È il giorno dell'aborto. Lei è devastata. Non ha chiuso occhio tutta la notte. Non mangia da molto. E si sta trascurando. Anche io non me la sto passando bene, ma soffoco le mie sofferenze per pensare alle sue. Sua madre e Rafael sono venuti qui, per supportarla in questi giorni di caos.
Siamo seduti in sala d'attesa e lei continua a accarezzarsi la pancia malinconica.
"Ines! Ines!" La chiama la madre entrando nella clinica, lei si alza e corre verso di lei. Subito si abbracciano confortandosi a vicenda. "Oh tesoro.. non sai quanto mi dispiace.." "non diventerò più mamma.." "lo so amore.. Lo so..".
"I signori Holland?" Ci chiamo "qui" ci avviciniamo "salve, nome?" "Ines Ortega.." sussurra stringendomi la mano "quanti anni hai Ines?" "Diciotto" "va bene.. seguimi.." "non posso entrare con lei?" Chiedo facendomi avanti "no, mi dispiace" "ok.. grazie, può darci un minuto?" "Certo" ci allontaniamo. "Non me la sento.." "lo so amore mio" Poggio la mia fronte sulla sua "dobbiamo piccola.. ora non posso entrare, ma pensa che io sono qui fuori.. che sono con te.. ok? Non ti lascio sola" "ti amo.." sussurra con voce spezzata "anche io amore.. Anche io.." entra in sala operatoria e rimango ad aspettarla nella sala d'attesa con Rafael e sua madre. "Ma quanto ci mettono.." mi corpo il viso con le mani disperato "t-tranquillo.. lei sta bien.." cerca di parlare inglese con me "sto perdendo mio figlio" le lacrime cominciano a uscire e me le asciugo immediatamente "Thomas!" Vedo la mia famiglia venire verso di me, "finalmente!" Mi fiondo fra le braccia di mio padre e anche io, come Ines, inizio a piangere sulla sua spalla. "Va tutto bene figliolo" "papà.. ho perso mio figlio" "va bene così". Aspettiamo più di tre ore, poi l'infermiera ci chiama. "Lei è ancora sotto l'effetto dell'anestesia" entriamo nella sEnza dove la tenevano. "Amore hey!" Mi avvicino "ciao.." "stai bene?" "Si.." annuisce "c'è solo una cosa che mi da fastidio.." "cosa?" "Non sento.. più nulla dentro di me.. come mai?" Serro la mascella per non iniziare a piangere "non lo so amore... sarà solo una sensazione.. lui è qui.." le metto una mano sulla pancia, non me la sento di dirle cosa è successo, quando l'effetto dell'anestesia finirà, realizzerà da sola.
Dopo qualche ora andiamo a casa e lei dorme sul divano mentre io preparo la cena. Non posso crederci... ero così felice di diventare padre... non capisco perché.. perché proprio noi? Non posso sopportare questo dolore atroce.. ma devo pensare a lei. Mi avvicino a lei, guardo attentamente il suo viso angelico, le sue labbra carnose, pelle leggermente più scura per via delle sue origini, il naso alla francese che tanto amo. I suoi occhi si aprono lentamente, e subito mi puntano. "Hey.." sussurra "l'ho.. l'ho fatto.. vero?" "Si.." annuisco, mi avvicino a lei e la abbraccio. "Voglio.. voglio riprovarci.. io voglio un bambino" "Ines.." "no Thomas.. io ero pronta a diventare madre.." "lo so amore ma.. parliamoci chiaro, il bambino non era programmato, ricordi cosa mi hai detto prima che il test fosse risultato positivo? Che non era la cosa migliore per noi in questo momento.. aspettiamo.. finisci gli studi, laureati, trova un lavoro, e poi ne riparleremo" "dimmi che stai scherzando" "Tesoro-" provo a prenderle la guancia "non toccarmi!" Corre di sopra in camera.
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Un'amore casuale
Fanfic/scusate i miei problemi di ortografia/ Ines Ortega, viene dal Venezuela, ha studiato duramente e con tanto impegno le lingue, e ora è pronta per andare a Londra! Dove la sua famiglia ospitante la accoglierà tra le loro premurose braccia, ebbene sì...