai preoccupare, cosa è successo?" Chiede "bhe.. ieri sono andata ad una festa, senza Tom, e un ragazzo ha iniziato ad infastidirmi, così accidentalmente gli ho rotto il naso, e accidentalmente mi sono procurata una commozione celebrale" abbasso di più la voce "commozione celebrale?!" Urla "si, ma sta tranquilla, Tom mi ha portata in ospedale, mi ha accudita, e hanno sporto denuncia" "ti avevo detto di non fare risse!" "Ma lui mi stava infastidendo, e non sapevo che fare" "Dio mio, come posso ora non rispedirti in Venezuela" sospira "no! No mamma! Sto facendo la miglior esperienza di tutta la mia vita! Non ritornerò in Venezuela per una cosa così futile!" "Futile?! Hai una commozione celebrale!" "Se vuoi viene tu qui!" Esclamo "ma devo lavorare" "e allora fidati di me" "sei l'unica di cui mi fido al momento, Tom mi affianca e mi chiede è al telefono, ridondò che è mia mamma "fammici parlare" "ma nnon n capisce l'inglese" "traduci" "ok.. mamma Tom vuole parlare con te" "va bene.." metto il viva voce "salve, mi scusi se la disturbo, ma volevo dirle che non si deve preoccupare, anche se so che non è facile, ma le posso assicurare che Ines è in buone mani, mi prenderò io cura di lei" traduco a mia mamma e lei sospira "va bene... ma stalle vicino tutto il tempo perfavore, grazie Tom, sei un ragazzo d'oro" risponde mia mamma, traduco a Tom esaltata e lui sorride "di niente, ci tengo a sua figlia e voglio starle vicino" traduco a mia madre e lei sospirar di nuovo "mi ricordo quando io e Rafael eravamo così, era-" "mamma noi dobbiamo andare, ciao ti adoro!" Attacco al telefono "davvero? Io dico a tua mamma che mi occuperò di te e tu inizi a fumare?" Guarda la mia sigaretta "mia mamma che ogni tanto fumo" stringo le braccia attorno al suo collo "grazie per aver convinto mia madre" "di nulla, ma tu non fare più cazzate! Mi hai fatto prendere un colpo quando ho visto l'occhio nero, fammi vedere come è messo" toglie la benda che ho su l'occhio e fa in espressione addolorata "è messo piuttosto male" rimette la benda "ma d'ora in poi di chiamerò capitan uncino" mi fa ridere a crepapelle "grazie eh" gli do un leggero pugno sul braccio "davvero gli hai rotto al naso a quello?" Esclama divertito "si" "però.. gli adolescenti mi spaventano" "non devono spaventarti gli adolescenti, c'è ne sono alcuni che si fanno fare di tutto, spaventati di me piuttosto" lo bacio prima di mettere la sigaretta nel posa cenere e entrare di nuovo in casa.
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Un'amore casuale
Fanfiction/scusate i miei problemi di ortografia/ Ines Ortega, viene dal Venezuela, ha studiato duramente e con tanto impegno le lingue, e ora è pronta per andare a Londra! Dove la sua famiglia ospitante la accoglierà tra le loro premurose braccia, ebbene sì...