• mattina •

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Questa mattina mi sono svegliata dolorante, con una vescica che stava esplodendo, la nausea alle otto del mattino e la sensazione di svenire. Sbuffo capendo che sarà una brutta giornata. Passo il braccio su tutto il materasso, testandolo, per poi capire che il mio ragazzo non era accanto a me. Apro gli occhi e in effetti lui non c'era. Mi alzo dal letto per dirigermi in bagno. Dopo aver fatto i miei bisogni, e dopo essermi spaventata guardandomi allo specchio vado in cucina per mettere sotto i denti qualche fetta biscottata. Quando scendo Tom stava leggendo il giornale al tavolo. "Buongiorno amore" gli bacio la guancia "buongiorno tesoro mio, già sveglia?" "Si, non mi sento bene" verso un po' di caffè nella tazza "come mai?" "Non lo so, forse perché sono incinta?" Rispondo con ironia "che ti senti?" Ridacchia per la mia battuta "se non mi svegliavo facevo pipì nel letto, ho una nausea pazzesca, e mi sento svenire" "vieni qui, siediti" sposta la sedia, mi siedo mentre sorseggio la mia piccola dose di caffè "ha chiamato tua madre, voleva sapere di te" "E tu l'hai capita mentre parlava spagnolo?" "No, non tutto, ma ho capito il concetto" "è molto carino da parate tua voler imparare lo spagnolo per impressionare Rafael e mia madre" "è il minimo" sorride con le guance rosse "davvero? Ancora arrossisci quando ti faccio un compimento?" "Lo farò anche quando avremo dei nipoti e saremo a casa da soli a coccolarci" sussurra. Mi concentro sul suo viso, i suoi occhi, quei maledetti occhi, che mi hanno fatto perdere il primo giorno in cui li ho incrociati, quel naso che si sarà rotto un milione di volte, le sue labbra così sottili ma così passionali allo stesso tempo, e.. e quelle bende. Subito si accorge del mio sguardo che si incupisce e mi sorride dolcemente. "Non mi fanno male" "non dire stronzate, sei un bravissimo attore, ma ti conosco fin troppo bene, e so che mi stai mentendo" "sono serio, non mi fanno male, non è colpa tua, in fondo ha ragione, era solo geloso perché qualcuno aveva osato toccare la sua bambina" "no, no Thomas, un padre che ama la propria figlia accetta chi la rende felice" "ma lui non mi conosce, magari avrà pensato che sono un molestatore o-" "ti prego Tom.." Faccio un respiro profondo per cercare di placare la mia rabbia "non difenderlo" lui sospira capendo che voglio evitare questo discorso "sto solo.. cercando ti dimenticare quello che è successo ieri.. quindi parliamo di altro.. perfavore" "ok" annuisce "che vuoi ma giare per pranzo?" "Io ho voglia di fragole.." "amore.. siamo in inverno, le fragole non ci sono ancora" "ma io le voglio, quel sapore dolce in bocca.." continuo a parlare con lo sguardo perso nel vuoto "penso che tu abbia le voglie" "ma no, ho solo una voglia matta in fragole, ucciderei per avere il sapore dello zucchero, limone e fragole sotto il palato.. si ho le voglie" sbuffo "ma dove le prendo le fragole d'inverno" chiede lui "non lo so" sbatto la testa sul tavolo esausta.

Un'amore casualeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora