• attacchi di panico •

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Siamo tutti sui divani a parlare un po' dopo aver pranzato. "L'arrosto era molto buono, complimenti Sam" "grazie mille Signore" Rafael tenta di parlare Inglese a volte ci riesce altre volte ho paura che insulti qualcuno anche non volendo. Da quando papà è stato qui ho tic sempre e sono anche molto violenti. Tom mi tiene fermi i polsi per evitare di darmi involontariamente un pugno sulla pancia e quindi da far male al bambino. Batto di nuovo la gamba per terra così Tom mette la sua sulla mia per evitarlo. "Vuoi una patatina?" Indica con lo sguardo la ciotola piena di patatine fritte "no, voglio solo che i tic finiscano perché non ne posso più-" butto violentemente la testa in indietro "sei troppo agitata.. va tutto bene ora tesoro.." sussurra "Tom.." respiro affannosamente "Tom fammi alzare ora!" Mi lascia andare e io corro subito fuori in giardino. Mi appoggio al muro per via delle gambe che tremano. Sento un peso sul petto così poso la mano su di esso. Non riesco a respirare, vedo tutti girare, le mie gambe cedono all'istante, facendomi battere la testa per terra, non so cosa mi stia succedendo, ma non riesco a urlare aiuto. "Ines! Ines alzati!" Riconosco subito la voce che sembra così allarmata, Thomas è venuto a soccorrermi. "Non.. so... cosa- mi stia.. succedendo.." riesco a dire. Subito sembro tranquillizzarsi. Nel mentre tutto erano arrivati attorno a noi, si accerchiarono attorno a me facendomi respirare sempre più affannosamente. "Allontanatevi tutti!" Sbratta contro di loro "amore mio.. ti chiedo di respirare lentamente.." "non.. ci riesco.." "si ci riesci" mi prende la mano "respiriamo insieme.. dentro... e fuori... aspira.. espira.." respiro di nuovo normalmente, così alzo la schiena da terra e guardo Thomas negli occhi "cosa mi è successo?" "Hai avuto un'attacco di panico.." "ma non mi è mai capitato prima.. perché proprio ora" "non lo so, forse perché eri troppo agitata, ma quello che so per certezza è che non fa bene al bambino" "allora vatti a lamentare con quello stronzo di mio padre" mi aiuta ad alzarmi da terra "stai bene tesoro?" Si avian mia madre "si.. devo solo stendermi un po'.. sono stanca.." "vieni" mamma e Thomas mi aiutano a salire al piano di sopra e a farmi stendere sul mio letto. Lei va da Rafael il ragazzo rimane a farmi compagnia. "Che Natale assurdo eh" scuoto la testa "a me va bene... basta che tu sia qui con me.." "ma guarda come ti ha ridotto.." gli tocco le bende "non preoccuparti per me" "sei il padre del mio bambino, è ovvio che mi preoccupi per te.." "davvero, sto bene" "sai potevi reagire.." "ti saresti spaventata ancora di più, ho preferito aspettare che mi aiutassero.. e fortunatamente mi ha aiutato proprio la mia donna" mi sorride "allo era la metti così.. sono la tua donna" "e perché? Io non sono il tuo uomo?" "Si lo sei" lo bacio "io non volevo che tu ti spaventassi.. mi dispiace" sussurra lui "non scusarti, non è colpa tua".

Un'amore casualeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora